Se ritorno al passato deve essere è bene per una serie del livello di Heroes, che così tante aspettative ha creato ai suoi fan, che tale ritorno sia completo da ogni punto di vista. Non abbiamo, quindi, solo la sceneggiatura affidata nuovamente a Bryan Fuller, autore e produttore esecutivo di molti episodi dei primi due volumi della saga di Heroes, ma anche la ricomparsa di personaggi che erano andati persi durante il cammino a cui viene data nuova importanza e che saranno probabilmente utili per il proseguimento della storia da raccontare.
Infatti in Cold Snap, episodio numero 20 di questa terza stagione, ritroviamo finalmente un Hiro Nakamura che non è più soltanto il riflesso comico di se stesso, ma che rispolvera gran parte di quei modi di fare che lo hanno reso tra i personaggi più apprezzati all'inizio della serie. Non solo, rivediamo (anche se per pochissimo tempo) l'ex moglie di Matt Parkman, Janice (Lisa Lackey) e infine incontriamo di nuovo e a sorpresa Micah Sanders (Noah Gray-Cabey) con il suo potere di controllare le apparecchiature elettroniche. L'impressione che se ne ricava è di essere in presenza di una solidità maggiore di contenuti e di un approfondimento degli aspetti psicologici dei personaggi, tutto quanto legato insieme in un'architettura che pare più familiare all'occhio dello spettatore capace ancora di accogliere con un sorriso il "Yatta!" di Hiro quando si rende conto di aver recuperato i propri poteri.
E cominciamo appunto da Hiro, la cui storia per adesso è slegata dal contesto globale dell'episodio e che troviamo impegnato a fare da baby sitter al piccolo Matt, figlio dell'amico Parkman, che vive con la propria madre Janice di cui non avevamo avuto più notizie.
Appare lampante quanto per Hiro sia complicato destreggiarsi con questo bimbo di pochi mesi, ma le ragioni del suo comportamento vanno da ricercare nel difficile rapporto che lil giovane ha avuto con i genitori e soprattutto dalla recente, per lui tornato indietro nel tempo, perdita della madre. Inoltre non appare chiaro da cosa sia necessario proteggere il piccolo Matt, almeno fino a quando sia Hiro che Ando non si rendono conto che il bimbo ha il potere di mettere in funzione gli oggetti, come ad esempio un televisore scollegato dalla rete elettrica. A quel punto è ovvio che anche Matt Jr. è sulla lista di Danko, ma mentre i due giapponesi si organizzano per portarlo via rientra Janice rincasata prima da lavoro alla notizia del tentato attacco terroristico dell'ex marito a Capitol Hill. Hiro e Ando spiegano alla donna il perché della loro presenza, ma Janice è scettica ed è solo l'arrivo degli agenti del governo a convincerla della concretezza del pericolo che corre suo figlio.
Nei momenti convulsi in cui i militari si introducono in casa Ando prova ad usare il suo potere, ma la cosa più sorprendente è che Hiro, toccato dalla manina del piccolo Matt, riesce a fermare il tempo: il bimbo, quindi, non aggiusta solo le cose, ma anche le persone.
Il successivo tentativo di Hiro di teletrasportarsi però non va a buon fine (evidentemente Matt Jr. ha sistemato solo parte dei suoi poteri) e il giovane è quindi costretto a caricare Ando immobile in una carriola e a trasportarlo, con il bimbo sistemato dentro un marsupio, per parecchie miglia così da essere al sicuro e poter correre in aiuto di Parkman adulto.
Bisogna fare un passo indietro e tornare alle prime sequenze della puntata in cui si vede Danko che, mentre è intento a radersi, capisce che qualcuno si è introdotto in casa sua. Noi conosciamo l'identità del misterioso visitatore perché avevamo visto, sul finire del precedente episodio Shades of Gray, Sylar nascosto nell'ombra in attesa del cacciatore. Adesso apprendiamo però quali sono i motivi che hanno spinto l'uomo ad introdursi in "territorio nemico" perché Danko ritrova, come un pacco regalo, il marionettista Eric Doyle (David H. Lawrence) sfuggito alla cattura grazie all'intervento di Claire Bennet.
Sylar, dunque, è dalla parte del cacciatore? Non sappiamo ancora, ma si suppone che presto anche questo punto verrà chiarito.
E' anche chiara un'altra cosa: con Danko alla guida della task force e senza Nathan ormai volato via, i metodi sono cambiati e a fronteggiare questo cambiamento è rimasto un solo uomo, Noah Bennet.
Ma Noah sa benissimo di non godere della piena fiducia del cacciatore e in un colloquio breve, ma intenso con Angela Petrelli la donna gli suggerisce di catturare Rebel per poter dimostrare a Danko di essere affidabile. Noah tentenna, ma la soluzione sembra essere la migliore anche perché ormai anche Angela è costretta a fuggire dopo che il cacciatore ha sguinzagliato i suoi uomini alla sua ricerca.
La donna, braccata e dopo aver chiesto l'aiuto di una vecchia amica, tenta in ogni modo di sfuggire, ma la cosa che più l'affligge è il rimorso di aver perso l'appoggio dei figli, soprattutto quello di Peter. L'ultima soluzione per evitare la cattura è rifugiarsi all'interno dell'ascensore di un hotel, ma ai militari basta pochissimo per bloccare la cabina e ricondurla a terra. L'apertura delle porte però riserva una sorpresa a tutti: Angela non è sola, ma abbracciata proprio a Peter che subito si leva in volo portando la madre al sicuro.
Danko accetta e il tentativo di Rebel di introdursi nei sistemi di sicurezza dell'edificio 26 va a buon fine, Tracy riesce a scappare e a liberare Mohinder, Matt e Daphne ormai in condizioni critiche per la ferita d'arma da fuoco subita nel corso dell'episodio 15,Trust and Blood.
L'intenzione della Strauss è di fuggire da sola il più rapidamente possibile, ma è grazie ai poteri mentali di Matt che confondono i soldati che il gruppo di eroi riesce ad uscire dall'edificio, complici sicuramente le minori misure di sicurezza applicate da Danko affinché vada a buon fine il piano di Noah.
Mentre Matt e Mohinder vanno in ospedale con Daphne, Tracy si rifugia in un vicino negozio per cambiarsi d'abito e qui viene contattata da Bennet che le spiega i vantaggi del collaborare alla cattura di Rebel. La donna accetta e mentre si allontana da sola ascolta il suo nome pronunciato da un comunissimo sportello bancomat a cui si avvicina ricavando in cambio sia del contante che le istruzioni per lasciare in aereo la città. Ancora una volta Rebel è stato d'aiuto al momento giusto e finalmente la sua identità viene rivelata perché dopo che Tracy sale su un taxi vediamo spuntare i riccioli scuri di Micah Sanders pronto anch'egli a recarsi in aeroporto. Rebel è dunque il figlio di Nikki, gemella di Tracy, legato alla donna che gli ricorda sua madre e disposto a fare qualsiasi cosa per aiutarla. Quando però il ragazzino rivela la sua identità e Tracy gli svela di essere solo un'esca per catturarlo la sua delusione è immensa perché comprende che solo l'aspetto della donna è uguale a quello di sua madre, ma che le due sono completamente diverse come personalità.
Non c'è tempo però per pensare troppo perché gli agenti di Danko hanno già circondato l'edificio in cui si trovano e Tracy, pur di mettere in salvo il ragazzino, decide di sacrificarsi probabilmente sentendosi in colpa per la sua condotta e gela tutto l'ambiente mentre Micah scappa. La conseguenza dell'azione di Tracy è che lei stessa si trasforma in una statua di ghiaccio a cui Danko, privo di scrupoli, spara riducendola in mille pezzi.
E' dunque l'epilogo per Tracy, ma noi sappiamo che ancora un'altra gemella è da qualche parte, quindi non ci stupiremo se prima o poi ci imbatteremo anche nella terza versione della donna.
Restano solo Matt e Daphne che si erano recati in ospedale per le gravi condizioni della ragazza, ma tutta la parte di storia che riguarda loro due e cioè il risveglio di Daphne, la sua fuga a Parigi perché insicura dei sentimenti di Matt e dei propri e l'arrivo dello stesso Matt a Parigi in volo (cosa impossibile vista la natura diversa dei poteri dell'uomo), è soltanto il sogno bellissimo che Parkman sta imbastendo per concedere alla ragazza amata, ormai in punto di morte, un addio dolce e non traumatico. Ed è proprio in sogno, tra le braccia di Matt che la conduce in volo sulla Luna che Daphne si spegne lasciando a noi, senza dubbio cinicamente, il pensiero che Matt a breve avrà nuovamente un figlio e forse una moglie di cui occuparsi.