Si avvicina la resa dei conti finale e per fare chiarezza su quanto è accaduto e ottenere ulteriori informazioni sulla reale natura delle abilità speciali l'episodio numero ventidue di questa terza stagione di Heroes, Turn And Face The Strange, si affida ancora una volta alle conoscenze di Angela Petrelli, l'unica al corrente degli eventi passati ed è anche capace di prevedere il futuro sulla base dei suoi sogni.
Ma se la salvezza del mondo passa attraverso le competenze dell'unica vera donna di potere della saga non vengono trascurati nemmeno i personaggi comprimari che restano alla ricerca della loro strada e del posto da occupare all'interno delle vicende e grande attenzione è dedicata ai rapporti personali e d'amore che rappresentano comunque un aspetto importante all'interno della serie.
Insospettabile soprattutto la parte di storia dedicata a Danko, fino ad ora considerato gelido e privo di sentimenti e che invece dimostra a sorpresa la capacità di legarsi ad un altro individuo, mentre era prevedibile la sofferenza di Noah Bennet da sempre diviso tra le responsabilità del suo lavoro e la famiglia, penalizzata però dalla devozione con cui l'uomo ha sin dal principio svolto i propri incarichi e che adesso, nel mutare degli eventi, sembra destinata a scivolargli definitivamente dalle dita.
L'esigenza principale, compito che questa puntata sembra portare a termine, è finalmente ricompattare gli eroi per dare loro modo di assistere alle spiegazioni di Angela e stabilire ancora una volta che l'antagonista primario resta sempre e comunque il potente Sylar, l'unico capace di sconvolgere gli equilibri di Mr. Bennet e di sfuggire al controllo di Danko per operare secondo sue precise esigenze.
Per alleggerire la tensione del racconto è necessario l'inserimento della coppia, ormai da definire "comica", composta da Hiro Nakamura e Ando Masahashi entrambi costretti da esigenze di sceneggiatura a ricongiungere, tra difficoltà tipiche da babysitter, il piccolo Matt Parkman con suo padre, viaggio complicato dal potere del bambino che quando piange disperato è capace di fermare anche l'automobile su cui si trova, cosa che costringe Ando ad improvvisarsi giullare per ripristinare sia il sorriso del piccolo che la meccanica di bordo. Ma le difficoltà non si fermano qui perché una volta arrivati a destinazione i due amici devono anche rintracciare Parkman di cui non si hanno più notizie e solo dopo una serie di inutili telefonate riescono a contattare Mohinder, ultima persona ad aver visto Matt e che si dimostra preoccupato per la depressione in cui è caduto l'amico dopo la morte di Daphne.
L'ex poliziotto, infatti, è ormai ossessionato da Danko che ritiene unico responsabile di quanto accaduto alla donna che amava e di conseguenza decide di ripagarlo con la stessa moneta mettendosi alla ricerca di eventuali affetti del cacciatore.
Con suo trucco mentale convince l'uomo che le persone a lui care sono in grave pericolo e lo incita ad andare a controllare. In questo modo, seguendolo, Matt arriva ad una casa in periferia dove il cacciatore incontra una giovane donna con la quale ha chiaramente un rapporto sentimentale e quando dopo un po' l'uomo lascia da sola la ragazza, Parkman si introduce in casa e scopre che Danko, pur di conservare l'amore della donna, aveva mentito su ogni dettaglio della propria vita perché consapevole di non essere degno di amore.
Matt allora conduce la giovane all'appartamento di Danko e qui costringe il cacciatore ad ammettere la verità, cosa che inorridisce la ragazza che resta anche sconvolta nell'apprendere le modalità inumane della morte di Daphne, ma per Parkman non è sufficiente questa vendetta ed ha tutta l'intenzione di sparare alla giovane pur di far provare a Danko lo stesso dolore con cui lui è costretto a convivere. Però sparare a sangue freddo ad un innocente non è affatto facile e l'indecisione di Matt è decisiva per il cacciatore che recupera la propria pistola e fa fuoco ed è solo l'intervento di Hiro, arrivato al momento giusto, a fermare il proiettile diretto verso Parkman e a mettere in salvo l'amico.
A questo punto la missione di Hiro è completa, Matt Parkman è in salvo e finalmente insieme a suo figlio sembra aver recuperato la voglia di vivere e può proseguire l'avventura insieme ai suoi compagni.
Un perplesso e affranto Noah si occupa dunque delle sorti di Sylar, ma l'istinto dell'Uomo della Compagnia resta sempre vigile e non si placa nemmeno alla telefonata di Angela Petrelli che lo convoca in un luogo misterioso chiamato Coyote Sands dove pare ci siano informazioni utili e preziose per tutti. Convinto che in realtà Sylar non sia morto, Noah è deciso ad esaminare ancora una volta il cadavere e con grande disappunto si rende conto che tutti i corpi sono stati avviati verso la cremazione.
Bisogna quindi sbrigarsi e in presenza di agenti stupiti dall'ordine di puntare le pistole alla nuca di un uomo ormai morto, Bennet estrae il grosso chiodo che Danko sosteneva essere la causa della morte definitiva del pericoloso killer. Sylar però non si rianima e a Noah, come ulteriore conferma, non resta che ordinare un esame del DNA sul pezzo di metallo estratto dalla testa del criminale.
Ed infatti la conferma che il cadavere non appartiene al killer non tarda ad arrivare complice anche un ulteriore elemento che insospettisce Bennet mentre è intento ad osservare tristemente i documenti del divorzio perché nota che la firma in calce non è quella di Sandra; la telefonata al centro di analisi è chiarificatrice sull'identità del morto e questo completa il quadro che si era composto via via nella mente di Noah: Sylar è un mutaforma e ormai Danko collabora con lui.
Noah incontra quindi Sandra convinto che si tratti di Sylar e l'aggredisce brutalmente ed è solo una telefonata casuale del figlio Lyle a fugare i dubbi sull'identità della donna che a questo punto, coinvolta per l'ennesima volta nei "problemi lavorativi" del marito si dimostra decisa a non voler più subire le conseguenze di quel pericoloso stile di vita e lo manda via senza appello.
Affrontare Danko è adesso necessario e Bennet, fingendosi Sylar, mette il cacciatore alle strette ed ottiene la conferma della collaborazione tra i due e riesce anche ad ottenere il nome dell'agente in quel momento impersonato dal killer. Si reca quindi sul luogo delle operazioni e affronta l'uomo arrivando a sparargli per provare la propria teoria, ma l'agente resta esanime al suolo e Bennet è costretto a fuggire mentre Danko gli sguinzaglia contro i militari accusandolo di tradimento e solo alla fine scopriremo che Bennet aveva realmente sparato a Sylar rimasto inerte per assecondare l'operazione di screditare Noah attuata da Danko. Adesso che abbiamo anche Bennet in fuga dobbiamo concentrarci sul luogo dove si presume convergeranno tutti i protagonisti ed è proprio su Coyote Sands che punta anche l'attenzione di Mohinder che ha recuperato alcuni degli effetti personali appartenuti a suo padre. Nei documenti archiviati da Chandra viene menzionato proprio questo luogo misterioso in mezzo al deserto dove nel frattempo arrivano anche Angela e Peter, seguiti in breve tempo da Nathan e Claire.
Angela afferma che ogni risposta è tra quegli edifici abbandonati da tempo e che per trovarla bisogna scavare, non solo metaforicamente, ma anche con delle concrete vanghe. Ed è proprio l'operazione di scavo che porta alla luce numerosi scheletri, persone che la donna ammette di conoscere e che hanno un inequivocabile foro di proiettile nel cranio. Svelare cosa sia successo in questo posto sperduto nel nulla è adesso necessario e sarà certamente oggetto delle rivelazioni più imminenti.