Fireworks, la recensione: i salti nel tempo e quell'adolescenza che vorresti non finisse mai

La recensione di Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?: l'anime dello studio Shaft, curato e poetico nello stile grafico, utilizza lo stratagemma dei salti nel tempo per affrontare tipiche tematiche adolescenziali.

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Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?: una scena del film

Grazie all'ormai imminente uscita direct to video Lucky Red, è possibile ora scoprire Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?, film giapponese realizzato dallo studio Shaft nel 2017 e diretto da Akiyuki Shinbo e Nobuyuki Takeuchi, e in pratica versione anime di un live action di Shunji Iwai realizzato nel '93 per il piccolo schermo. Come vedremo in questa recensione di Fireworks, si tratta di un racconto di formazione dalla vena magica, che abbina in modo a tratti un po' bizzarro le tipiche problematiche adolescenziali di due ragazzi a un curioso tocco sci-fi.

Disperazione, ribellione e fuga, in una pigra giornata estiva

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Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?: una scena del film

Fireworks, vanno visti di lato o dal basso? è ambientato in una cittadina costiera immersa nella tipica atmosfera pigra e sonnolenta delle giornate estive. La routine di Nazuna però, una bella ragazza oggetto del desiderio di due compagni di classe, viene squassata dalla notizia che sua madre si sposerà per la terza volta e questo porterà a un nuovo trasferimento della famiglia. Disperata, Nazuna decide di scappare di casa portando con sè uno dei due compagni di classe invaghiti di lei, scelto attraverso una gara di nuoto. Sarà Norimichi ad accompagnarla, ma grazie a uno strano aggeggio il ragazzo è in grado di compiere ripetuti spostamenti nel tempo per cambiare le cose che non sono andate nel verso giusto, in quella che sarà una continua ricerca della giornata perfetta.

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Una scena di Fireworks

I viaggi nel tempo per rendere eterna l'adolescenza

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Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?: una scena del film

La vera chiave del film sta proprio nei continui viaggi nel tempo di Norimichi, nei suoi molteplici tentativi di aggiustare il suo destino e quello di Nazuna, cercando di aggirare le difficoltà che ogni volta ostacolano la loro fuga d'amore, rappresentate dai genitori della ragazza e dall'altro adolescente invaghito di lei. Ma al di sotto di quella che può sembrare una banale storia sentimentale fra ragazzini, emerge qualcosa di molto più profondo, ovvero il desiderio di rendere eterna l'adolescenza, con i suoi sogni, il suo slancio e le sue incertezze. Quell'età dove tutto è ancora possibile e i dubbi diventano simpatici tormentoni, come quello dei fuochi d'artificio del titolo del film, con i protagonisti a chiedersi continuamente se sono piatti o rotondi. Perché tutto cambia a seconda dei punti di vista.

Disillusioni, malinconie e l'importanza delle scelte

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Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?: una scena del film

Quello strano muro che sembra voler racchiudere il tempo nell'ultimo universo toccato dai protagonisti, finirà inevitabilmente per sgretolarsi, perché il tempo va avanti. L'ultima estate prima dell'ingresso nell'età adulta, porterà con sé disillusioni e malinconie. E anche se si riesce provvisoriamente a tornare indietro, le nuove difficoltà nel percorso della vita emergeranno sempre, e bisogna essere pronto ad affrontarle. Chiedersi continuamente "E se...", come fa il protagonista del film, fa capire anche l'importanza delle proprie scelte e le conseguenze che ne derivano. Ma in ogni caso certi attimi, questo sì, resteranno eterni nella memoria perché impossibili da cancellare. Chi non vorrebbe che una giornata estiva vissuta in adolescenza non finisse mai? Soprattutto se è condita da una storia d'amore un po' pazzerella?

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Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?: una scena del film

Colori e riflessi: una cura per i particolari che diventa poesia

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Fireworks, vanno visti di lato o dal basso?: una scena del film

Alla fine di Fireworks, resta la sensazione di un piano formale indubbiamente suggestivo (bellissima l'insistenza su alcuni particolari, come le pale eoliche), esaltato dal tocco magico e dalla dimensione onirica della storia, che aggiungono una vena poetica alla vicenda. Ma proprio il collante tra queste tematiche e l'aspetto fantascientifico sembra a tratti un po' troppo straniante e sfilacciato. E in definitiva è un po' il limite di un film comunque apprezzabile. E che resta molto efficace anche sul piano grafico, con animazioni fluide e colori sgargianti, la bella cura per i riflessi e la raffinatezza degli effetti luminosi sulle superfici, le scenografie mai banali e i giochi di luce del sole che rendono tutto quasi nebbioso. Per poi esplodere nei coloratissimi fuochi d'artificio. Di una giornata estiva che vorresti non finisse mai.

Conclusioni

Anime complesso, visivamente stupendo e ricco di magia e di poesia, quello confezionato dallo studio Shaft, come abbiamo visto in questa recensione di Fireworks. Un racconto di formazione nel quale i temi dell’adolescenza inquieta e ribelle e della giovinezza che sta per finire, sono toccati con efficacia e delicatezza. Ma il ricorso all’elemento magico dei salti nel tempo, pur funzionale, non è sempre riuscito e ben calibrato.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.9/5

Perché ci piace

  • Lo stile grafico molto poetico, con un tocco per i particolari davvero curato.
  • La disperata voglia di una giornata perfetta rappresentata dai continui salti nel tempo.
  • Il desiderio di un’eterna adolescenza, tra disillusioni e malinconie.

Cosa non va

  • La trovata dei salti nel tempo non è sempre equilibrata.
  • L’aspetto sci-fi a volte stona un po’ con le tipiche tematiche adolescenziali molto umane.