Gomorra - Le origini: Marco D'Amore promette qualcosa di "molto diverso dalla serie che conosciamo"

"Tenete d'occhio Luca Lubrano, il miglior attore emergente che abbiamo in Italia", ci dice il regista durante la nostra visita sul set. Lo show sarà su Sky e NOW da gennaio 2026.

Marco D'Amore sul set di Gomorra - Le origini.

Qualche mese fa siamo stati sul set di Gomorra - Le origini, il titolo Sky Original che aprirà il 2026. Prequel della serie che ha cambiato la serialità italiana, si preannuncia da subito distante dall'originale. Tanto esteticamente quanto dal punto di vista narrativo. Sul set abbiamo potuto scambiare due parole con Marco D'Amore, l'ex interprete di Ciro l'Immortale e regista di alcuni episodi. Insieme a lui, la sceneggiatrice Maddalena Ravagli e i produttori, Nils Hartmann e Riccardo Tozzi.

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La tavola rotonda dell'incontro stampa

Una tavola rotonda organizzata, neanche a farlo apposta, intorno al tavolo da poker che fa parte della bisca clandestina, parte della narrazione ambientata in un passato che non c'è più. L'atmosfera perfetta per chiacchierare e capire che direzione diversa hanno voluto dare al prequel.

Gomorra - Le origini: la genesi del progetto

A darci il benvenuto è Nils Hartmann, vicepresidente esecutivo Sky Studios per l'Italia: "La sfida per noi è sempre quella di alzare l'asticella. Romanzo Criminale e poi Gomorra sono i marchi con cui molti di noi sono cresciuti, quindi quando abbiamo iniziato a parlare con il team, serviva l'idea giusta per realizzare il progetto. Non una mera operazione di marketing per sfruttare un brand, non l'avremmo mai fatto proprio come linea editoriale aziendale. Avrà un sapore diverso".

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Il Bar America, luogo di ritrovo nel serial

Un sapore e un profumo che abbiamo potuto gustare e odorare proprio durante la set visit. Ci siamo ritrovati immersi completamente negli anni '70, tra insegne, banconi, auto d'epoca. L'origin story di come si sono conosciuti Don Pietro e Donna Imma, Scianel, e tutti gli altri iconici protagonisti della serie madre.

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Una foto del cast

Per Maddalena Ravagli e il co-creatore Leonardo Fasoli la sfida principale è stata raccontare il passato di un futuro che avevano già scritto. Dice la sceneggiatrice: "Per scrivere l'originale abbiamo studiato molto sul territorio e abbiamo intervistato tante persone. Il mondo di prima era un altro, erede di una Camorra fondata sul contrabbando di sigarette, illegale ma poco incline alla violenza. Era un mondo erede della liberazione americana, con un ex-orfanotrofio mezzo bombardato in cui vivevano tantissimi orfani ammassati tutti insieme. Gomorra è sempre stata uno specchio, forse inverso e per certi aspetti deformato, dell'Italia intera. Tutti elementi raccolti nel 2016 e recuperati per scrivere questo nuovo progetto, compreso l'affaire Raffaele Cutolo e lo spostamento del traffico di eroina dalla Francia verso le raffinerie in Sicilia dovuto al blocco navale statunitense; oppure il fenomeno dei Magliari ripreso anche nell'Immortale".

L'ambientazione: la Napoli degli anni '70

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Insegne storiche

Riccardo Tozzi, fondatore e CEO di Cattleya, che co-produce insieme a Sky come per l'originale, ci racconta invece la sfida più grande nel trasformare una città del 2025 in una degli anni '70. Come ci dice, la Napoli prima del terremoto è praticamente un altro mondo che non esiste più. Gli ambienti sono stati scavati per dare il giusto spazio ai personaggi e al racconto. Un processo più faticoso dal punto di vista delle maestranze, dell'invenzione scenografica. Ovviamente avere D'Amore alla guida è stato fondamentale: nessuno conosce questo universo come lui e nessun altro avrebbe potuto guidarlo meglio.

"Del resto, L'Immortale raccontava come Ciro fosse l'unico sopravvissuto al Terremoto dell'Irpinia nel 1980, quindi in quegli anni. Un mondo più morbido con un tocco nostalgico, fatto di tenerezza e humour che non erano presenti nella severità della serie originale. Qui c'è la freschezza dell'infanzia, dell'adolescenza, l'avventura. Vedrete la scena con cui si apre la serie: una sequenza totalmente impensabile, leggera, dolce, irresistibile".

Prepariamoci insomma a tutt'altro: "Vista oggi, sembra quasi una Napoli di fantasia, fiabesca, magica. Credo che le polemiche che hanno investito Gomorra potrebbero cadere sul prequel, perché ha proprio un altro spirito, ci muoviamo su un diverso terreno emozionale".

Marco D'Amore: l'unico che poteva guidare la serie prequel

Marco D'Amore inizialmente non voleva accettare questo progetto, soprattutto per il profondo rispetto che nutre per ciò che avevano realizzato in passato e per la responsabilità altissima che sentiva sulle sue spalle. Quindi aveva il timore di non essere un valore aggiunto per ciò che già stava nascendo: "Però fin da subito ho sentito un quoziente di libertà che Gomorra - La Serie non si era mai concessa, perché aveva dei dogmi diversi raccontando il contemporaneo. Questo forse ha fatto scattare qualcosa. Una sorta di C'era una volta a Napoli (ride). Non è solo mutazione sociale e politica ma anche emotiva perché ambizioni, desideri e sogni del giovane Pietro sono molto diversi dall'uomo che diverrà".

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Gomorra - Le origini: in cabina di regia

Una delle reference per tutti sembra essere stato infatti il capolavoro di Sergio Leone C'era una volta in America. D'Amore promette che sarà una serie completamente diversa e nessuno di noi può immaginarne il risultato: questo è ancora una volta sinonimo di coraggio produttivo da parte di Sky che ha fatto salire il regista a bordo, insieme a Francesco Ghiaccio, amico e collaboratore. Da quello che abbiamo potuto carpire dal set, le premesse in tal senso ci sono: non si sono adagiati su un successo consolidato, ma sono andati dall'altra parte, proprio dal punto di vista della grammatica narrativa. D'Amore ci dice che hanno dovuto tradire quei personaggi, prima di diventare ciò che sarebbero stati da adulti.

Gomorra - Le origini: cosa aspettarci dalla serie prequel, direttamente dal set Gomorra - Le origini: cosa aspettarci dalla serie prequel, direttamente dal set

I giovani Pietro, Imma, Scianel: come sono stati scelti?

Gomorra Le Origini Foto Scena
Luca Lubrano e Tullia Venezia in una scena

Avendo assistito alle riprese della scena in cui Pietro presenta i propri amici - la famiglia che lo ha adottato da piccolo - a Immacolata, ragazza di buona famiglia, possiamo affermare che il casting sembra riuscito. Non solo a livello estetico come versioni più giovani di Fortunato Cerlino e Maria Pia Calzone, ma anche di coinvolgimento emotivo.

Scherza D'Amore: "Secondo me prima o poi qualcuno dall'estero verrà a fare uno studio sociologico sulla natura e sul comportamento dei napoletani perché la sfida assoluta dopo dieci anni di Gomorra e tre generazioni di interpreti era: come li rinnoviamo? Abbiamo scoperto dei talenti che, lo dico da protagonista della serie madre, sono più bravi di noi. Sono sorprendenti nel loro esordio, non solo per la bellezza, la vitalità, l'entusiasmo ma per la capacità, il talento, le intuizioni e la serietà con cui si sono messi a disposizione del lavoro. Io credo che il cast della serie sia uno dei fiori all'occhiello del nostro progetto". Non a caso, la produzione ha scelto lo stesso modus operandi della serie originale: quasi tutti attori e attrici esordienti: "Luca Lubrano è il miglior attore emergente in circolazione e non lo dico a cuore leggero. Me ne prendo tutta la responsabilità".

Gomorra Le Origini Foto Set
Le riprese sul set

Il regista applaude il lavoro del direttore del casting Davide Zurolo e del suo entourage, perché hanno cercato nei giovani una Napoli antica, una Napoli dimenticata - "Come diceva Pasolini la tribù dei napoletani come i Tuareg ha deciso volontariamente di estinguersi e quindi anche nei tratti non si è ammodernata". Giovani vecchi, vecchi giovanissimi, bambini nonni e nonni bambini: una geografia di volti come paesaggio di questo racconto prequel.

Gli effetti di Gomorra sulla gente

A livello produttivo si tratta, come dicevamo, di un brand consolidato e questo anche a livello di accoglienza cittadina, rispetto a dieci anni fa quando si trattava di un titolo nuovo guardato con circospezione e polemica poiché "faceva diventare i mafiosi figure positive".

Gomorra Le Origini Scena Personaggi
Scena di gruppo

Ci risponde convinto D'Amore: "Se noi avessimo dei reali problemi col territorio, non riusciremmo mai a resistere e coesistere in quartieri molto complessi e popolati. Se non avessimo la totale adesione di chi li abita, il loro permesso, la loro accoglienza, non ci sarebbe stato un lavoro insieme. Abbiamo girato gran parte della serie a San Giovanni a Teduccio. I cittadini sono diventati le nostre comparse, i manovali, gli esercenti da cui ci siamo forniti, gli affittuari delle case che abbiamo utilizzato. Non hanno creato solo indotto, ma convivenza. La risposta è insita in quello che facciamo". Chiosa Tozzi: "E infatti un posto dove non abbiamo mai avuto problemi è Scampia, pur dopo averla raccontata in lungo e in largo".

Gomorra Le Origini Fabiola Balestriere Immagine Serie Tv Sky Now
Gomorra - Le origini: Fabiola Balestriere è la giovane Scianel

I tormentoni non si possono prevedere, ma nella serie madre i personaggi erano scritti in alcuni casi in modo quasi da cercarli. A livello di scrittura c'è stata una caratterizzazione diversa per le versioni da giovani dei personaggi che conosciamo già? Dice Maddalena Ravagli: "L'originale favoriva i tormentoni. La struttura del racconto era dal punto di vista del personaggio prevalente, dando la sensazione di qualcuno da solo in lotta per sopravvivere, per raggiungere il potere. Come quando gioco a Fortnite con i miei figli, so già che morirò a breve, quindi ogni parola che lascio ha il peso quasi di un testamento. Questo invece è un racconto più corale. Rimarranno memorabili le situazioni, che saranno archetipiche, più che i dialoghi. Situazioni dove probabilmente a volte uno troverà tracce esistenziali di quello che il personaggio ha vissuto, senza però cercarne l'emulazione".