Il Cammino dell'Anello: tra escursionismo e Tolkien

Una prima compagnia ha ultimato il test de Il Cammino dell'Anello, partendo da Dozza (in provincia di Bologna) percorrendo 70 km, in 5 giorni, fino al vulcanetto del Monte Busca.

Il Cammino dell'Anello: tra escursionismo e Tolkien

Noi siamo gente tranquilla e alla buona e non sappiamo che farcene delle avventure. Son cose brutte, fastidiose e scomode! Fanno far tardi a cena! Non riesco a capire cosa ci si trovi di bello!

Questo è quello che pensava Bilbo Baggins all'inizio de Lo Hobbit, ma poi sappiamo tutti come è andata, l'avventura ha pervaso la sua vita e anche quella di suo nipote Frodo e dei suoi amici. E se questo senso dell'avventura, con tutte le paure e dubbi del caso, potesse inondare le vite di tutti noi? Quanto sarebbe straordinario uscire di casa solo con uno zaino sulle spalle, magari colmo di paure e incertezze e intraprendere un'avventura? Da maggio di quest'anno potrete sperimentare sulla vostra pelle, e gambe, il senso interiore di un cammino spirituale e fisico, unito alla letteratura tolkieniana. A volte per conoscere sé stessi c'è bisogno di cadere e assaporare la fatica, c'è bisogno di una salita e di mettersi in gioco lungo un tragitto più o meno tortuoso: questo è l'essenza della montagna e di chi cammina. L'idea de Il Cammino dell'Anello nasce proprio da questo concetto, realizzare un proprio viaggio interiore in condivisione con altri membri di una compagnia, godere dei momenti di sconforto e quelli di gioia per poi liberarsi di un qualche personale "fardello" gettando l'anello sul fuoco.

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Durante i due anni successivi allo stop da pandemia, alcuni soci fondatori dell'Associazione Italiana Studi Tolkieniani e l'agenzia Trip by Me, con la collaborazione del Comune di Dozza e della società di promozione e commercializzazione turistica IF Imola Faenza, iniziano a studiare un progetto che prende spunto da Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Gli ideatori di questa folle idea sono oltre al sottoscritto, Ivan Cavini, artista e coordinatore del Centro Studi Tolkieniani di Dozza e Michele Costa, storico e guida ambientale, che insieme hanno deciso di reinventare completamente il modo di fare trekking sull'appennino tosco-romagnolo, mettendo al centro de Il Cammino dell'Anello l'archetipo del viaggio dell'eroe. Un'esperienza consigliata anche, e soprattutto, ai trekker non professionisti perché come Frodo e Sam c'è bisogno della gente comune per poter giungere al traguardo finale.

La prima compagnia è partita il 21 marzo 2023.

Il 21 marzo del 2023, dopo circa due anni di progettazione su carta, una prima compagnia è partita da Dozza (BO) percorrendo cinque tappe (Borgo Tossignano - Borgo Rivola - Brisighella - Modigliana - Monte Busca) arrivando il 25 marzo, giorno della caduta di Sauron secondo Il Signore degli Anelli, nel vulcano più piccolo del mondo. Il percorso si snoda per 70 chilometri, un dislivello totale di 2950 metri, con delle tappe che variano dai 10 km fino ad un massimo di 19 km, la difficoltà di ogni tappa è quasi sempre identificata nella tabella CAI con lettera E, tranne la tappa 3 con difficoltà EE. Le strutture ricettive individuate, per le quattro notti, sono tutte a conduzione famigliare tra ostelli, agriturismi e case famiglia dove la tradizione romagnola, e i prodotti a km 0, la fanno da padrone al fine di far vivere al camminatore un'esperienza immersiva dei vari luoghi. Attraverso boschi, calanchi, creste ed eremi sparsi nella montagna otto compagni (tra cui me) Ivan Cavini, Fabrizio Grisoni, Gianluca Angeli, Andrea Cavini, Michele Costa, Chiara Salvadori e Alessandro Leonardi hanno percorso 70 km, con un dislivello totale di 2950 metri, in cinque giorni e in autonomia. Attraverso la suggestiva Vena del Gesso, incrociando sentieri noti come Il Cammino di Sant'Antonio, la Via del Gesso, il Sentiero delle Pievi, questa prima compagnia aveva lo scopo di "testare" definitivamente il tracciato de Il Cammino dell'Anello, controllare anche con altri camminatori (tra cui trekker professionisti CAI) i punti critici dell'intero percorso, dove allungare e dove magari tagliare, verificare le strutture ricettive lungo la via e infine vivere sulla propria pelle l'intera avventura (qui l'inizio del resoconto del viaggio su Lega Nerd).

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Nella prima tappa il camminatore ha ricevuto un kit (che sarà disponibile anche ai futuri gruppi) che comprendeva una mappa dettagliata di tutte e cinque le tappe, una mappa "fantasy" da ricordo e un particolare anello, di cocco con la scritta in elfico "Il Cammino dell'Anello", che tutti hanno messo al collo, il vero segno tangibile di questo viaggio, inoltre nella penultima tappa è stata donata anche la classica patch da zaino.

Abbiamo finalmente testato tutte le cinque tappe del Cammino - dichiara Michele Costa, guida ed archeologo - dopo anni di progettazione su carta e test singoli. Partire con una prima Compagnia è stato emozionante e stimolante e devo dire che a parte qualche piccola modifica, già individuata su quale tappa, il percorso finale è ormai pronto per essere divulgato. Verranno fatte tuttavia delle missioni più difficili per chi vorrà fare i tratti più complessi, quindi aperto anche a quei camminatori che amano ancor di più la fatica. Per il futuro si spera che sia molto roseo, crediamo moltissimo al messaggio di questo Cammino e alla possibilità di addentrarsi nel mondo della Terra di Mezzo attraverso un trekking di questo tipo. Ci sarà la guida, che ci auguriamo di far uscire in autunno, che sarà una sorta di libro-game dove il singolo trekker potrà cercare elementi tolkieniani sparsi lungo il tragitto e poi ovviamente i tour guidati con delle missioni speciali studiate solo per loro. Nel mese di maggio partiranno i primi tour ufficiali aperti al pubblico e nel frattempo io, Ivan e Alessio continueremo a studiare per la guida con tutti i materiali che abbiamo acquisito nel primo beta-test.

In tutta la letteratura di Tolkien ci sono dei rimandi al concetto del viaggio, perché quello che i piccoli hobbit affrontano non è un soltanto un percorso lungo impervie montagne, ma è un vero e proprio viaggio interiore alla ricerca dei propri limiti e di quel coraggio che solo varcando la soglia per una "nuova avventura" sarà possibile trovare. Una nuova avventura dona sempre un caleidoscopico turbinio di emozioni e così è stato per la prima compagnia, perché in un mondo dove la velocità e la superficialità la fanno da padrone anche solo partire zaino in spalla, o condividere un risveglio in una camera comune con letti a castello potrebbe essere un'emozione: la ricetta della felicità è veramente nelle piccole cose.

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Inoltre non c'è momento durante la camminata, sia che ci si trovi in mezzo al fango che in salita o in discesa, che non si rimandi a qualche passo di J.R.R. Tolkien o del film di Peter Jackson, perché il Cammino ti porta a questo anche inconsapevolmente. Il tragitto è studiato nel dettaglio, la partenza è su un paesaggio molto simile alla Contea, si oltrepassano alberi secolari come Ent, ponti a schiena d'asino provenienti da Gran Burrone, tracciati sabbiosi e brulli come le terre di Mordor, o cittadine arroccate come la splendente Minas Tirith fino a giungere ad un vulcano dove poter gettare il proprio anello: tutte queste suggestioni, insieme a dei tolkieniani che saranno presenti nei tour di gruppo e la speciale guida, renderanno ancora più unico questo cammino. Gli organizzatori ci tengono a precisare che Il Cammino dell'Anello, come tutti i percorsi in montagna, va studiato e analizzato in ogni suo aspetto, per non trovarsi in difficoltà durante il sentiero. Chiaramente l'anello non ha nessun potere, ma è il valore che gli si dona a questo oggetto che lo rende "magico", portarlo al collo per cinque giorni lungo creste, boschi e calanchi che lo rendono un vero e proprio fardello dal quale ci si deve allontanare: la vera forza del Cammino dell'Anello è anche questa.

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E' stata un'esperienza molto forte, mai mi sarei immaginato di provare queste emozioni in un unico Cammino - racconta Ivan Cavini - quello che abbiamo ipotizzato e studiato lungo questi anni è divenuto finalmente realtà e sono stato anche sorpreso nell'aver individuato così tanti rimandi alla letteratura tolkieniana in correlazione al territorio che abbiamo percorso. Il camminatore avrà la netta sensazione, quando arriverà al vulcanetto, di aver oltrepassato veramente la Terra di Mezzo in lungo e in largo, e questo non può che aiutarci con la divulgazione futura. Lo scopo de Il Cammino dell'Anello è quello di intercettare quei flussi di appassionati di fantasy, che dal 2014 stanno generando ricadute positive sullo scenario economico e turistico dozzese, dopo l'apertura della Tana del Drago. Un'idea creativa e educativa che strizza l'occhio a un'attività motoria immersa nella natura totalmente nuova rispetto le tendenze turistiche globali. Infine penso che questo Cammino possa essere una modalità utile per innalzare i livelli di attrazione del territorio generando benessere sociale soprattutto per quei giovani che faticano a visualizzare un obbiettivo personale.