Il plot
Molly Woods accetta di essere spedita nello spazio tramite uno shuttle per raggiungere il Seraphim ed impedire che si schianti con l'orbita terrestre, con il conseguente rischio di portare la creatura aliena sulla Terra. Nel frattempo, suo marito John è impegnato a cercare un modo per rimuovere l'ordigno dal corpo di Ethan: il bambino teme però che suo padre voglia disattivarlo per sempre e minaccia di utilizzare il cellulare fornitogli da Odin, senza sapere che si tratta di un detonatore. John riesce a dissuaderlo e lo convince a fidarsi di lui, ma purtroppo la bomba si rivela troppo delicata per essere estratta dalla schiena di Ethan.
Giunta a bordo del Seraphim, Molly incontra Sean e intrappola la falsa Katie all'interno di una stanza; ma le spore aliene finiscono per contaminare sia lei che Sean. La donna decide di piazzare un esplosivo a bordo del Seraphim e di tornare sulla Terra insieme a Sean su uno shuttle; ma il computer dell'astronave, BEN, rifiuta di farli partire. Molly è convinta che la propria fine sia segnata e contatta John per un ultimo addio, ma Ethan ha un'idea e si reca al centro di controllo dell'ISEA, benché l'Offspring tenti invano di fermarlo. Alla fine Ethan riesce a restituire a Molly il controllo dello shuttle, ma per farlo deve surriscaldare il proprio corpo oltre la norma, a dispetto dei moniti dei suoi genitori: pochi istanti più tardi, l'ordigno dentro di lui esplode.
Cinque giorni più tardi, Molly e John sono in lutto per la perdita di Ethan, quando all'improvviso loro figlio si manifesta davanti ai genitori in una forma priva di corpo, comparendo su tutti i monitor della casa. L'Offspring, invece, è miracolosamente sopravvissuto alla distruzione del centro di controllo dell'ISEA e vaga per le strade della città...
Commento al finale di stagione
"Ground Control to Major Tom / Your circuit's dead, there's something wrong / Can you hear me, Major Tom?", cantava nel 1969 David Bowie nell'epocale Space Oddity. In Ascension, tredicesimo ed ultimo episodio della prima (ed unica?) stagione di Extant, a tentare di ripristinare il contatto con il "Ground Control" è Molly Woods, la coraggiosa astronauta interpretata da un'intensa Halle Berry, protagonista eroica pronta a rischiare la propria vita pur di proteggere il pianeta da una possibile invasione di pericolose spore aliene. Risolto quasi del tutto il mistero al cuore dell'intreccio di Extant, Ascension segna il momento della definitiva resa dei conti: un'ideale chiusura del cerchio (lo spazio, laddove tutto aveva avuto inizio, sarà anche il teatro dell'atteso finale di partita) caratterizzato da un nuovo confronto diretto fra Molly e la creatura aliena in grado di assumere le sembianze umane più disparate.
Se la missione di Molly a bordo del Seraphim si svolge in maniera tutto sommato prevedibile, rispettando in pieno quanto era lecito aspettarsi, il vero dramma al cuore dell'episodio è piuttosto il destino di Ethan, apparentemente condannato ad un'imminente distruzione a causa dell'ordigno inserito dentro il suo corpo robotico. Nell'ottava puntata della serie, Incursion, Ethan si domandava con aria smarrita: "Qual è la mia funzione?". Ora, questo atipico quanto toccante personaggio sembra aver trovato la sua risposta: Ethan non ha esitazioni nel momento in cui può impiegare le proprie capacità allo scopo di salvare la vita di sua madre Molly, benché ciò possa significare per lui l'estremo sacrificio. E non c'è da stupirsi se "l'umanità" di questo piccolo androide si conferma fino all'ultimo come l'aspetto più affascinante e coinvolgente di Extant: non a caso gli autori hanno deciso di "resuscitare" il bambino di John e Molly, benché soltanto a livello cerebrale, nell'eventualità che la CBS scelga di rinnovare la serie, a dispetto di ascolti inferiori alle aspettative.
Conclusioni
In perenne equilibrio fra la suspense di un thriller sci-fi ed una riflessione più complessa sulle tematiche di natura morale e filosofica da sempre collegate al genere di riferimento, Extant ha rappresentato un'intrigante immersione in un futuro distopico non troppo lontano dal nostro presente, caratterizzata da una solida struttura narrativa (a dispetto di qualche episodio un po' meno convincente) e da una messa in scena efficace e ben calibrata, mai troppo sopra le righe e in grado di regalare diversi momenti di inquietudine. Pur senza aver raggiunto livelli di eccellenza assoluta, la serie co-prodotta da Steven Spielberg si è rivelata, a conti fatti, una delle più piacevoli novità televisive dell'estate appena trascorsa.
Movieplayer.it
3.5/5