Nel 1952 vinse 4 Oscar vinti e ottenne 12 Nomination: bastano già questi numeri a sottolineare l'importanza di un film come Un tram che si chiama desiderio, pellicola di Elia Kazan che adesso a 60 anni di distanza trova giustamente il suo approdo in alta definizione.
Il film, ricordato non solo per la maestosa interpretazione di Marlon Brando ma anche per quelle di Vivien Leigh, Kim Hunter e Karl Malden, racconta la storia di Blanche DuBois, che cerca di lasciarsi alle spalle un passato di miserie tra morte del marito, alcool e rapporti con un ragazzo che le hanno fatto perdere il lavoro. La ragazza arriva a New Orleans per trasferirsi da sua sorella, ma i rapporti con il cognato saranno subito difficili.
Nonostante i 60 anni sulle spalle del film e le difficoltà di riprodurre adeguatamente un'opera dalle atmosfere piuttosto cupe, il video è davvero di buon livello, a partire da un quadro che anche se non nitidissimo, è caratterizzato da una pulizia cristallina. Il bianco e nero è abbastanza incisivo con una bella scala dei grigi e una piacevolissima grana tutta naturale: i tipici chiaroscuri e i giochi di luce e ombra di Elia Kazan, realizzati anche con l'abilità del direttore della fotografia Harry Stradling, sono gestiti in maniera brillante grazie a un contrasto ben calibrato ed efficace. Ci sono a dire il vero un paio di occasioni nelle quali le scene scure, come quella iniziale, sembrano un po' troppo pastose e torbide causa un nero un po' opprimente. Nella maggior parte delle occasioni, però, anche in condizioni di scarsa luminosità il quadro resta compatto con i dettagli in evidenza anche in condizioni difficili. In genere il livello di dettaglio è abbastanza appagante, soprattutto sugli elementi in primo piano, anche se il quadro da questo punto di vista resta sempre piuttosto morbido, non certo per motivi legati al trasferimento ma a causa del girato e delle scelte stilistiche.
Molto meno convincente l'audio italiano in mono, che suona piuttosto chiuso e non presenta dialoghi del tutto fragranti e cristallini, anzi qualche voce risuona pastosa e non sempre è chiarissima. Nei momenti più concitati fra l'altro ci sono alcune asprezze nel suono un po' fastidiose. Comunque non ci sono grosse sbavature e nemmeno fruscii di fondo che inficiano la comprensibilità dei dialoghi, per cui la resa è comunque sufficiente. Sicuramente superiore per timbro e pulizia del suono il DTS-HD mono inglese, che presenta dialoghi molto nitidi e una resa più appagante della colonna sonora.
Davvero formidabile la sezione riservata ai contenuti speciali, soprattutto per un film così datato. Innanzitutto troviamo il commento audio di Karl Malden, Rudy Behlmer e Jeff Young, poi il pezzo forte rappresentato dal lungo documentario (ben 75 minuti) del 1995 su Elia Kazan che offre una dettagliata e approfondita panoramica sulla carriera e i lavori del regista. Si prosegue con corpose featurette sulla versione originale del dramma presentato a Broadway e sul casting del film (22 minuti), sulle tappe dell'adattamento al grande schermo (28') e sui cambiamenti apportati dovuti alla censura (16'). A seguire ancora un contributo sul compositore Alex North e la sua colonna sonora (9'), un altro sul personaggio Marlon Brando (9') e alcuni provini dello stesso attore (5'). Ma non è finita: ci sono ancora 15 minuti di frammenti di scena non utilizzati, altri 17' di fuoriscena audio e i trailer. Senza dimenticare il book di 40 pagine citato prima.
Per questa recensione la redazione di Movieplayer.it ha utilizzato TV Philips 55PFL8007K e la SoundBar Home Theater Philips HTS 9140 con Ambisound e lettore Blu-Ray 3D