Honey Lemon Soda, recensione dei primi episodi: l’anime che ti aspetti

Arriva su Crunchyroll lo shojo nato dal manga di Mayu Murata: una storia d'amore e amicizia tra i banchi di scuola, delicata e semplice.

I personaggi principali di Honey Lemon Soda

Quando si pensa ad uno shojo le prime immagini che ci vengono in mente sono quelle della classica storia d'amore tra i banchi di scuola. Il target (in teoria prevalentemente femminile) di questi prodotti, infatti, è quello degli adolescenti e quindi tendenzialmente di soggetti coetanei dei protagonisti e che, proprio per questo, possono immedesimarsi in storie spesso delicate, semplici e con un accennato tocco drammatico.

Honey Lemon Soda Miura
Miura in una scena

In questi, che alla fine costituiscono i dettami principali di questo tipo di produzioni, rientra pienamente Honey Lemon Soda, anime disponibile su Crunchyroll, e che è stato presentato come uno dei titoli di punta di una stagione invernale estremamente ricca e variegata. Nato dal manga di Mayu Murata, serializzato in Giappone fin dal 2025 e tutt'ora in corso, questo anime punta al cuore degli spettatori proponendo una storia delicata e dolce: la scoperta del primo amore, il superamento delle proprie insicurezze e di conseguenza tutto ciò che precede la vita adulta.

Primi amori tra i banchi di scuola

Honey Lemon Soda Protagonista
Un'immagine della protagonista

La protagonista di questa dolce vicenda è Uka Ishimori, una ragazza che, concluse le medie si approccia alla vita liceale. Uka, però, è estremamente timida e riservata: vittima di bullismo nella sua precedente scuola, non riesce ad interagire e aprirsi al prossimo, rimanendo nel suo guscio. Con l'inizio delle lezioni in un nuovo ambiente, però, si ripropone di cambiare ed in suo aiuto viene Kai Miura, un ragazzo popolare dai capelli biondi che va sempre in giro bevendo una bottiglia di soda al limone.

Miura e la protagonista si erano già incontrati prima mentre lei, sfiduciata e in lacrime dopo aver subito l'ennesimo atto persecutorio, deve decidere in che scuola andare. Tra i due piano piano si instaurerà un rapporto di fiducia (e forse anche qualcosa di più) che spingerà Uka ad uscire dal suo guscio, trovando anche il coraggio di affrontare coloro che la perseguitano.

La storia che ti aspetti

Honey Lemon Soda Immagine
Uka Ishimori arrossisce nel vedere Miura

A chi non conosce il manga possiamo dire che Honey Lemon Soda è esattamente come appare dalle immagini promozionali rilasciate: una storia semplice e piuttosto stereotipata che trova proprio in questi tratti la sua ragione di esistere. Ogni elemento della trama, infatti, sembra espressamente pensato per far battere il cuore al suo pubblico di riferimento, senza rischiare ma proponendo personaggi nei quali chi si affaccia all'adolescenza può riconoscersi, oppure attraverso i quali provare un senso di nostalgia per un'adolescenza e innocenza ormai perduta.

Nella delicatezza del racconto e nel suo lento procedere, infatti, l'anime centra in pieno molti dei suoi obiettivi peccando quindi sfacciatamente e consapevolmente di poca originalità, ma scegliendo sapientemente cosa e come raccontare la vita di un gruppo di studenti liceali. Non aspettatevi quindi una particolare aderenza alla realtà ma piuttosto un racconto edulcorato e timido come la sua protagonista, che, ammettiamo, alla nostra veneranda età, ormai, facciamo piuttosto fatica a comprendere.

Honey Lemon Soda: immagini ricche di colore

Honey Lemon Soda Scena Anime
Un momento dell'anime

Per quanto riguarda l'aspetto visivo, invece, la serie convince abbastanza, proponendo immagini di un certo impatto, dove è la tavolozza dei colori a giocare un ruolo fondamentale. Sfondi statici ma dettagliati, sguardi languidi e occhi color limonata fanno tutti parte di una costruzione della scena perfettamente funzionale alla storia, dove anche la qualità delle animazioni, non sempre costante, passa in secondo piano rispetto alla perfetta atmosfera che il disegno e la scelta delle tonalità è in grado di creare.

Conclusioni

Honey Lemon Soda è l'anime che ti aspetti, uno shojo semplice e delicato che parla volutamente per stereotipo in modo da raggiungere in modo efficace il suo pubblico. A risultare particolarmente efficace è la parte visiva con immagini suggestive nelle quali sono presenti sfondi dettagliati, anche se piuttosto statici, e una palette di colori che sa sposarsi alla perfezione con l'atmosfera della storia.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Le atmosfere e i colori che si sposano ali toni delicati della storia.
  • Il sapiente e consapevole uso degli stereotipi propri di queste produzioni...

Cosa non va

  • ... che però rendono l'anime veramente poco originale.
  • Le animazioni non sempre perfette.