Il plot
Il Comdex è passato ed è tempo di mettere in produzione il computer della Cardiff Electric per soddisfare le richieste, ma i test sui primi esemplari di Giant prodotti evidenziano un problema tecnico che rischia di causare un ritardo nella commercializzazione. Joe, ora al comando della CE con Gordon, coglie l'occasione al volo per cercare di deviare dal progetto originale e mettersi sulla via della Apple, dopo esser stato folgorato dal loro Macintosh.
Ma non c'è tempo per farlo... e soprattutto non ci sono programmatori. Perché Cameron si è messa in proprio, ha lanciato una sua ditta dal nome Mutiny raccogliendo intorno a sé i coder della Cardiff Electric ed anche Donna, che sembra aver risolto i suoi problemi con un Gordon più sicuro di sé dopo le prime recensioni positive del "Gigante". L'avvio della produzione del PC è il punto di arrivo di un percorso, personale prima che professionale, che proietta i protagonisti verso un futuro che ognuno di loro affronterà a modo suo.
Cosa ci è piaciuto
Il finale di Halt and Catch Fire, 1984, fa il suo dovere nel portare a compimento l'approccio alla serie che gli autori hanno avuto fin dalle prime battute, concentrando l'attenzione sull'evoluzione personale dei tre personaggi principali (a cui sommiamo sempre Donna, la moglie di Gordon, che è una comprimaria di tutto rispetto). Un'evoluzione, compiuta nei dieci episodi della stagione, diversa per ognuno di loro: Cameron è pronta a lanciarsi in una nuova avventura professionale che si aspetta fruttuosa, sicura che la sua Mutiny sia "il futuro dell'informatica"; Gordon ha risolto parte dei suoi problemi, ha risollevato il suo matrimonio e la sua vita, ma si trova alla vigilia del lancio del Giant con l'incertezza su quale debba essere il prossimo passo della Cardiff Electric; Joe ha chiuso l'ennesimo ciclo della sua vita e si ritrova deluso ed insoddisfatto, pronto a ripartire da zero, proprio come l'avevamo conosciuto dieci episodi prima. 1984 chiude questo percorso senza rinunciare a momenti emozionanti (la visione dello spot del Super Bowl 1984 della Apple e la reazione di Joe), sequenze divertente o toccanti (pensiamo a Gordon che dà l'anello a Donna, come anticipato da uno degli scorsi episodi), e l'ennesimo monologo esaltante (in questo caso da parte di Cameron ai suoi nuovi compagni d'avventura).
Cosa non ci è piaciuto
Nel ragionare su cosa non soddisfa di questo finale, viene in mente proprio l'ultimo punto del paragrafo precedente: 1984 si regge sulle singole scene più che su un tutto che possa funzionare in modo armonico e la narrazione procede un po' a strappi, senza la fluidità e compattezza che aveva caratterizzato i momenti migliori della serie, tra i quali il pre-finale Up Helly Aa. Dispiace anche per quel che resta in sospeso, per esempio il destino di Bosworth che qui appare solo brevemente, perché difficilmente avremo una seconda stagione in grado di approfondirlo.
Note a margine
Con il 1984 alle porte nel mondo fittizio della serie, anche il sito AMC si è preparata al nuovo anno, ed al finale di stagione che abbiamo appena discusso, pubblicando nei giorni scorsi una playlist dedicata ai successi pop di quell'anno. Assolutamente da non perdere, con U2, Simple Minds, Prince, INXS, Talk Talk, David Bowie e tanti altri. Per 1984 si ripropone la guida tecnica che aveva firmato i primi due, riusciti, episodi della serie AMC, con i due showrunner Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers alla sceneggiatura e Juan José Campanella dietro la macchina da presa.
What's Next
Una seconda stagione? Magari, ma è difficile! Eppure il finale della prima (e speriamo non unica) annata di Halt and Catch Fire ha posto le basi per una nuova partenza, con i tre (più uno) protagonisti ridefiniti rispetto alla première e pronti a nuove avventure nel mondo dell'informatica anni '80. Noi saremmo pronti a seguirli.
Conclusione
Dalle prime descrizioni di Halt and Catch Fire ci si sarebbe aspettati un clone di Mad Men in salsa anni '80 informatica, complice anche l'imminente conclusione della pluripremiata serie AMC. Invece il nuovo show che ha debuttato lo scorso giugno si è rivelato qualcosa di molto diverso, con una scrittura capace di mettere i suoi tre protagonisti al centro della storia e renderli motore della narrazione, lasciando che l'ambientazione e la nascita della moderna era dei personal computer fosse solo un pretesto per raccontare delle storie personali. A supporto di ciò le ottime prove di tutto il cast, guidato da un ottimo Lee Pace nei panni di Joe McMillan, ed una selezione musicale studiata ad hoc per sottolineare i loro diversi momenti interiori. L'operazione è artisticamente riuscita, fatta eccezione per un paio di episodi fisiologicamente meno efficaci, ma non ha ottenuto un adeguato riscontro di pubblico che potrebbe mettere a rischio il rinnovo per una seconda stagione.
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Movieplayer.it
4.0/5