Dopo una serie di episodi che avevano rallentato il ritmo narrativo questa Our Father, dodicesima puntata del terzo capitolo di Heroes, segna un ritorno ad una trama non solo più densa di avvenimenti, ma anche maggiormente avvincente sul piano emotivo grazie al viaggio nel passato compiuto da Hiro e Claire che li pone a fronteggiarsi con i rispettivi genitori per chiarire luci ed ombre dei loro rapporti. Ma anche Peter ha il suo compito gravoso da portare a termine e ciò comporterà molto probabilmente una variazione abbastanza inaspettata nella saga che riguarda non solo strettamente la famiglia Petrelli, ma tutto l'impianto della seconda metà di questa stagione.
Ormai siamo abituati al gioco di potere a distanza intrapreso da Angela e Arthur per ottenere il controllo sulle abilità speciali attraverso la formula custodita da Kaito Nakamura, sappiamo anche che Arthur è alla ricerca di Claire, "recipiente" del catalizzatore capace di rendere sicura la trasmissione delle abilità, e che Angela è disposta a qualsiasi cosa pur di fermarlo. Il piano è lucidamente semplice: introdursi alla Pinehearst e mentre l'Haitiano annulla i poteri di Arthur, Peter dovrà sparagli alla testa, uccidendolo. Nessun dubbio morale o residuo di affetto, quel che deve essere fatto va semplicemente fatto per il bene di tutti.
Ma non è la sola Angela ad avere conti in sospeso con Arthur, anche Gabriel, ormai ridiventato Sylar a tutti gli effetti dopo l'omicidio di Elle, ha ogni intenzione di scoprire la verità e di capire se l'uomo che fino a poche ore prima si dichiarava suo padre lo sia veramente. L'unico modo per appurarlo è appropriarsi di un'abilità assai utile: intuire sempre quando gli altri mentono. Questa dote è in possesso di una donna ed è su di lei che si concentrano le attenzioni di Sylar. Spacciandosi per un fattorino l'uomo si introduce nell'ufficio dove la sua preda lavora e senza troppi scrupoli l'aggredisce e si impadronisce del potere. Anzi, poiché in quel momento arrivano nella stanza dove si è compiuto il brutale omicidio alcuni colleghi di lavoro della vittima, Sylar non esita ad uccidere anche loro. Ci troviamo, dunque, di nuovo in presenza del nemico pubblico numero uno assetato si sangue e poteri? Lo speriamo vivamente perché un Sylar efficiente e micidiale fa sicuramente bene alla narrazione.
Altro gruppo di eroi in cerca di risposte è quello guidato da Matt Parkman e che Daphne conduce ad immensa velocità fino a Manhattan per poter rintracciare le ultime e preziose bozze di Isaac Mendez. Però una volta giunti all'ufficio dove lavorava il fattorino che aveva preso in custodia il pacco dell'artista defunto, l'addetto alle consegne dichiara di non avere alcuna possibilità di rintracciare il plico. Matt capisce che l'uomo mente leggendogli nel pensiero e lo minaccia, ma questi, impaurito, scappa ed è la superveloce Daphne ad acciuffarlo e a farsi consegnare finalmente i disegni.
A Matt, Ando e Daphne non resta altro da fare che sfogliare le tavole e seguire in questo modo e a distanza sia di tempo che di spazio l'epilogo della vicenda di Hiro e Claire.
Nascosti nella serra, entrambi assistono alla consegna da parte di Kaito Nakamura della piccola Claire a Noah, ma quello che Hiro non sa ancora è che anche sua madre è presente in quello stesso appartamento, madre che fino a questo momento non era stata mai menzionata. E invece si scopre, attraverso un colloquio tra lei e Kaito, che la donna è gravemente malata e prossima alla morte, cosa significativa per la famiglia Nakamura, ma anche per il destino del mondo vista l'abilità di cui è in possesso. La madre di Hiro è infatti una potente guaritrice e portatrice della luce che rappresenta a tutti gli effetti il catalizzatore che occorre a far funzionare la formula. L'intenzione di Kaito è affidare il potere alla neonata Claire, ma sua moglie vorrebbe che il dono restasse in famiglia, quindi tra le mani del piccolo Hiro. Kaito dichiara però tutto il suo disprezzo per il figlio, reputato da lui un buono a nulla, e si dimostra inflessibile.
Hiro ascolta tutto non visto, ma appena sua madre resta sola le si avvicina e rivela la sua identità in una scena molto toccante. La donna chiede a suo figlio di raccontarle della propria vita e quando Hiro le confessa di non ricordare nulla, lo guarisce con il tocco delle sue mani. A questo punto, tornato adulto, il giovane le spiega di aver salvato già il mondo ben due volte e di aver ottenuto finalmente il rispetto di suo padre Kaito, inoltre dichiara fermamente di voler essere il custode del prezioso catalizzatore. La madre, commossa, allora trasferisce in lui il potere e subito dopo si accascia esanime, priva di vita.
Claire, intanto, era andata via per poter convincere suo padre Noah a non lasciarla diventare il recipiente del catalizzatore e per fare ciò si era recata all'appartamento dove vivevano i suoi genitori sedici anni prima. Qui incontra sua madre e si offre di aiutarla con la bambina piccola, guadagnando subito la fiducia di Sandra. Ma quando Noah rincasa e si insospettisce trovando una sconosciuta che si occupa della neonata, Claire gli parla e, pur non confessando la sua identità, lascia capire al padre di essere qualcuno di speciale nelle loro vite e lo convince a non rispondere alla telefonata di Kaito che lo convoca allo scopo di affidare il potere alla piccola.
Appianate le questioni familiari, Claire ritorna all'appartamento dei Nakamura dove ha appuntamento con Hiro, ma pochi istanti dopo l'arrivo del giovane sopraggiunge anche Arthur che senza alcuno sforzo si impossessa del catalizzatore e dei poteri di Hiro, scaraventandolo giù dal terrazzo allo scopo di ucciderlo.
Ma Hiro non è precipitato perché è riuscito ad aggrapparsi all'asta della bandiera proprio sotto il terrazzo, però è senza poteri, sospeso nel vuoto ed intrappolato nel passato. Ci sarà quindi bisogno che qualcuno vada a recuperarlo alla svelta, ma ancora non sappiamo chi potrà essere a portare a compimento tale impresa.
Arthur impone le mani sulla sostanza e la modifica, poi si allontana per ritirarsi nel suo ufficio. Non sa, però, che nei locali della Pinehearst sono arrivati anche Peter e l'Haitiano. Questi blocca ogni potere dell'uomo, ma quando Peter, combattuto nella responsabilità di dover porre fine alla vita di suo padre, finalmente spara il proiettile viene bloccato a pochi centimetri dalla testa di Arthur da Sylar, introdottosi nella stanza. E a questo punto comprendiamo anche il perché della cicatrice sul volto del Peter del futuro causata dalla ferita infertagli dall'assassino.
Gabriel vuole la verità così da poterla verificare con la sua nuova abilità, Arthur conferma di essere suo padre, ma Sylar si rende conto di essere in presenza dell'ennesima menzogna e lascia partire il colpo mortale che raggiunge Petrelli uccidendolo. E' questa dunque la fine del temibile villain dall'infinito potere?
Intanto Nathan, che ad inizio episodio avevamo visto fronteggiare suo padre per assumere il controllo della società, all'oscuro di quanto è accaduto ad Arthur, autorizza la sperimentazione della formula su uno dei marines. Il soldato prescelto per il test, prima si allarma vedendo le lacerazioni sulla pelle di Mohinder, ma una volta superati i primi effetti inquietanti dell'iniezione dimostra una straordinaria forza che lascia sorpresi tutti i presenti compresi noi che guardiamo l'epilogo della puntata e ci chiediamo se ci troviamo favanti ad un nuovo, implacabile super cattivo.