Non è certo facile per un figlio scegliere di calcare le orme del proprio padre. Il compito si fa ancora più arduo quando il padre in questione è Hayao Miyazaki, Leone d'Oro della passata edizione del Festival di Venezia e genio indiscusso dell'animazione giapponese e mondiale, vincitore anche di un Premio Oscar per La città incantata - Spirited Away.
Goro Miyazaki porta alla 63a edizione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia la sua opera prima Gedo Senki (Tales from Earthsea), che traduce sul grande schermo parte del ciclo di Earthsea (Il mago di Earthsea, Le tombe di Atuan. La spiaggia più lontana e L'isola del drago) creato dalla scrittrice americana Ursula K. Le Guin, una delle penne più accreditate del genere fantasy.
La conferenza stampa alla mostra è quindi la sua prima esperienza festivaliera ufficiale.
Come è nato il film?
Goro Miyazaki: Quando è nato il progetto, ero direttore del museo Ghibli ed ero solo un osservatore. Mio padre Hayao era contrario alla mia regia perchè non avevo nessuna esperienza in questo campo e perchè non voleva che facessi il suo stesso lavoro. E oggi per questo motivo non andiamo molto d'accordo.
Esiste però un contributo nel film riconducibile a suo padre Hayao?
Goro Miyazaki: Mio padre mi ha dato alcuni consigli e ha disegnato le immagini che servivano per le locandine del film.
La chiave ecologista è la più importante per leggere Gedo Senki?
Goro Miyazaki: Il tema della vita porta alla visione del mondo che appare nel film.
Parlando delle scelte iconografiche, la città di Hort sembra rievocare nel disegno Costantinopoli.
Goro Miyazaki: Il mondo dei maghi e della magia a cui il film fa riferimento mi ha portato a pensare ad alcune città europee e, dopo molte ricerche, mi sono ispirato all'impero bizantino.
Come si sente ad essere per la prima volta al festival del cinema di Venezia?
Goro Miyazaki: Essere qui + incredibile, ma devo ammettere che mi sento un pesce fuor d'acqua.
Le opere dello Studio Ghibli sono campioni d'incasso in Giappone ma non sempre nel resto del mondo; anche in Italia i vostri film d'animazione sono visti ancora da una cerchia ristretta di pubblico. Come pensa lo Studio di promovuore i vostri lavori all'estero?
Goro Miyazaki: Non sono adatto a rispondere a questa domanda, ma certamente la distribuzione e la pubblicità in Giappone hanno molta influenza. Le opere dello Studio Ghibli sono realizzate per i bambini, ma vengono accettate anche dagli adulti e dal pubblico di molti altri paesi ma noi non abbiamo una particolare strategia verso l'estero.
La lavorazione del film è stata accompagnata da un diario di produzione pubblicato su Internet. A cosa si deve questa scelta?
Goro Miyazaki: E' stato un consiglio del mio produttore per far conoscere il mio film, anche perchè esistevano diversi pregiudizi sulla mia opera a causa del mio cognome.
Per chi è rivolto in particolare il suo film?
Goro Miyazaki: Il mio target è costituito dai giovani spettatori giapponesi di 20-25 anni, accomunati da diverse problematiche, come il tema della droga che viene affrontato nel terzo volume di Earthsea.
Vorrebbe ripetere l'esperienza di regista?
Goro Miyazaki: Se avessi un'altra occasione per fare il regista, senz'altro la coglierei.
Come avete scelto il cast dei doppiatori?
Goro Miyazaki: Il produttore Suzuki ha scelto gli attori e io li ho approvati.
La scena iniziale del film evidenzia una sua particolare predisposizione per i draghi.
Goro Miyazaki: In un film di magia i draghi non potevano mancare.
Nella sua eventuale prossima prova dietro alla macchina da presa, pensa che vorrà cimentarsi con un soggetto originale come suo padre Hayo?
Goro Miyazaki: Io non sono come mio padre che è anche l'autore delle sceneggiature dei film che dirige. Per ora, il metodo di lavoro più adatto per me si basa su storie già esistenti.