Dopo aver raccontato con modalità infinitamente diverse la provincia e la società americane in show seminali come Six Feet Under e True Blood, oltre che nello script di American Beauty, Alan Ball ci conduce a Portland, Oregon, a conoscere una nuova famiglia bizzarra e irresistibile: sono i Bayer-Boatwright, clan alto borghese illuminato che si avvicina pericolosamente al punto di non ritorno, un po' come le possibilità di sopravvivenza dell'umanità con il cambiamento irreversibile delle condizioni climatiche del nostro pianeta.
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Greg Boatwright (Tim Robbins) è uno scrittore, filosofo e insegnante che, giunto al fatidico sessantesimo compleanno, deve fare i conti con l'idea del fallimento totale delle sue autentiche ambizioni e con la devastazione culturale, morale e fisica del mondo che lo circonda; sua moglie Audrey (Holly Hunter), ex psicoterapeuta, maniaca del controllo e titolare di un'organizzazione no profit chiamata Empathy Initiative, è più ottimista ed è anche bravissima a lasciarsi scivolare addosso la propria ipocrisia, ma completamente impreparata a gestire le crisi dei suoi familiari.
E poi c'è la gloriosa e multirazziale compagine dei loro figli: Duc, originario del Vietnam, Ashley, arrivata dalla Liberia, e Ramon, nato in Colombia, a cui si aggiunge la diciassettenne Kristen, unica figlia naturale della coppia. Privilegiati come i loro genitori ma anche feriti dall'essere stati usati come esperimento sociale, i ragazzi "arcobaleno", ormai adulti, affrontano i piccoli grandi problemi della loro quotidianità, almeno fino al momento in cui Ramon non inizia a lamentare misteriose visioni e disturbi inspiegabili.
La famiglia che voleva cambiare il mondo
L'interessante episodio pilota di Here and Now ci riporta, come sensazioni, all'esordio di Six Feet Under, che debuttò su HBO ben diciassette anni fa, con un ensemble forte, personaggi subito ben delineati, e un plot dalle intriganti possibilità. C'è sicuramente minore organicità strutturale e naturalezza nell'assemblaggio delle parti in Here and Now, che, almeno in questa fase iniziale, non va troppo per il sottile nel palesare le proprie intenzioni a discapito della mimesis, ma restano intatte la densità e lo humour della scrittura di Ball, che affronta la contemporaneità multiculturale abbracciando la prospettiva di una famiglia benestante e progressista alle prese con una crescente ostilità e disagio sociale.
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Così mentre Audrey "risolve conflitti" con la sua empatia e la sua disponibilità al confronto, e in qualche caso funziona davvero, suo marito rinnega il proprio pensiero con i suoi studenti annunciando loro che adottando l'atteggiamento empatico e comprensivo tutto quello che ottengono è di lasciare che i meschini e gli oppressori spadroneggino.
Nel frattempo Duc fa i conti con il suo senso di inferiorità nei confronti della figura paterna e coi traumi della sua infanzia in Vietnam, che hanno ancora un impatto pesantissimo sulla sua vita, e Ashley, costretta ad affrontare prima i fanatici pro-life e poi un arresto a causa delle conseguenze della rocambolesca perdita della verginità della sorellina, sperimenta dolorosamente cosa significa vivere negli Stati Uniti e nella sua pelle d'ebano.
Il fenomeno Eleven Eleven
Oltre a raccontare in maniera efficace le dinamiche famigliari del clan e i paradossi del multiculturalismo, Here and Now ha anche un'anima parapsicologica che parte dal terzo figlio adottivo dei Bayer-Boatwright, Ramon, ventiduenne ancora spiantato che progetta videogiochi e si diletta con l'arte, oltre a flirtare con il fascinoso barista Henry, prima di iniziare ad avvertire la sua misteriosa "chiamata". Un doppio undici, 11:11, eleven-eleven, che, come giustamente nota Henry, sembra proprio significare qualcosa. Presto Ramon scopre che il fenomeno non riguarda solo lui, perché in tutto il mondo si stanno verificando eventi inspiegabili legati al doppio undici, e scopre anche una forte e inquietante connessione con lo psicoterapeuta di origine iraniana da cui finisce in cura.
It's coming
Questo elemento paranormale non fa di Here and Now un ibrido tra i due show realizzati in precedenza da Ball, il realistico Six Feet Under e il fantasy True Blood, anzi probabilmente lo avvicina più al dramma The Leftovers e al suo mistero insondabile che resta sullo sfondo ma è parte dell'esperienza di tutti i personaggi; qui il fenomeno del doppio undici è il trigger che condurrà i membrid ella famiglia B.-B. e il loro entourage in un viaggio illuminante, doloroso, profondamente umano ma anche insperabilmente divertente.