Per celebrare il centenario della costituzione dell'Aeronautica Militare, Anele e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari portano su schermo I cacciatori del cielo, la storia e le imprese dei pionieri del volo attraverso le vicende di Francesco Baracca, soprannominato L'Asso degli Assi, primo pilota italiano ad aver abbattuto un areo nemico e detentore del primato del maggior numero di vittorie aeree durante La Grande Guerra. In onda il 29 marzo 2023 su Rai 1, questo docu-film, diretto da Mario Vitale, punta non solo a raccontare le gesta del militare ma l'umanità che si cela dietro una delle figure più conosciute e ammirate tuttora dai piloti. Amicizia, amore, coraggio e spirito di sacrificio sono le tematiche messe in risalto da questa produzione che cerca di avvicinarsi al suo pubblico anche grazie alla scelta di inserti animati e di interviste ricostruite dove Giuseppe Fiorello, insieme a Andrea Bosca, Luciano Scarpa e Claudia Vismara, raccontano in modo coinvolgente una vita e un periodo storico di estrema importanza per la storia italiana e mondiale.
Il film documentario pone il focus sulla figura di Francesco Baracca, divenuto ormai un simbolo di coraggio e dedizione alla patria: romagnolo di nascita, uomo istintivo e testardo appartenente ad una famiglia benestante che per i suoi meriti viene promosso prima capitano, poi maggiore fino a prendere in seguito il comando della 91ª squadriglia, denominata la Squadriglia degli Assi. Attraverso immagini storiche, animazione e fiction il pubblico è così in grado di conoscere il protagonista anche da un punto di vista più umano. È anche di questo che si è parlato nel corso della conferenza di presentazione del progetto a cui hanno partecipato non solo regista e attori, ma anche il Capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare italiana, il Generale Luca Goretti.
L'umanità di Francesco Baracca
Il Generale per prima cosa ha sottolineato quanto la scrittura del personaggio abbia contribuito a renderne il lato più umano e autentico: "Baracca è arrivato un po' prima dell'Aeronautica ma per noi aviatori è un simbolo. Il bello di questa sceneggiatura è che mostra un Baracca diverso, che ha sentimenti e rapporti umani con i suoi colleghi e il suo personale. È rappresentato non solo come pilota esperto ma come persona normale che ha fatto delle scelte personali anche dolorose." Il Capo di stato maggiore ha anche più volte sottolineato quella che è la vocazione principale dell'Aeronautica, ovvero quella di proteggere e difendere il pese, e alla domanda sull'approccio dell'arma alla comunità LGBTQIA+ ha risposto: "Non abbiamo mai avuto nessuna preclusione per le persone LGBT se sono competenti e rispettano le regole: maschi, femmine che hanno fatto scelte diverse sono bene accetti. In aria non ci sono sesso, tendenze e colore: se si rispettano le regole e le procedure quando voli tutto il resto non è importante, l'unica certezza di cui abbiamo bisogno è che quella sia una persona in grado di difenderci e proteggerci."
Giuseppe Fiorello e il personaggio di Francesco Baracca
Mario Vitale, regista di questo progetto, ha raccontato quella che è stata la sua priorità durante le riprese, in modo che ogni inquadratura e ogni elemento riuscisse a trasmettere qualcosa: "Il nucleo fondamentale per me era raccontare le emozioni umane di questi personaggi. Specialmente in questo periodo, con la guerra in corso, raccontare le emozioni di quelle persone, le loro paure e i loro sentimenti è stato importante."
Beppe Fiorello, ha invece rivelato di essersi affidato al regista e alle fonti per interpretare il personaggio di Baracca: "Ho seguito l'evoluzione del film e il regista, mi sono affidato a lui, lui mi ha fatto scoprire tutto di un personaggio che conoscevo poco. La curiosità e la voglia di far scoprire allo spettatore qualcosa di così poco noto sono state determinanti, dopotutto è questo che facciamo: raccontiamo storie e se sono poco conosciute è ancora più affascinante. Personaggi come Baracca e quelli come lui hanno avuto uno sguardo tecnologico molto lontano. Se possiamo volare, mi riferisco anche agli aerei civili, lo dobbiamo a loro. Tutto poi è accompagnato da una linea narrativa moderna e eccezionale: il docufilm con le sue parti in animazione potrebbe attirare un pubblico anche giovane, poi c'è anche una narrazione più sentimentale che è molto bella". L'attore ha poi rivelato il momento per lui più emozionante durante le riprese: "Sono molto emotivo e mi ha colpito il momento in cui Baracca ci racconta di tentare di non colpire l'uomo abbattendo solo il simbolo del nemico. Lui non era orgoglioso del suo primato di aerei abbattuti e questo mi ha molto toccato di questo personaggio."