E poi si vede, recensione: il film dei Sansoni? Una commedia ben scritta (in difesa dei trentenni)

Altro che posto fisso: gli under 35 cercano un posto nel mondo. Ce lo dice, con arguzia narrativa, l'esordio cinematografico con il duo siciliano. Al cinema dal 27 marzo.

I Sansoni nell'artwork del film

Fermi tutti, perché dietro E poi si vede, esordio cinematografico dei Sansoni (Fabrizio e Federico Sansone, comici siciliani nati in quel calderone chiamato internet, e poi approdati a Striscia e Sanremo), c'è un'idea narrativa decisamente interessante, e sopratutto sviluppata in modo efficace (mica è facile, soprattutto in Italia). In cento minuti riescono a definire, scherzandoci su (e quando si scherza si dice sempre la verità), quale sia la dimensione sociale dei trentenni. Età di mezzo, sfilacciata e scombinata, svilita e sottovalutata.

E Poi Si Vede Scena Film Set
I Sansoni sul set con il regista Giovanni Calvaruso

I trentenni che, secondo i Sansoni, altro non sono che "i nuovi vecchi". Troppo giovani per alzare la testa, troppo in avanti per essere considerati delle risorse. Niente di più vero, e niente di più attuale. Talmente attuale che lo spunto sostenuto dallo script vidimato direttamente dal duo, con la regia affidata a Giovanni Calvaruso, diventa materiale prezioso per essere declinato in chiave satirica, divertendo e, soprattutto, pungendo al momento giusto.

E poi si vede: come rubare una raccomandazione

E Poi Si Vede Finocchiaro Scena Film
Donatella Finocchiaro in scena

Al centro di E poi si vede - titolo non casuale, ed esplicativo rispetto a ciò che spesso viene detto ai trentenni - un concorso pubblico che mette "in palio" un posto fisso come impiegato comunale. Tuttavia, se siamo in Italia (e nello specifico ci troviamo in Sicilia, ma il discorso è generalizzato), è fondamentale l'aggancio. Allora, se a concorrere ci sono Federico e Luca, uno preparato l'altro decisamente meno, il terzo a spuntarla dovrebbe essere il figlio (Gabriele Cicirello) della politica di turno (una mefistofelica Donatella Finocchiaro).

Tuttavia, la raccomandazione viene in qualche modo rubata da Luca, che ottiene inaspettatamente l'agognato posto (facendo felice la mamma devota a Međugorje, interpretata da Paola Minaccioni). Tra colleghi assenteisti (per usare un eufemismo) e le pratiche da sbrigare, dovrà difendere la poltrona dalle mire della truffaldina assessora. Ad aiutarlo, guarda un po', proprio Federico, laureato in giurisprudenza ma, intanto, raffazzonato rider.

Alla ricerca di un posto nel mondo

Ester Pantano Scena Film E Poi Si Vede
Nel cast anche Ester Pantano

Sappiamo ciò che state pensando: i Sansoni sono un'altra versione di Ficarra e Picone. In parte è vero, ma li definiremmo come degli apprendisti, capaci di puntellare a dovere certe prerogative comiche per fotografare, seguendo un'efficace semplicità, la più stretta delle attualità. Potremmo anche definirli come una sorta di diretta evoluzione: non a caso il film d'esordio di Ficarra e Picone (Nati stanchi, era il 2002) aveva per protagonisti due disoccupati scansafatiche che partecipavano ai concorsi senza nessuna voglia di vincerli. Fabrizio e Federico Sansone, in questo senso, ribaltano gli schemi, battono i pugni sul tavolo e rivendicano, seguendo la struttura della commedia e dell'equivoco (che non fagocita la narrazione, come spesso accade nelle commedie italiane) come se fosse Una poltrona per due (chiaro riferimento?), il sacrosanto diritto di avere un posto nel mondo.

Ritroviamo le loro nevrosi, la loro esasperazione a portata di battuta (alcune funzionano, altre meno, ma almeno si divincolano dallo sketch tout court), ritroviamo anche la loro rabbia, e - passateci il termine - ritroviamo la loro voglia di direttissima e giustificata vendetta. Una vendetta che passa attraverso il mezzo cinematografico, dimostrando quanto un film di puro intrattenimento posso avere anche una certa profondità, da cogliere e apprezzare. Partire dal concetto di "rubare una raccomandazione" è di per sé estremo, ma rende al meglio quella dimensione molto poco meritocratica e sfruttante che pensa di pagare in "soddisfazioni", avallando la scorciatoia come definizione di orientamento.

E Poi Si Vede Sansoni Scena Film
E poi si vede: un finale in stile legal!

E poi si vede, che si avvale di un cast di contorno di assoluto rispetto - da Ester Pantano alla Minaccioni, fino a Paride Benassi, Sergio Vespertino e Domenico Centamore -, e sotto un costante accompagnamento musicale (magari un po' troppo invasivo?), stupendo anche con un inaspettato finale da legal movie, diventa quindi un positivo esordio che dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quanto i trentenni siano il motore principale (anche al cinema), legittimando una posizione che non può più essere procrastinata nell'ennesimo "e poi si vede".

Conclusioni

Dietro E poi si vede, esordio cinematografico dei Sansoni, c'è una commedia ben scritta e ben ideata che prende posizione contro gli abusi della scorciatoia e della raccomandazione, andando a difendere - tramite il sorriso e la satira - quei trentenni in cerca di un posto nel mondo. Il tutto, portato avanti con intelligenza e arguzia.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.5/5

Perché ci piace

  • La struttura narrativa funziona bene.
  • Il cast di contorno assolutamente in parte.
  • Il finale da legal movie.
  • Il tema, portato avanti con intelligenza.

Cosa non va

  • Alcune battute sembrano fin troppo gracili.
  • I Sansoni non nascono come attori, ma avranno tempo per migliorarsi.