Se il mondo del cinema ha da un lato i grandi festival internazionali che ci aggiornano sullo stato di salute della settima arte, delle tendenze e le proposte dei grandi autori e delle nuove leve, altrettanto importanti sono gli eventi che si dedicano ad ambiti più specifici, che accendono i riflettori su mondi che è difficile seguire da lontano. Tale è il Far East Film Festival, che ci permette di aprire una finestra privilegiata sul mondo del cinema orientale, di guardare quei titoli e quegli autori che altrimenti riusciremmo a seguire solo in modo frammentario e discontinuo. Tale è il caso della serie di film taiwanesi GATAO, di cui all'edizione 2025 è presente il nuovo capitolo Like Father Like Son, uscito in patria la scorsa estate.

Una saga diventata negli anni un vero e proprio universo cinematografico, come testimonia anche il capitolo precedente, The Last Stray, presentato proprio al festival di Udine nel 2021 e con funzione narrativa di prequel per i primi titoli, realizzato dopo il grande successo al botteghino del secondo capitolo Rise of the King, tra i film più visti di sempre in quel di Taiwan. Se quel film del 2021, però, aggiungeva una componente romantica e una storia d'amore che dava sfumature più tenere al franchise, con Like Father Like Son il testosterone torna a scorrere a fiumi e il rapporto interpersonale privilegiato è quello dell'amicizia, tra uomini e virile.
I conflitti tra bande rivali
Siamo in una metropoli nel nord di Taiwan, in un periodo di qualche anno precedente a quello raccontato in The Last Stray, facendo quindi un piccolo ulteriore passo indietro nella cronologia della saga. Il cuore resta però sempre quello: la continua lotta tra bande rivali tra le strade della città. Gatao: Like Father Like Son si concentra in particolare sui Mongrels, un gruppo di teppisti che diventerà in futuro la banda delle Cinque Tigri di Fort North, protagonisti del secondo film Rise of the King. Il gruppo dei Mongrels si trova al centro dello scontro tra due bande rivali, i Beiguann e i Daqiaotou, e tra i personaggi che animano la storia ritroviamo il Michael di Sunny Wang, che chi segue la saga ha già incontrato nel primo film, quando di ritorno a Taiwan dagli USA per sostituire il padre morto.

Non è l'unico personaggio già noto al pubblico dei film precedenti, ma ci sono anche agganci utili ai neofiti della saga, perché Like Father Like Son introduce anche due nuove figure centrali nello sviluppo narrativo: Meng, che possiamo considerare un leader dei Mongrels e vuole ripartire da zero una volta uscito dal carcere, e Scorpion, personaggio centrale del gruppo dei Daqiaotou che si mette contro i Mongrels quando questi mettono a segno un colpo per conto di Michael. Un equilibrio tra vecchio e nuovo che offre motivi di interesse agli affezionati della saga, ma permette di entrare nelle dinamiche narrative di GATAO anche a chi vi si avvicina per la prima volta.
Un mondo di uomini in Like Father Like Son

GATAO: Like Father Like Son non è un film che inventa nulla dal punto di vista del genere dei gangster movie di stampo orientale, che riprende e omaggia con cura, mettendo in scena un mondo prettamente maschile in cui le figure femminili trovano uno spazio scarso, quasi inesistente. Eppure è proprio quell'attenzione al filone che vuole rappresentare che appassiona, anche grazie a una costruzione (nonché interpretazione affidata a volti noti della cinematografia taiwanese) dei personaggi che dona spessore al racconto. Non è un caso se il prossimo passo per questo franchise sarà una serie tv, perché può essere il contesto ideale per portare avanti proprio questo aspetto dei film, ritagliandosi ancora più spazio per dare solidità a personaggi che non sono solo pedine in complesse coreografie action.
Violenza a colpi di mazze da baseball

Perché ovviamente l'azione c'è, anche se in misura inferiore rispetto ad altri film del genere. Un'azione coreografata dal coreano Hong Eui-jung e il taiwanese Hung Shih-hao, orchestrata con creatività e messa in scena con solidità dai registi Yao Hung-i e Ray Jiang. Combattimenti in cui la fanno da padrone le mazze da baseball piuttosto che le armi da fuoco, usate invece con relativa parsimonia, in cui la violenza è robusta, elegante a tratti, eccessiva quando serve, tanto che sfociare in almeno uno scontro di particolare crudezza. Gatao: Like Father Like Son è un film che soddisfa gli amanti del genere, proponendo quella profondità nel tratteggiare i personaggi che rappresenta un valore aggiunto, ma è a quel pubblico che parla con convinzione, senza cercare quelle sfumature in più che già il capitolo precedente aveva provato.
Conclusioni
GATAO: Like Father Like Son è un film d'azione solido, che non si limita però a porre l'attenzione solo sui combattimenti e le sequenze action, ma la condisce con una scrittura e un'interpretazione dei personaggi accorta e ricca di sfumature. È un film che rientra nei canoni del genere che omaggia, senza inventarsi nulla di particolarmente nuovo, ma è in grado di soddisfare gli appassionati dei gangster movie orientali.
Perché ci piace
- Una messa in scena solida e d'impatto.
- La scrittura dei personaggi, più approfondita di altri film dello stesso genere.
- La coreografia delle scene action, tra creatività e punte di crudezza.
Cosa non va
- Scarsa attenzione per i personaggi femminili, che faticano a trovare spazio in un mondo prettamente maschile.
- Difficile che piaccia a chi non ama il genere.