Due fratelli uniti dal tragico tentativo di riportare in vita la loro madre, un modo regolato dalla legge alchemica dello scambio equivalente e un viaggio visivo ed emotivo che, 15 anni or sono, ci ha conquistati con una storia intensa, divertente e straordinariamente commovente. Stiamo parlando di Fullmetal Alchemist: Brotherhood, un anime ispirato al manga di Hiromu Arakawa e che vede in questo, che è il secondo adattamento, una maggiore fedeltà all'opera. Nonostante di tempo ne sia passato, però, questo titolo rimane uno dei più amati al livello globale con un fandom appassionato e affezionato che ben presto, qui in Italia, potrà avvelenarsi di un'ottima occasione per godere dell'anime al cinema, in un'uscita evento ad opera di Dynit e Adler Entertainment.
Dopo una proiezione in anteprima il 31 ottobre al Teatro San Girolamo di Lucca, Gli episodi dal 59 al 64 arriveranno infatti nelle sale in una speciale edizione il 17 novembre in originale con sottotitoli e il 18-19 doppiati in Italiano. Un'occasione ghiotta per chi sente ancora la mancanza dei fratelli Elric e un riconoscimento al lavoro di Yasuhiro Irie, regista della serie che in occasione del Lucca Comics and Games 2025 ci ha raccontato un qualcosa in più su questo suo storico lavoro.
FMA Brotherhood ha un incredibile equilibrio tra dramma e leggerezza. Come hai bilanciato questi elementi in fase di lavorazione dell'anime?
Dramma e leggerezza sono già ben presenti nel manga che si caratterizza per essere sia comico che drammatico: ci sono momenti con picchi positivi e negativi ed è stato importante mantenerli nell'anime. Quello che era fondamentale era di non esagerare nessuna delle due parti ma mantenere un equilibrio, mantenere un contrasto che riprendesse questa caratteristica. Questo equilibrio non è stato frutto di una decisione presa in partenza ma è nato dalla volonta di mantenere queste parti del fumetto e andando avanti con gli episodi poi ci sono stati dei cambiamenti. Il contrasto si caratterizza anche per la partecipazione di tante persone nel momento di stesura della sceneggiatura, nella scelta delle voci e la selezione delle musiche
Sono passati 15 anni dalla release di FMA Brotherhood, qual è la cosa di cui sei più orgoglioso riguardo al lavoro svolto?
Sono orgoglioso di aver potuto lavorare allo storyboard e quindi avere il controllo sulla realizzazione dell'intera serie ma, oltre a me, hanno partecipato diverse persone alla produzione della serie, sia uno staff giovane che persone con esperienza e questo mi ha permesso di acquisire suggerimenti che sono stati fondamentale e di questo vado molto fiero.
C'è stato un elemento a livello visivo a cui hai dovuto prestare particolare attenzione?
La cosa su cui mi sono focalizzato di più è stata la differenza cromatica, cioè il manga di fatto è in bianco e nero mentre in animazione vanno inseriti i colori, i colori andavano scelti in modo da rendere ciò che la mangaka aveva pensato per l'alchimia, per le divise. Queste sono state le cose su cui mi sono soffermato di più.
Come costruire e mettere in scena combattimenti nei quali alchimia e lotta si fondono?
L'idea era di creare scene divertenti e interessanti che coinvolgessero chi combatteva con l'alchimia e chi non ne era in grado, quindi l'attenzione era su come sfruttare al meglio il potere dell'alchimia e come invece rendere chi non poteva usarla per combattere, attraverso quindi l'utilizzo di armi e la mia attenzione si è focalizzata soprattutto su questo aspetto. Una cosa su cui ho posto particolare attenzione era cercare di mettere in evidenza combattimenti vari nei quali mostrare persone più o meno abili nello scontro e mettere quindi una contrapposizione tra i vari personaggi.
Dopo 15 anni FMA Brotherhood è ancora un anime amatissimo in tutto il mondo, che effetto ti fa? Come ti senti a riguardo?
L'idea che sia piaciuto tanto all'epoca e che piaccia tanto anche ora mi rende veramente felice, penso di aver fatto la scelta giusta nel prendere parte a questo progetto e sono contento che Hiromu Arakawa abbia creato quest'opera.