Abbinare l'animazione giapponese al nome di Hayao Miyazaki è una reazione quasi automatica sia per gli addetti ai lavori che per il pubblico di appassionati. Ma, in realtà, il Sol Levante vanta un folto gruppo di animatori che, pur non conquistando tutti il mercato internazionale, rinnovano continuamente il mondo dell'anime. Uno di questi è il regista Hitoshi Takekiyo che, dopo aver ottenuto vari riconoscimenti in patria con la sua società creativa Koo-Ki, si prepara a varcare i confini del suo paese con il lungometraggio La scuola più pazza del mondo. Tutto ha avuto inizio grazie all'ideazione di quattro corti animati per un canale musicale in stile MTV. Ognuno di loro aveva un protagonista principale, Dracula, un Ninja, Cristo e un modello anatomico animato. Solo quest'ultimo, però, ha dimostrato di avere un naturale " talento" comico capace di fargli conquistare la posizione di leader assoluto con una serie interamente dedicata.
Da qui nasce il progetto After School Midnight, una serie di corti della durata di sei minuti strutturati sul modello di Mr. Bean, che dopo essere stato acquistato anche dal francese Canal + e molte insistenze da parte di alcuni produttori, ha deciso di affrontare l'avventura cinematografica. Così, per diventare un prodotto appetibile capace di conquistare l'attenzione di un pubblico ormai "viziato" dalla qualità Pixar e dalla poetica di Miyazaki, La scuola più pazza del mondo, in sala dal 27 febbraio, ha aperto le porte alla motion capture e a una nuova serie di personaggi il cui compito è quello di vivacizzare le notti della St. Claire School. Perché se la mattina i corridoi dell'istituto sono popolati da studenti costretti a noiose attività scolastiche, durante la notte tutto cambia e anche l'aula di scienze si anima di una inaspettata vitalità. A raccontarci in esclusiva i retroscena di questa misteriosa avventura al centro della quale ci sono tre bambine, uno scheletro, delle medaglie da conquistare e l'immancabile modello anatomico conosciuto come Signor Kun, è lo stesso regista Hitoshi Takekiyo.
Cortometraggio vs lungometraggio
"Fin dall'inizio la mia intenzione era quella di creare un'animazione in motion capture di un modello anatomico che potesse vantare delle espressioni realmente umane, oltre ad un carattere particolare. Il Signor Kun, anche detto Signor Nudo, è evidentemente infantile, odia i bambini e si pone sempre in competizione con loro. Per questo motivo non potevo che contrapporgli tre ragazzine eccezionali come Mako, la Super Peste, Miko, la Super Vanitosa, e Mutsuko, la Super Secchiona. Loro sono innocenti anche se si a volte si esprimono con una spietatezza tipica del mondo adulto. Però lo fanno con assoluta e completa incoscienza. " La danza della paura
"Dopo averle invitate alla Festa di Mezzanotte, il Signor Kun prova a spaventare le bambine ma i suoi scopi si scontrano inaspettatamente con l'entusiasmo delle tre pesti. Per loro si tratta solamente di una danza e di un intrattenimento non poi così eccezionale. La musica, come la coreografia, è ispirata al jazz degli anni 40, ai musical della vecchia Hollywood e alle atmosfere più pittoresche di Bollywood. Naturalmente il tema dei conigli in formalina prende spunto dal lavoro di Nino Rota." Ispirazioni e influenze del cinema americano...
"Guerre stellari ha avuto un'importanza incredibile. In modo particolare mi ha colpito questa immaginazione inesauribile capace di trasportare lo spettatore in un mondo diverso, facendo credere che tutto può essere possibile. Per degli artisti come me, il cui scopo è quello di far divertire e intrattenere le persone, lo spirito di una storia del genere, semplice eppure profonda, non poteva che avere un forte impatto. Dunque, il cinema americano, i fumetti di Moebius e la tradizione degli anime sono tutti elementi fondamentali della mia vita, quindi non stupisce rintracciarli anche nel lavoro. Negli anni ottanta, ossia quando ho iniziato ad appassionarmi al cinema, si aveva accesso a molti e diversi tipi d'intrattenimento.Tutto questo, sia che si trattasse di film in live action o di animazione, ha influenzato la mia creatività. E credo che valga anche per altri artisti giapponesi della mia generazione." ...e dell'animazione di Miyazaki
"Le sue visualizzazioni hanno sempre colpito la mia attenzione oltre, naturalmente, alla capacità di dar vita a delle idee semplici ma forti. Dovendo fare una scelta tra tutti i suoi lavori direi che Lupin III: Il castello di Cagliostro e Il castello nel cielo rimangono ancora dei modelli imbattibili. Parlando, invece, dell'animazione giapponese più in generale, è difficile dare una definizione precisa. Gli elementi che ci contraddistinguono sono sicuramente storie fuori dagli schemi e la tecnica utilizzata con cui esprimiamo vitalità e allo stesso tempo risparmiamo il maggior numero di frame possibili. Quest'ultimo elemento non è da sottovalutare perché, a differenza di quanto accade per i film americani, disponiamo di budget ridotti. Comunque spero che in futuro riusciremo a sperimentare nuove tecniche." Revolutionary Pixar
"John Lasseter ha dato vita ad una rivoluzione senza precedenti nel campo dell'animazione. Quando nel 1995 annunciò Toy Story nessuno credeva che dei personaggi animati sarebbero riusciti ad esprimersi così liberamente. Lasseter ci ha stupiti tutti dimostrando che, avendo a disposizione idee eccezionali e la tecnica, si possono realizzare capolavori capaci di rimanere nel cuore degli spettatori. Non importa quale sia il metodo di realizzazione utilizzato, le storie sono l'unico elemento da non sottovalutare. E questo è anche il mio approccio all'animazione."