Un concorso ancora diviso tra live action ed animazione quello che propone il terzo giorno del Future Film Festival bolognese, pellicole caratterizzate da immagini potenti che veicolano disperazione, solitudine, emarginazione, sentimenti che vanno a riempire d'ansia una condizione di perenne attesa che sembra non avere mai fine.
Nel belga Ben X, un ragazzo autistico riesce ad esprimere sé stesso solo nel mondo dei videogames, nel quale sceglie di vestire i panni di un eroe, accompagnato nel suo viaggio da una fedele compagna, un dolce miraggio a miglia di monitor di distanza. Nella realtà però Benny è vittima di continui atti di bullismo da parte dei propri compagni di scuola che lo umiliano giorno dopo giorno, amplificando il suo senso di inadeguatezza. Il ragazzo, aiutato dai suoi genitori, decide allora di dare una dura lezione a tutti coloro che gli hanno fatto del male. Ben X fa incontrare differenti realtà, presentando un ragazzo scollato dal mondo esterno che viene calpestato quando prova a farne parte e globalmente deriso via web. Il regista Nic Balthazarsi concentra sull'universo privato del giovane, smarrito nel cortocircuito tra gioco e vita reale, e beffa lo stesso spettatore quando confonde realtà e finzione. Questa cronaca di un suicidio mancato vuol essere un feroce atto di accusa contro il fenomeno sempre più pericoloso del bullismo, offre momenti di sincera emozione, come il viaggio in treno del ragazzo accanto ad un sogno irraggiungibile, ma non sa coinvolgere fino in fondo, perché soffocato da un tono troppo serioso e passaggi dal lirismo stonato.
I protagonisti invisibili di Tekkonkinkreet - Soli contro tutti sono invece i "Gatti", due bambini, Kuro (Nero) e Shiro (Bianco) che controllano Treasure Town con le loro scorribande volanti sui tetti dei palazzi. Il film parte come un improbabile duello tra un gruppo di yakuza, determinato a far propria la città, e i due ragazzini che si battono per proteggere il territorio, per poi rivelarsi alla lunga una toccante storia d'amicizia tra due rifiuti del mondo che hanno scelto di lottare insieme per sopravvivere. Tratto dal manga di Taiyo Matsumoto, Tekkonkinkreet conquista con uno stile surrealista che trasforma una città qualunque in un mondo altro nel quale ci si immerge poco a poco, ma fino in profondità, grazie anche alla ricchezza del disegno e alle svolte improvvise della vicenda, un rincorrersi visionario di violenza e purezza che conduce dritti nel cuore dei suoi due splendidi protagonisti. Per vederlo non toccherà aspettare molto: il film uscirà infatti il 12 febbraio prossimo direttamente in dvd, distribuito da Sony Pictures.
Terzo film in concorso, proiettato in tarda serata, De profundis è un incontro di immagini e musica che ipnotizza con la sua capacità evocativa. Animazione ridotta al minimo e mancanza di dialoghi caratterizzano questa pellicola dell'artista spagnolo Miguelanxo Prado, perché a parlare sono in primis i suoi disegni dominati dal blu, che dipingono l'insolita vicenda di una violoncellista in pena, confinata in una casa in mezzo al mare, e l'uomo di cui è innamorata, un pittore inghiottito dalle onde che vaga sul fondo dell'oceano in compagnia di una sirena, ritrovando in ciò che vede le immagini dei suoi quadri. Manca materiale a sufficienza per farne un vero film, ma il sentimento che si respira nella musica orchestrale che accompagna questi dipinti e le sensazioni allacciate allo smarrimento e alla scoperta dei personaggi rendono De profundis un'esperienza che vale la pena vivere.
Fuori concorso è stato invece presentato Alien vs. Predator 2, indifendibile sci-fi splatter fiaccamente horror che ripropone l'incontro/scontro di due franchise storici che, battagliando tra loro, provvedono all'annientamento degli abitanti di una cittadina del Colorado. Microstorie di una banalità imbarazzante disturbano il delirio di morte e distruzione portate sulla Terra da un mostro rasta, un alieno affamato e una creatura non meglio identificata, ma allo spettatore resta almeno il piacere di tifare per queste divertenti macchine mortali nel loro processo di sterminio di esseri umani che parlano per frasi fatte e vivono situazioni confezionabili solo in quel di Hollywood.
Un umorismo dissacrante è invece l'elemento vincente di RH+ El vampiro de Sevilla, storia no-sense di una famiglia di bizzarri vampiri di origine spagnola che si ritrova per caso a New York al fianco di un alieno buono per salvare la Statua della Libertà dalle mire di un perfido e potente uomo che vuole abbatterla, deciso com'è a costruire al suo posto un complesso residenziale per gente ricca. Un mondo di colori accesi ed esseri deformi anima il film diretto da Antonio Zurera, un'irriverente critica sociale a tutto tondo che non risparmia nessuno (tra le spassose trovate la presenza in prima fila di un produttore cinematografico durante l'annuale riunione degli uomini cattivi in un teatro newyorchese) e mette insieme una serie di battute fulminanti e riuscite gag che fanno perdonare il caos di una storia che si segue con qualche difficoltà.
Evento speciale della giornata è stato infine la presentazione di 22 divertentissimi minuti in anteprima mondiale del nuovo film della Blue Sky, la casa di produzione de L'era glaciale, che il prossimo 22 aprile porterà sui nostri schermi Ortone e il mondo dei chi, tratto dal libro omonimo di Dr. Seuss. Ancora un film d'animazione 3D che costruisce un nuovo mondo di strane creature, abitanti di spazi impensabili, ed avvicina nuovamente esseri così diversi tra loro, come un enorme elefante dall'animo buono e un popolo di animaletti microscopici che vive in un granello di polvere su un fiore. Le prime immagini proiettate del film tradiscono una formula ormai irrinunciabile, che offre una buona dose di divertimento per piccoli e adulti e l'immancabile messaggio positivo da film per famiglie. Il successo sembra scontato, vedremo il botteghino come risponderà.