Il fantasma di Canterville, la recensione: Oscar Wilde in versione animata

La nostra recensione de Il fantasma di Canterville, film animato dal 18 gennaio 2024 al cinema, nuovo adattamento del racconto umoristico di Oscar Wilde.

Il fantasma di Canterville, la recensione: Oscar Wilde in versione animata

Riproporre i classici non è mai un'operazione semplice, il mondo cambia e specialmente per quanto riguarda l'intrattenimento per famiglie. E si rivela sempre complessa l'operazione di adattamento di una storia, anche molto conosciuta, per quello che è un pubblico piuttosto ampio. Il fantasma di Canterville, in particolare, è già approdato su schermo diverse volte, ma ora si è scelta l'animazione come mezzo espressivo per rendere in modo più creativo e agevole le innumerevoli e divertenti follie narrate nel racconto di Oscar Wilde.

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Il fantasma di Canterville: una scena del film

Quella che arriva dal 18 gennaio 2024 al cinema è infatti una produzione che punta a conquistare il cuore e l'attenzione dei più piccoli, pur essendo godibile anche dagli altri membri della famiglia, un pezzetto di storia della letteratura che Wilde scrisse con intento umoristico, utilizzando la satira sociale per dipingere un affresco spiritoso dell'Inghilterra di fine ottocento, tempo di forti cambiamenti sia per quanto riguardava la conservatrice società britannica che sul fronte delle nuove tecnologie.

Non c'è pace a Canterville Chase

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Il fantasma di Canterville: una scena tratta dal film

Diretto da Kim Burdon e Robert Chandler racconta le vicende di una famiglia americana che compra una proprietà immersa nella campagna inglese. Canterville Chase, però, non è propriamente un luogo da sogno dove trascorrere le giornate, ma soprattutto le fosche notti della brughiera: le austere mura secolari sono infatti dimora del fantasma di Sir Simon, un nobile dal losco passato il cui unico diletto è quello di spaventare coloro che decidono di prendere dimora tra le mura della sua casa. La famiglia Otis, però sembra essere molto diversa da tutti coloro che hanno soggiornato a Canterville nel corso degli anni: dediti al progresso tecnologico e proiettati verso il futuro si rivelano dei soggetti piuttosto difficili da spaventare e che, anzi, renderanno la vita, o meglio la morte, di Sir Simon una vera tribolazione. Il vecchio fantasma stringe però amicizia con Virginia, giovane ragazza figlia dei nuovi proprietari, che unirà le forze con lui per cercare di convincere i genitori a tornare in America. Le cose però si complicheranno quando si verrà a scoprire il doloroso passato di Sir Simon e la presenza di una misteriosa profezia.

Una risata per togliere lo spavento

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Il fantasma di Canterville: una scena del film d'animazione

Il fantasma di Canterville è un racconto piuttosto breve del 1887 in cui Oscar Wilde infonde tutto ciò che all'epoca lo appassionava e divertiva di più: la satira sociale, l'immaginario gotico soprannaturale e un umorismo che ha contraddistinto anche altri suoi racconti e del quale si serviva per mettere in ridicolo alcuni obsoleti paletti della società. Non è possibile considerarla quindi in partenza una storia per bambini, anzi era all'epoca destinata a divertire proprio quella classe sociale che in qualche modo aspramente criticava. Nel corso degli anni, però, forse a causa del suo lato più leggero il racconto si è prestato a diversi tipi di adattamenti, televisivi, teatrali e cinematografici che pian piano hanno prediletto il lato umoristico a quello che era invece l'intento di una pungente critica sociale.

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Il fantasma di Canterville: un'immagine

Questo film non fa eccezione: vivace e colorato punta tutto sul suo lato più slapstick, con un umorismo molto fisico e calibrato alla perfezione per un pubblico di piccini che non potranno non divertirsi per le disavventure di Sir Simon, fantasma tutto sommato amichevole e mai spaventoso, incompresa anima in pena che fa simpatia fin dai primi istanti. Una perplessità però l'abbiamo: può una storia che racconta un tempo così lontano appassionare ancora i giovani spettatori? Ovviamente sì, a patto di operare un accurato adattamento che renda comprensibile alcune situazioni e meccanismi che altrimenti potrebbero risultare obsoleti. Questo è un po' quello che è mancato ad un lungometraggio che sembra aver fatto molto poco per rendere questa storia adatta all'esigente pubblico contemporaneo, proponendo vecchi stereotipi della narrativa senza particolari guizzi artistici o di scrittura.

Qualche considerazione sugli aspetti tecnici

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Il fantasma di Canterville: un frame del film

Il presumibile poco budget si fa sentire purtroppo sulle animazioni: una CGI un po' acerba e qualche problema di fluidità nelle scene più dinamiche si fanno notare ma non costituiscono un reale problema alla fruizione del film. Un character design semplice ma efficace, infatti, cattura l'attenzione dello spettatore riuscendo a coinvolgerlo e immergerlo nella storia e nelle divertenti disavventure di questo sfortunato fantasma. In sostanza Il fantasma di Canterville risulta quindi essere un film piacevole, forse dall'approccio poco moderno ma che può essere utilizzato per permettere ai più giovani una prima conoscenza con uno degli autori inglesi più celebri di fine ottocento.

Conclusioni

Nel riassumere la nostra recensione de Il fantasma di Canterville possiamo affermare che questo nuovo adattamento del racconto di Oscar Wilde si adatta per risultare accattivante ad un pubblico family, rinunciando un po’ alle atmosfere gotiche per prediligere il lato umoristico e buffo. Pur mantenendo un approccio narrativamente piuttosto obsoleto riesce comunque a risultare godibile anche al netto di diverse problematiche tecniche.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Il lato più divertente e buffo del racconto, adatto ad un pubblico giovane.
  • Il character design, semplice ma efficace.

Cosa non va

  • Un racconto che fa uso di meccanismi narrativi piuttosto datati.
  • Una CGI ancora acerba.