Se il cinema è in continua mutazione, forma e sostanza del cinema civile progressista paiono immutabili e continuano a mietere successo. Come The Blind Side che riprendendo le pagine di The Blind Side: Evolution of a Game di Michael Lewis racconta con sobrietà e (eccessivi) buoni sentimenti la storia di Michael Oher, adolescente problematico afroamericano, capace grazie all'assistenza di una famiglia abbiente di diventare un giocatore di football professionista dei Baltimore Ravens, grazie alla sua forza fisica e alla sua attitudine all'altruismo.
Soprende che il film diretto da John Lee Hancock non sia passato per i cinema italiani, confermando i dubbi sempre più vivi in merito alle strategie distributive italiane. Non che The Blind Side sia cinema capace di chissà quale sguardo nuovo su una storia umana molto americana e decisamente struggente. Ma forse non è questo il tipo di cinema civile di cui avremmo bisogno oggi giorno e l'impianto narrativo appare ingessato e forzatamente a-problematico. Sandra Bullock è brava davvero, come anche il resto del cast, ma il ritratto di "Big Mike" è così spinto verso la ricerca dell'empatia da cedere agli impeti più melanosi.
Il DVD uscito per Warner è in ogni modo l'occasione per vedere il biopic di Hancock e la qualità tecnica si dimostra ampiamente soddisfacente. Ottimo il video, su standard molto elevati per il supporto, con un croma molto brillante e la quasi assenza di rumore video da compressione. Buono anche l'audio, adeguato al tipo di film, mentre deludono gli extra, composto dalle sole scene inedite. Una contestualizzazione del personaggio e un making of avrebbero sicuramente risollevato le sorti del comparto.