Gunpowder Milkshake, la recensione: il dessert al sangue è servito su Prime Video

La recensione di Gunpowder Milkshake, il film action sopra le righe di Navot Papushado disponibile su Amazon Prime Video con Karen Gillian e Lena Headey.

Gunpowder Milkshake Karen Gillan
Gunpowder Milkshake: Karen Gillan in una scena

Colorato, folle, violento. Sono questi i tre aggettivi con cui apriamo la nostra recensione di Gunpowder Milkshake, il nuovo film di Navot Papushado (già acclamato autore di Big Bad Wolves) disponibile su Prime Video. Tre ingredienti che descrivono questo action su di giri, che trasuda female power e divertimento. Sangue, soprattutto. Sotto una patina composta da neon colorati, il milkshake offerto dal regista israeliano rinuncia alla dolcezza per regalare un sapore forte e irresistibile, tanto da arrivare alla fine e voler fare il bis. Il consiglio è quello di sedervi al tavolo, ordinare questo prelibato dessert e sopportare leggermente l'attesa, anche lottando contro il desiderio di cambiare locale. Perché, una volta sotto i vostri occhi, mentre lo assaggerete davvero, capirete che ne sarà valsa la pena.

Premere il grilletto una volta di troppo

Gunpowder Milkshake 1
Gunpowder Milkshake: Karen Gillan in una sequenza

Samantha (Karen Gillan) non vede sua madre Scarlet (Lena Headey) da quando ha 12 anni. Ricorda perfettamente quell'ultima volta in cui, al tavolo di un diner, è venuta a conoscenza che sua madre, una letale assassina, doveva fuggire a causa di un errore commesso. Un lavoro andato male, una missione non riuscita, l'obbligo di nascondersi e sparire dalla circolazione. Rimane la memoria di un milkshake condiviso brevemente: l'ultimo gesto di un rapporto perso nel nulla. Quindici anni dopo, Samantha ha preso l'eredità della madre: anche lei è un'assassina che lavora per una società segreta di uomini potentissimi chiamata The Firm. Quando qualcosa non va come previsto, Sam deve entrare in gioco e "sistemare le cose". Un giorno, Sam viene mandata a recuperare dei soldi che un contabile ha rubato alla società. Sembra un lavoro facile, di poca difficoltà, ma sarà anche la fine della tranquillità. Un errore della nostra protagonista, che premerà il grilletto della sua pistola una volta di troppo, la obbligherà a proteggere una giovane bambina di otto anni e mezzo. Inoltre, a causa di un precedente lavoro, Sam si ritroverà da sola, senza più la protezione della società per cui lavora, a combattere un padre desideroso di vendetta.

Neon Female Evangelion

Gunpowder Milkshake Angela Bassett Michelle Yeoh Carla Gugino
Gunpowder Milkshake: Angela Bassett, Michelle Yeoh e Carla Gugino in una scena

La donna come dinamite in movimento, pronta a far esplodere il vecchio sistema patriarcale e maschilista per raggiungere una propria indipendenza. Anche Gunpowder Milkshake s'inserisce in questa poetica sempre più presente (e meno male!) nel cinema mainstream. Evitando la sensazione di opera che cavalca un'onda modaiola, il film rimane fedele a sé stesso nell'espressione di questo messaggio attraverso una scelta che si dimostra davvero originale: una biblioteca gestita da tre donne emancipate (interpretate da Carla Gugino, Michelle Yeoh e Angela Bassett), dove i libri nascondono armi o denaro che variano in base al titolo o agli autori dell'opera letteraria. Così, la nostra Sam troverà nuove armi per iniziare la sua lotta contro la società maschile all'interno dei romanzi di Jane Austen, Charlotte Bronte o Virginia Woolf (scelte non casuali), creando un piacevole legame tra cultura e forza. Senza voler rovinare la visione anticipando momenti narrativi importanti, questa biblioteca sarà il set di un momento molto lungo e importante, dove l'azione sullo schermo e l'utilizzo reiterato dello slow motion donano un sapore quasi sacrale a quest'universo femminile, più aggraziato, forte e degno di essere catturato dalla macchina da presa rispetto alla controparte maschile. Il tutto illuminato da eleganti neon che sanno come costruire un certo tipo di atmosfera. La regia di Papushado è elegante, soprattutto nelle scene d'azione, ricche di sangue e dettagli che possono impressionare gli spettatori più sensibili, ma che regalano momenti davvero esaltanti per chiunque abbia voglia di un po' di sano mood tarantinesco. Karen Gillan appare davvero perfetta nel ruolo, dimostrando grande capacità fisica e riuscendo, con quel volto a metà tra l'adulta e la bambina, a portare sullo schermo una Sam che sta crescendo e cambiando.

Madre, maestra e apprendista

Gunpowder Milkshake
Gunpowder Milkshake: Lena Headey in un'immagine

Gunpowder Milkshake, a partire dal titolo, non è un film che vuole prendersi troppo sul serio. Lo si capisce sin dai colorati titoli di testa che richiamano le insegne al neon, da un tono costantemente over the top che, col passare dei minuti, promette un grande senso del divertimento e dell'intrattenimento a base di violenza. Si nota, soprattutto, dalla creatività surreale delle scene d'azione, via via sempre più esagerate e cinematografiche, che donano al film un'impronta stilizzata. Più legato alla forma e all'estetica, il film tenta anche una via un po' più seria nell'affrontare la catena di eventi e di rapporti che contraddistinguono prima il legame tra madre e figlia, poi tra la maestra e l'apprendista. Esplicitato nelle scene conclusive, il senso di eredità e del passaggio della lotta tra una generazione e l'altra, via via sempre più consapevole delle proprie capacità e della propria forza, è chiaramente il cuore del film, anche se a volte sembra lasciato troppo ai margini. Interessato a divertire in una dimensione pulp, con tutti gli stereotipi del genere, il vero difetto di Gunpowder Milkshake è un primo atto sin troppo canonico e non particolarmente efficace. Come un diesel che prende velocità e ragion d'essere col tempo che passa, il film richiede allo spettatore un po' troppa pazienza mentre si svolge senza quella genialità e intelligenza che dimostrerà nei due atti successivi. Peccato che, proprio nel finale, nonostante una chiusura di un cerchio narrativo efficace, non si ritrovi quell'elemento legato al milkshake che avrebbe donato un tocco di emotività in più.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione di Gunpowder Milkshake possiamo dire di esserci davvero divertiti ed esaltati con il film di Navot Papushado. Al netto di un primo atto molto inferiore al resto dell’opera, questo action movie al femminile porta con sé una sana dose di violenza e creatività, prendendosi sul serio quanto basta (e ciò riguarda una metafora sull’emancipazione femminile davvero intelligente). Karen Gillan e il resto delle protagoniste sono veramente perfette, soprattutto nelle sanguinolente scene action, vero punto di forza di un film attento alla forma e all’estetica. Peccato per la mancanza di una maggior stilettata emotiva nel finale.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Creativo, violentissimo e divertente: il film sa come esaltare lo spettatore, specie nei momenti action.
  • Karen Gillan e il resto del cast femminile funzionano in tutto e per tutto.
  • La metafora sull’emancipazione femminile è trattata con sensibilità e creatività.

Cosa non va

  • Il primo atto è molto inferiore al resto del film.
  • Il finale manca di un tocco di emotività in più che non avrebbe guastato.