Grimcutty, la recensione: su Disney+ un creepypasta horror poco ispirato

La recensione di Grimcutty, horror dove il babau nasce sul web e diventa un pericolo per i più giovani, disponibile nel catalogo Disney+.

Grimcutty, la recensione: su Disney+ un creepypasta horror poco ispirato

Certamente internet oltre a tanti vantaggi ha anche altrettanti contro, molti dei quali si amplificano ulteriormente se visti dagli occhi di un genitore che si preoccupa per l'incolumità dei figli: proprio nell'infinito mondo della rete, aperto a miliardi di possibilità, si nascondono infatti molti pericoli che potrebbero potenzialmente influenzare le menti più giovani.

Dalle insidie nascoste nel sottobosco della pedofilia a quelle quanto mai sotto l'occhio dell'opinione pubblica relative al cyberbullismo, fino alle controverse challenge che spesso hanno portato giovanissime vittime a togliersi la vita in maniera più o meno fantasiosa e crudele. E poi ci sono loro, le creature dell'immaginario horror nate e cresciute proprio sulla rete, i cosiddetti creepypasta: una sorta di moderna evoluzione delle più vetuste urban legend, con le quali chi è cresciuto negli anni Ottanta avrà più dimestichezza. Come vi raccontiamo nella recensione di Grimcutty ci troviamo davanti a un horror che cerca di sfruttare la scia di quell'orrore generato da figure come Slender Man e affini, con risultati purtroppo ben lontani dalla sufficienza. Ma andiamo con ordine e scopriamo storia e personaggi...

Il terrore corre sulla fibra

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Grimcutty: una scena del film

In Grimcutty la giovane Asha vive con il fratellino e i genitori. In particolare il padre è restio alla dipendenza tecnologica e una volta alla settimana organizza delle serate dove tutti i membri della famiglia devono lasciare i loro dispositivi elettronici a casa. Una consuetudine che diventa assai pericolosa quando tra i ragazzi del quartiere si diffonde la voce dell'esistenza di una creatura mostruosa, ribattezzata Grimcutty, che comincia a perseguitare chiunque sia venuto a sapere della sua esistenza. La follia si diffonde non soltanto tra gli adolescenti, alcuni dei quali si sarebbero feriti in circostanze misteriose, ma anche tra i loro genitori, che dopo essersi consultati decidono di sequestrare smartphone e computer alla prole, in modo che non possa connettersi a internet.

La speranza è che questa tendenza suicida sia nata come semplice passaparola, ma la realtà è ben diversa e Asha lo scoprirà ben presto in prima persona, quando comincia ad assistere alle inquietanti apparizioni del mostro, che inizia a tormentarla e a mettere in pericolo non solo lei ma anche i suoi cari. La protagonista dovrà trovare un modo per fermarla prima che sia troppo tardi...

Niente di nuovo

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Grimcutty: una scena del film

Prodotto e trasmesso Oltreoceano su Hulu e diffuso worldwide nel catalogo di Disney+, Grimcutty è un horror tipicamente moderno e come molte delle produzioni contemporanee soffre di evidenti ingenuità in fase di scrittura, tanto che il racconto è fin troppo derivativo e si risolve in una serie di situazioni via via più improbabili, fino a quell'epilogo che come ovvio non chiude completamente le porte ad ulteriori sequel. Peccato che il creepypasta in questione non possieda le caratteristiche necessarie per stabilizzarsi in un comune immaginario di genere e che paghi un design quanto meno approssimativo, che ricalca qua e là altri babau più o meno ispirati: alto e slanciato come il già citato Slender Man, un sorriso gigante e deformato che sembra un mix esasperato tra il Joker di Jared Leto e il Jack Skeletron di Nightmare Before Christmas e un mutismo perenne non riescono a renderlo sufficientemente spaventoso e tutte le scene nelle quali compare si risolvono in un'escalation tensiva pari allo zero.

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Dov'è la paura?

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Grimcutty: una scena del film

Il problema principale dell'operazione è proprio quello di non riuscire a spaventare quel minimo sindacale e la stessa genesi dietro alla nascita di questa creatura è priva di effettive fondamenta. La sceneggiatura lascia molto al caso e depotenzia sul nascere il discorso, potenzialmente ricco di suggestioni, sul rapporto tra genitori e figli - che come spiegato anche da scontati voice-over vorrebbe porsi come sottofondo introspettivo, mancando però della necessaria profondità.

La caratterizzazione dei personaggi rasenta a tratti il diabolico, e non certo in positivo: certe decisioni apparizioni infatti in più occasioni immotivate, prese unicamente per dirottare la vicenda verso quella resa dei conti interna alle dinamiche familiari che poi è il fulcro di tutto il film. Il cast funziona a corrente alternata ma è da segnalare nel ruolo della combattiva madre il ritorno di Shannyn Sossamon, attrice troppo spesso sottoutilizzata e qui alle prese con un ruolo non certo memorabile ma comunque di peso al prosieguo degli eventi, fino a quell'epilogo che si chiude forzatamente lasciando campo a future e ipotetiche evoluzioni del franchise.

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Conclusioni

Un horror isterico e spesso gratuito, come la challenge su internet che scatena, o almeno così pare, la presenza di un ennesimo babau del web, ultimo creepypasta a fare la sua comparsa sullo schermo, grande o piccolo che sia. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Grimcutty, ci troviamo davanti ad un horror fiacco e derivativo, con una nemesi poco spaventosa nel design e nella gestione scenica e un messaggio di fondo, relativo al rapporto tra genitori e figli, che rimane solo in superficie senza mai aprire parentesi interessanti potenzialmente insite nel racconto. Racconto che così si perde progressivamente in un'evoluzione stanca e prevedibile, rivelandosi incapace di diventare virale come il mostro del titolo.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
1.2/5

Perché ci piace

  • Sempre un piacere rivedere Shannyn Sossamon in un ruolo di peso.

Cosa non va

  • La sceneggiatura inanella soluzioni prevedibili e colpi di scena forzata.
  • Grimcutty è un creepypasta poco ispirato.