Entourage - Stagione 6, Episodio 1: Drive

The Boys Are Back in Town! Entourage torna per il sesto anno con episodio che rappresenta al tempo stesso un ritorno ai temi e alle atmosfere degli esordi ma anche un un primo passo verso una stagione di crescita e maturazione.

Dopo una insolita quinta stagione che ha diviso gli appassionati non tanto per la qualità degli episodi quanto per il suo tono pessimista, Enoturage sembra quasi voler tornare alle origini, e lo fa partendo da due punti fermi della serie, la tipica collocazione estiva (posticipata la stagione precedente a causa dello sciopero degli sceneggiatori) e la premiata ditta Mark Mylod/Doug Ellin, rispettivamente regista e autore (nonché creatore dell'intera serie) di questa premiere di sesta stagione intitolata Drive.

Si diceva di un ritorno alle origini, ma potrebbe in realtà sembrare quasi un vero e proprio "reboot" con i quattro amici storici - l'attore Vincent Chase, suo fratello maggiore e "star" televisiva Johnny "Drama" Chase, il manager E(ric) Murphy e l'autista Turtle - a vivere spensierati in un splendida villa hollywoodiana e a godersi il successo di Vince, il cui ultimo film - Gatsby di Martin Scorsese - sta per avere la sua première a giorni.
Le premesse sono praticamente identiche a quelle del Pilot di cinque anni or sono, persino la villa (questa volta affittata per due anni) è la stessa, ma se all'apparenza nulla è cambiato gli avvenimenti delle stagioni passate, e soprattutto le continue disavventure dell'ultimo anno, hanno lasciato il segno nei nostri protagonisti, o almeno in quasi tutti. Se Drama è infatti il solito insicuro nonostante il buon successo della sua serie Five Towns, pronto comunque ad impartire le solite perle di saggezza acquisite durante una carriera fatta di più bassi che alti (veniamo a saper che in passato ha orgogliosamente conquistato anche un Razzie), tutti gli

altri sembrano essere alla ricerca di una nuova agognata indipendenza: per Turtle, per esempio, vuol dire passare sempre più tempo con l'attrice Jamie-Lynn Sigler con cui sta avviando una relazione sempre più seria e da cui è sempre più spronato a crearsi una propria carriera.

Eric invece una sua carriera da manager che sia non solo legata ai successi di Vince l'ha già iniziata ed ora ne sta raccogliendo i frutti, uscendo con bellissime ragazze sempre diverse, un comportamento che oltre che provocare gelosia negli amici non è esattamente nelle sue corde. Ma una telefonata della sua ex Sloan (la splendida Emmanuelle Chriqui) non solo fa tornare a galla sentimenti creduti sepolti, ma anche il crescente desiderio di cercarsi un appartamento tutto per sè.
Infine Vince, tornato ad essere una superstar amata da tutti, invitato nelle più importanti trasmissioni televisive, coccolato non solo dal suo agente ma anche dalla pubblicista Shauna (la rediviva Debi Mazar), che più che desiderare di essere realmente indipendente (d'altronde da vera star non ha mai fatto nulla da solo) si accontenterebbe di prendere finalmente la patente, per altro quasi necessaria considerato l'imminente nuovo ruolo in una biopic nei panni di Enzo Ferrari. Nonostante all'esame pratico si dimostri un disastro - e d'altronde le prove fatte su strada a discapito dell'Aston Martin di E non lasciavano ben sperare - Vince riesce a realizzare il suo sogno corrompendo l'esaminatore con due biglietti per la premiere di Gatsby.

Benché combattuto tra un desiderio di indipendenza forse fin troppo legato a quello di riconquistare Sloan e il timore di abbandonare Vince, dopo aver parlato all'amico che gli dà il suo beneplacito, E decide di proseguire con il suo progetto di andare a vivere per conto proprio nell'appartamente subaffitato dall'amica di Sloan.
Vince non sembra refrattario a questo clima di cambiamento e dimostra così di essere anche'egli convinto della necessità di crescere: il "vecchio" Vinnie non avrebbe mai accettato una situazione in cui Drama ha il suo appartamento, Turtle vive con lui ma è praticamente sempre con la sua ragazza e anche E sta per spiccare il volo fuori dal nido.

Chi sembra non accorgersi delle necessità di crescita negli altri sembrerebbe essere Ari Gold, tanto soddisfatto di aver fatto entrare nella scuderia Miller-Gold l'amico Andrew Klein (Gary Cole), che sta ottenendo sempre nuvi ingaggi in barba alla crisi, quanto infastidito dalle legittime richieste del suo storico assistente Lloyd, che, spronato dalla famiglia, si è deciso a ottenere ad ogni costo una promozione ad agente. Anche qui si potrebbe vedere una sorta di ritorno al passato, con Ari che perde il punto di riferimento che ha a lungo avuto nell'affidabile, affezionato e paziente Lloyd, che anzi sembra addirittura poter diventare una minaccia. Anche Ari, però, nonostante non sia cambiato nel carattere aggressivo e nel linguaggio colorito, è maturato, e finisce per capitolare offrendo a Lloyd una chance. Non sarà facile, ma ci sarà da divertirsi: la proposta di Ari consiste in 100 giorni in cui Lloyd dovra fare tutto quello che gli viene ordinato (cominciando con il perdere 10 chili di troppo) per dimostrare di avere la stoffa per fare l'agente: cento giorni di sadiche prove per il povero Lloyd, una manciata di settimane di risate per i telespettatori di Entourage.

Rappresenta dunque una première di stagione un po' atipica, questo Drive, senza grandi eventi e progressione narrativa: a ben guardare, però, pone premesse interessanti per l'intera stagione a venire e lo fa intelligenza e abilità. Ellin riesce infatti a reintrodurre i suoi personaggi indagando le esigenze e gli aneliti attuali di ciascuno, senza rinunciare ai trademark dello show, come l'umorismo pungente, le comparsate di celebrities e riferimenti a Hollywood (peccato che il tempo trascorso tra le riprese e la trasmissione si faccia sentire in quelche occasione con piccoli anacronismi, come il passaggio da Jay Leno, che nel frattempo ha lasciato a Conan O'Brien il Tonight Show, o il riferimento a My Name is Earl come a una serie in salute, quando in realtà è stata cancellata da qualche settimana).
Un episodio - e, tutto lascia prevedere, una stagione - all'insegna della maturazione e della crescita: ma Drive dimostra anche che, nonostante questa sia la strada imboccata, Entourage non rinuncerà mai ai suoi elementi caratteristici quali l'umorismo irriverente e il clima di cameratismo goliardico e quasi infantile: esempio ne siano le uscite di Drama, che chiama E(ric) "miniature stud" ("stallone in miniatura") e declama massime improbabili sul comportamento antropologico delle creature di sesso femminile come la seguente: "Pssy can smell other pssy and they have to pounce on it. That's why when you're on a hot streak you gotta press it like blackjack." Non traduciamo per rispetto ma hey, se avete seguito con noi Entourage fino a qui sapete molto bene cosa aspettarvi.

Movieplayer.it

4.0/5