Recensione Fred Claus - Un fratello sotto l'albero (2007)

Vaughn è un perfetto antieroe che sa divertire e commuovere. È impossibile non immedesimarsi nei suoi continui errori e non affezionarsi ad un antagonista-protagonista che in fondo nasconde un profondo affetto da donare agli altri.

Il fratello cattivo di Babbo Natale

C'è sempre qualcuno che non crede più al Natale e ha bisogno di bel film natalizio per essere redento, un maledetto Babbo Bastardo o un verdastro e malefico Il Grinch. Ma chi avrebbe mai detto che questo qualcuno poteva essere proprio il fratello di Santa Claus?
Il nostro grasso Babbo barbuto è il secondogenito della famiglia, prima di lui, reso cattivo dal continuo confronto con l'irraggiungibile Nicholas, c'è il cinico Fred Claus - Un fratello sotto l'albero.
Cresciuto all'ombra di un fratello più che perfetto e oltre ogni livello di bontà, Fred (Vince Vaughn, 2 single a nozze e Dodgeball - Palle al balzo) odia il Natale e detesta il prossimo suo come se stesso. Non riuscendo ad essere simile a Nick (Paul Giamatti, "Sideways- In viaggio con Jack") sceglie di essere il suo esatto contrario: vive come un eterno ragazzino, guadagnando alle spalle delle disgrazie altrui, come espropriatore di beni a debitori insolventi. Nemmeno negli affari di cuore se la cava meglio, si dimentica il compleanno della fidanzata Wanda (il premio Oscar Rachel Weisz, The Costant Gardener) e non si presenta alla cena per festeggiarlo perché arrestato per frode.
Gli occhi malinconici di Babbo Natale (l'inconfondibile tenero sguardo di Paul Giamatti) parlano da soli quando Fred, disperato e dalla prigione, lo chiama per l'ennesimo prestito di soldi. Spronato dalla moglie, Mamma Natale (Miranda Richardson), Nick riesce a imporsi, convincendo il fratello a lavorare con lui al Polo Nord per i preparativi dell'imminente 25 dicembre.
L'inaffidabilità di Fred e l'improvviso arrivo alla fabbrica di giocattoli di un perfido esperto in efficienza, Clyde Northcutt (Kevin Spacey), giunto per supervisionare il lavoro di Babbo Natale e dei suoi instancabili elfi, minano la tranquillità del villaggio innevato di Santa Claus. I danni e le complicazioni presto creati dall'indisciplinato Fred e la presenza dell'ispettore, che ha tutta l'aria di attendere con ansia la fine dei Claus, rischiano di rovinare il Natale al mondo intero.

Vaughn è un perfetto antieroe che sa divertire e commuovere. È impossibile non immedesimarsi nei suoi continui errori e non affezionarsi ad un antagonista-protagonista che in fondo nasconde un profondo affetto da donare agli altri. Molto dolce è, per esempio, l'amicizia che nasce tra Fred e il piccolo Willie, il capo degli elfi (un John Michael Higgins ridotto al computer di sessanta centimetri). Innamorato della bella assistente di Santa Claus, Charlene (Elizabeth Banks) ma timidissimo, viene aiutato dal suo nuovo amico a credere in se stesso e a farsi avanti.
Anche il personaggio di Babbo Natale è arricchito da una personalità tutta sua, è reso più umano e così molto più realistico. È parte di una famiglia comune, che litiga ad ogni cena e riunione, soffre lo stress per il peso della sua difficile professionale e, per compensare il nervosismo, mangia in continuazione.

La comicità di Fred Claus strabocca come i dolcetti dalla calza appese al caminetto, lo spirito natalizio sale alle stelle come la famosa slitta, le risate in famiglia scalderanno come il latte e biscotti lasciati al santo Babbo la notte dei regali.
Un ottimo cast per un divertente film natalizio dove non mancano i classici elfi, la neve, i bambini e "dlin-don-dan" delle campanelle, ma che sa rinnovare con trovate originali la classica commedia happy Christmas.