Good Boy, non solo horror: un "dramma concettuale" sulla perdita e sull'amicizia

"Alcuni conoscono la morte attraverso gli animali domestici, perché loro purtroppo non vivono quanto noi. Ora immaginiamo come sarebbe se fosse il contrario", spiega Ben Leonberg nella nostra intervista. Il film è in digitale sulle piattaforme pay-per-view.

L'artwork di Good Boy

"I limiti sono serviti per spingere in avanti la narrazione. A volte, ciò che sembra limitate è invece una risorsa". A parlare è Ben Leonberg, senza dubbio tra i registi dell'anno. Il motivo? Vedi alla voce Good Boy. Non solo un ottimo horror raccontato da uno splendido cane (per la precisione, un Nova Scotia Duck Tolling Retriver), ma una sorta di dramma concettuale che, con originalità e delicatezza, racconta la preparazione al lutto e la difficoltà di lasciar andare le persone amate.

Good Boy Indy
Good Boy, il protagonista Indy in una scena

Una chiave originale (a scrivere il film Leonberg insieme ad Alex Cannon) per un punto di vista decisamente funzionale. "Ci sono molti racconti narrati dai cani. Penso a Zanna Bianca o Il Richiamo della Foresta", spiega il regista, presentando il film alla stampa, "Sono delle storie che vivono grazie a questi protagonisti che non possono parlare. Ragionano in modo elementare, ma hanno i loro sensi".

Good Boy: dietro le quinte del film

Good Boy, vero e proprio fenomeno cinematografico fin dal passaggio al South By Southwest, ha per protagonista Indy (il cane del regista, con tanto di citazione cinefila), fedele amico di Todd, un ragazzo gravemente malato che, per trovare relax e quiete, si trasferisce nella fattoria del nonno, portando con sé il compagno a quattro zampe. Nell'ombra, però, e con uno sguardo incredibilmente espressivo e sintomatico, Indy intravede una presenza malevola e infestante.

Good Boy Film Set Indy
Ben Leonberg e Indy sul set

"Abbiamo adottato uno stile di ripresa che consiste nel rimanere sempre all'altezza di Indy, in modo da non vedere molto gli esseri umani. È stata una scelta sia pratica che creativa" dichiara il regista, riferendosi ad una messa in scena simile ai cartoni animati di Tom & Jerry. "Questo mi ha permesso di essere in scena con lui, ricevendo vero amore e affetto". Il resto dell'umore è poi dettato dalla musica, composta da Curtis Roberts. "Gli autori e i musicisti hanno abbracciato l'estetica del film, realizzando tutto in modo artigianale ma elegante. Sfruttiamo un suono angosciante, tentando di riflettere ciò che Indy sta provando".

L'amicizia di un cane

Good Boy Set Film Horror Indy
Indy in pausa dalle riprese

Good Boy, anche grazie alla fotografia di Wade Grebnoel, è costruito sull'ambiguità visiva. Spiega Ben Leonberg: "Volevamo giocare su certi toni, interpretando un mondo soprannaturale. I cani vengono utilizzati in alcuni ambienti medici, ma non sappiamo cosa loro possano percepire. Per loro, qual è la differenza tra una forza come il cancro e alcune delle ombre e delle forze che vedono nel film? Probabilmente sembrerebbe che siano la stessa cosa, o almeno questo è ciò che immaginiamo", e ancora, "Good Boy riguarda molto il nostro rapporto con i cani. Qui c'è un personaggio che ha abbandonato il mondo esterno e ha scelto un cane come sistema di supporto. Non vuole parlare con sua sorella. Vuole solo stare con Indy".

Non solo horror: un dramma concettuale

A dirla tutta, Good Boy è più commovente che spaventoso. Un film sull'amicizia, sul profondo legame tra due esseri, sull'accettazione della morte, senza doverla necessariamente comprendere. "Insieme al mio co-autore Alex Cannon abbiamo capito che le storie di fantasmi riguardano la mortalità, e l'ansia di ciò che viene dopo la morte", dice il regista, "Alcuni conoscono la morte attraverso gli animali domestici. Questo perché loro non vivono quanto noi. Good Boy immagina il contrario. Come sarebbe per un cane imparare a conoscere la possibilità di perdere un amico. Vedere questa figura simile al triste mietitore avvicinarsi sempre più a quella persona che farebbe di tutto per proteggere".