Il talento è qualcosa di strano, astratto, intangibile e difficile da definire. È in molti casi la molla che spinge ad abbassare la testa e lavorare sodo, per trovare modi ed opportunità per esprimerlo, ma in altri diventa paradossalmente quasi un freno perché ci si adagia pensando che possa non servire altro per emergere. Proprio questo atteggiamento e modo di pensare sono stati amplificati sempre di più dal mondo che ci circonda, dal proliferare di trasmissioni come i talent show, che hanno attinto a questa voglia di mostrarsi rendendola spettacolo ma soprattutto dal boom delle nuove tecnologie, di internet e dei social.
Parliamo di realtà come youtube, ovviamente, che hanno messo l'opportunità di esprimersi e di creare da soli il proprio trampolino di lancio alla portata di tutti; che non solo hanno allargato i confini del mondo dello spettacolo in cui tanti voglio entrare, ma in molti casi li hanno cancellati del tutto. Un fenomeno che ha vissuto un'ulteriore, inevitabile deriva negli ultimi anni, perché a sfruttare questa nuova abbondante dose di visibilità regalata non sono stati solo talenti acerbi in cerca di scorciatoie verso il successo, ma anche personaggi improbabili e senza particolari doti artistiche, che tenteranno invano di intraprendere quel percorso verso il mondo dello spettacolo.
In questo mondo di haters
A tutti noi è capitato di imbatterci in video imbarazzanti su youtube, di quelli che si condividono per ridere piuttosto che per apprezzare una performance: cantanti stonati, ballerini scoordinati o semplicemente persone con poco da dire e tanto tempo a disposizione per farlo ugualmente. Video che subiscono naturali sfottò, liquidati con noncuranza attribuendoli agli immancabili haters che imperversano sul web, attaccando tutto e tutti per partito preso. È il sottobosco di youtube, quello a cui ha attinto a piene mani Colleen Ballinger nel 2008 per creare il suo personaggio fittizio di Miranda Sings, giovane senza talento, sicura di sé al punto da risultare arrogante, lanciatasi sul web ossessionata dal successo, convinta di "essere già famosa senza che nessuno ancora lo sappia", eccentrica con il suo rossetto eccessivo ma l'abbigliamento sciatto, con la voce nasale e i movimenti poco aggraziati.
Da youtube a Netflix
Con sette milioni di iscritti e un miliardo di visualizzazioni di video, i canali youtbe della Ballinger, o forse dovremmo dire di Miranda Sings, sono un successo tale da consentirle apparizioni televisive in show di successo americani e da giustificare il passo ulteriore sulla strada verso la fama che al personaggio fittizio è preclusa: mettere insieme un'opera più articolata e approfondita. Per continuità, dal web e da youtube allo streaming il passo è breve ed è Netflix ad aver incoraggiato questo cammino mettendo in cantiere la serie Haters Back Off, richiamando dal titolo la catchphrase di Miranda nei confronti dei suoi ostili e critici utenti e ordinando una serie di otto episodi inserita nel catalogo della popolare piattaforma streaming a partire dal 14 Ottobre 2016. Una serie che mantiene una continuità con quanto visto su web, raccontando la vita quotidiana di Miranda nella sua cittadina di provincia americana, Tacoma, dove vive con la madre ipocondriaca Bethany (Angela Kinsey), il folle zio e manager Jim (Steve Little) e la ben più saggia e cosciente sorella Emily (Francesca Reale).
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Graffi superficiali
Risulta chiaro dalla descrizione che Haters Back Off nasce e vuole essere una profonda satira della società contemporanea ossessionata dal successo in quanto tale, come scopo unico e non meta di un percorso che ha altri presupposti di gratificazione artistica. Una satira che funziona su Netflix come già funzionava nella sua versione su youtube, regalando alcuni momenti di amaro divertimento, dal primo imbarazzante video intitolato goffamente my fist video ad una surreale recita di Annie improvvisata nel giardino di casa. Quello che manca, e che il passaggio ad un formato di più ampio respiro avrebbe consentito, è un maggior approfondimento delle figure che circondano Miranda, dai già citati familiari all'amico e spasimante Patrick (Erik Stocklin) e il pastore Keith (Chad Lamar Shepherd), nonché della stessa protagonista che la Ballinger tratteggia con tutti i suoi difetti e mancanti talenti.
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Ci si diverte soprattutto per le imbarazzanti esibizioni e gaffe messe in scena con bravura da Colleen Ballinger, imprigionate in un format che aveva maggior compimento ed efficacia nella struttura più breve, frammentaria e slegata di youtube. La speranza è che una eventuale seconda stagione riesca a superare questo limite, rendendo le (dis)avventure di Miranda Sings una serie a tutti gli effetti, con uno sviluppo più articolato e di ampio respiro.
Movieplayer.it
3.0/5