Ci siamo ritrovati più di una volta a sorridere se non addirittura ridere guardando Gino and Friends - Eroi per la città e questo è già di per sé indice di un'operazione riuscita. E non può che farci piacere, perché non è così scontato che si riesca a fare film d'animazione nel nostro paese e che lo si faccia in modo da non sfigurare sul difficile mercato internazionale di un media che negli ultimi anni è cresciuto, si è diffuso ed è maturato in quanto a consapevolezza e ambizioni.

Selezionato in concorso ai Pulcinella Awards nell'ambito di Cartoon on the Bay, il film è una produzione Combo International e Bartlebyfilm in collaborazione con Essequamvideri, che nasce dall'idea di Valentino Grassetti, già autore di serie come Tommy & Oscar, Monster Allergy e Scuola di vampiri, e Firmino Pasquali, con la regia affidata a Marco Storani, uno dei nomi noti dell'animazione nostrana, che ha dato la sua impronta al film operando anche come supervisore del lavoro degli animatori e firmando la fotografia, impattando quindi su tutto il processo creativo che caratterizza Gino and Friends.
Un coccodrillo di nome Gino

Il personaggio centrale sin dal titolo del film è il coccodrillo Gino, che abita da sempre le sponde del Tevere. Non è però l'unico che vive in quelle zone, ma è di sicuro fuori dal comune: gli altri animali lo vedono infatti come un corpo estraneo, qualcuno di cui diffidare. Tranne il bizzarro gabbiano Thomas, che lo accoglie e accetta, oltre a diventare suo amico e accompagnarlo, insieme anche alla gatta selvatica Claire, alla ricerca di Ofelia, la saggia civetta che può aiutarlo a superare la sua crisi d'identità. Una ricerca durante la quale il gruppo si imbatte nel crudele capo dei ratti Willow e il suo terribile piano, decidendo di fermarlo e lanciarsi in un'avventura tra ironia e azione, per salvare gli umani e trovare la propria identità. Ed essere finalmente accettati, una volta diventati eroi.
Trovare i propri simili... e se stessi
Centrale in Gino and Friends - Eroi per la città è la crisi d'identità del coccodrillo protagonista, da affrontare e risolvere trovando i propri simili, ovvero altri esemplari della sua specie in cui si imbattono nel corso della propria avventura. Quello del personaggio è un percorso di consapevolezza che non passa solo dal trovare suoi simili attraverso i quali far luce sulla propria ricerca d'identità, ma anche nell'imporsi attraverso le proprie imprese per acquisire una sicurezza in se stessi che aiuta a consolidare la propria personalità e percezione delle proprie capacità.
Un discorso di crescita e di scrittura dei personaggi accompagnato dalla loro accattivante veste grafica: il character design di Gino and Friends è infatti ragionato nella sua costruzione e adorabile nella concezione, capace di intrigare il pubblico più giovane e generare empatia, ma allo stesso tempo veicolare i messaggi che la storia porta con sé, dallo stesso Gino al gabbiano Thomas ma anche l'antagonista Willow, con i suoi colori più cupi.
La vivacità visiva di Gino and Friends
Le scelte cromatiche di Gino and Friends - Eroi per la città donano una grande vivacità al film, che gode anche di una buona animazione sia in termini di espressività dei personaggi che di resa visiva generale, con ritmo e cura per i dettagli che si fanno notare e apprezzare. Chiaro che non ci si può aspettare il livello tecnico di cui possono avvalersi i grandi studi occidentali per le loro produzioni, e sarebbe ingeneroso fare confronti di sorta, ma il team guidato dal regista Storani riesce a far fruttare al meglio i mezzi a propria disposizione, puntando a situazioni e un look generale che possa colpire i più piccoli, ma infarcendo il racconto con qualche battuta e dialogo che possa coinvolgere anche i loro accompagnatori più adulti. In un momento di poca presenza di titoli animati in sala, Gino and Friends può dire la sua ed essere quel film in grado di incuriosire il pubblico Family.
Conclusioni
Vivace e divertente, Gino and Friends è un film che ci ha piacevolmente colpiti per come sfrutta i mezzi a propria disposizione senza sfigurare nel complesso e ricco mercato animato contemporaneo. Buono e adorabile il character design, brillante la scrittura. Un film che può soddisfare il pubblico family, ammesso che trovi gli spazi necessari per farsi notare.
Perché ci piace
- Il character design e la capacità dei personaggi di colpire il pubblico.
- La ricerca della propria identità, centrale nello sviluppo del protagonista e del film.
- La vivacità cromatica e l'impianto visivo generale.
Cosa non va
- Non ci si può aspettare il livello tecnico dei grandi studi e sarebbe ingeneroso qualunque confronto, ma il film colpisce per come sa sfruttare i mezzi a propria disposizione.
- È un'animazione che parla soprattutto al pubblico più giovane e può deludere chi cerca qualcosa di più maturo.