Il plot
Mentre la sua fidanzata Barbara Kean, ancora traumatizzata, decide di lasciare Gotham City, Jim Gordon affida Selina Kyle alla custodia di Alfred Pennyworth, che la ospita a Wayne Manor; qui la ragazza instaura un profondo feeling con Bruce Wayne, il quale si scopre affascinato da lei, a dispetto delle preoccupazioni di Alfred. Jim decide di collaborare con il procuratore distrettuale Harvey Dent per rintracciare l'assassino dei genitori di Bruce, e Dent sfrutta l'occasione per minacciare il milionario corrotto Dick Lovecraft, rivale dei Wayne e potenziale mandante dell'omicidio.
Nel frattempo, Jim e Harvey Bullock indagano sul sequestro di Ian Hargrove, un galeotto condannato per aver piazzato degli ordigni in alcune fabbriche di armi di Gotham e fatto evadere dalla Mafia russa, impegnata a contrastare Carmine Falcone. Hargrove, infatti, viene utilizzato dai gangster per realizzare un esplosivo che permetta loro di raggiungere un deposito segreto di Falcone; ma l'intervento di Jim, Harvey e della polizia di Gotham neutralizza i piani della banda. Oswald Cobblepot, intanto, scopre il doppio gioco di Liza con Falcone.
Commento all'episodio
Sembra ormai pleonastico rilevare come, di settimana in settimana, Gotham continui a dimostrare tutti i propri punti deboli, a scontare le banalità e le inverosimiglianze di un intreccio fiacco e didascalico, a costruire un racconto privo di coesione e di mordente. Purtroppo tale tendenza non pare destinata ad invertirsi di qui a breve, e Harvey Dent, nono episodio di Gotham, segna un altro "minimo storico" nel percorso della serie, con una trama ancora più bislacca e sconclusionata del solito. La rete di alleanze, faide e tradimenti fra gang rivali della criminalità organizzata di Gotham City, feroci mafiosi russi (sul serio, c'è niente di più banale?) e ambigui doppiogiochisti si trova ormai ben oltre le soglie del ridicolo, e l'intero "caso della settimana" sul rapimento del "bombarolo" Ian Hargrove, risolto in quattro e quattr'otto da Jim e Harvey, è talmente blando che non vale neppure la pena soffermarcisi ulteriormente.
Piuttosto, come indica il titolo, Harvey Dent ci introduce alla figura del celebre procuratore distrettuale, che ha il volto dell'attore Nicholas D'Agosto (in precedenza nel cast del ben più valido Masters of Sex), e anche in tal caso la sensazione è quella di un'occasione semi-sprecata: a Dent viene affidato poco o nulla da fare in questo episodio, e non basta certo la forzata scelta registica di tenere spesso in ombra metà del suo viso per trasmettere la doppiezza del personaggio (piuttosto, la sua sfuriata da psicotico al cospetto di Dick Lovecraft la dice lunga sulla scarsa finezza degli sceneggiatori). Concludiamo infine con il subplot legato al rapporto fra Bruce Wayne e Selina Kyle: tutto sommato, forse, il più convincente dell'episodio, benché la caratterizzazione di Bruce e il suo comportamento siano ancora lontanissimi dallo spessore di quello del personaggio che abbiamo imparato a conoscere e ad amare.
What's next
Il ricatto al quale Oswald Cobblepot ha sottoposto Liza, in modo da avere un asso nella manica contro Fish Mooney, dovrebbe essere uno dei fili narrativi delle prossime puntate, benché la figura di Liza rimanga una delle più scialbe ed inconsistenti viste in Gotham. Piuttosto inutile anche il colpo di scena finale, che rivela l'infedeltà di Barbara nei confronti di Jim: difficile, del resto, provare una qualunque forma di empatia nei confronti di un personaggio che ha la consistenza di un'odiosissima Barbie...
Conclusioni
Piatto e superficiale, Harvey Dent costituisce l'ennesimo episodio deludente nel percorso di Gotham, penalizzato perdipiù da una trama gravata da inverosimiglianze a assurdità di vario tipo. Trova poco spazio perfino il personaggio del titolo, la new entry Harvey Dent, presentato in modo tutt'altro che convincente da parte degli autori della serie.
Movieplayer.it
2.0/5