Sarah è caduta nelle spire dell'alcool e sta trascinando da tempo la relazione con il suo ragazzo Peter; i rapporti con l'opprimente madre sono ulteriore motivo di turbamento per lei. Negli ultimi giorni la ragazza ha cominciato a soffrire di gravi problemi di salute, al punto che una mattina si è risvegliata in un letto pregno del suo stesso sangue. Scopre così di essere malata e che le resta poco tempo da vivere, con una diagnosi impietosa che le prospetta una morte pressoché certa.
Come vi raccontiamo nella recensione di Dual - Il clone, Sarah decide di farsi clonare: nel prossimo futuro in cui è ambientato il film infatti la clonazione è ormai una realtà, e chi ha intenzione di non lasciare da soli i propri cari dopo la sua scomparsa può farsi creare un doppio, identico in tutto e per tutto, che lo sostituisca al momento della dipartita. Peccato che dopo aver dato via alla sua copia, Sarah scopra che la malattia è incredibilmente finita in remissione e che non ha più nulla da temere. Nel frattempo però il suo doppelgänger ha già conquistato il cuore di Peter e l'affetto di sua madre e secondo la legge in vigore deve essere disputato un duello mortale per stabilire chi tra le due abbia il diritto di vivere. Sarah avrà un anno di tempo per prepararsi a questa paradossale resa dei conti...
Dentro lo specchio
Un film spiazzante, capace di ironizzare con un fermo e crudo cinismo su certi mali del contemporaneo, sulla disaffezione dei nostri tempi, con i sentimenti sempre più schiavi della tecnologia e una disumanizzazione che ha ormai permeato tutti i vari substrati della società. Dual - Il clone dissacra tutto e tutti, in un futuro dove esiste soltanto un simulacro di libertà e l'individuo è schiavo di logiche fredde e opportuniste, finendo per essere soltanto un numero in una cifra ampia oltre misura e quindi facilmente sacrificabile. Non è volutamente realistico a cominciare dalle schizofreniche caratterizzazioni dei personaggi, sia principali che secondari: basti pensare alla figura della dottoressa che annuncia con una sorta di macabro sarcasmo alla protagonista la morte imminente, salvo poi ritrattare con altrettanta noncuranza.
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I mali del mondo
Non è fatto per piacere a tutti Dual - Il clone, è anzi spesso scomodo e scostante nei suoi eccessi controllati, sempre attento nel non far trasparire la minima emozione. La fotografia dai toni freddi e l'ambientazione finlandese non fanno che confermare quest'alone di estrema rigidità, che permette alla storia di crescere e carburare lentamente fino a quella resa dei conti finale - il duello del sottotitolo italiano, per l'appunto - dove il colpo di scena è volutamente telefonato e tinge di ulteriore amarezza l'effettivo epilogo. Il regista Riley Stearns aveva già firmato l'assai sottovalutato L'arte della difesa personale (2019) e il suo stile qui si adatta con chirurgica precisione ai dettami di quella sci-fi umanistica così in voga, pur privandola come detto di quella componente calda e avvolgente, lasciando che sia la forza del distacco a insinuarsi con una silente inquietudine nel cuore di chi guarda.
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Il porto delle nebbie
E si affida al corpo svuotato di Karen Gillan, che dismessi i panni di Nebula ne I guardiani della galassia, si trova a indossare paradossalmente il doppio ruolo di una figura glaciale, in entrambe le versioni: sia Sarah che il suo doppio infatti risultano come una sorta di due volti della stessa medaglia e d'altronde non poteva essere altrimenti data la natura del loro legame. Completano il cast un divertito Aaron Paul nelle vesti di istruttore fisico per la preparazione alla disfida mortale e Theo James che fa la sua brevissima comparsa nel prologo, il quale ci introduce alla regole del "gioco". Dual - Il clone è un film che per la sua originalità potrebbe non piacere a tutti, e saranno in molti a non trovare la loro "cup of tea" nell'ora e mezzo di visione. Ora e mezzo di visione alla quale bisogna approcciarsi con il giusto spirito per coglierne al meglio i numerosi significati che raschiano la superficie, in un mix surreale che conturba e affascina.
Conclusioni
Sopravvivere è un tour de force e a volte trattenere i propri turbamenti è il solo modo per difendersi dal mondo che ci circonda: non è un caso che nel futuro prossimo delineato in Dual - Il clone, le emozioni e i sentimenti siano alla mercé dei reciproci interessi e l'essere umano come individuo in sé valga meno di zero. Una protagonista decide di clonarsi quando pensa di avviarsi verso morte certa - come predettole dai medici - salvo scoprire che invece la fatale diagnosi era errata, ma si troverà a lottare con il suo doppio in una sfida all'ultimo sangue, all'insegna del "ne resterà soltanto uno". Un film surreale e tragicomico, dove la freddezza del contesto è accompagnata da una satira strisciante, a tratti folgorante nei suoi contenuti eccessi.
Perché ci piace
- Una doppia Karen Gillan, all'apparenza perfetta e glaciale ma carica di emozioni contenute.
- La fredda ambientazione che ben si adatta al ritmo del racconto.
- Lo stile satirico e a tratti crudele di Riley Stearns colpisce nel segno...
Cosa non va
- ... anche se per la sua particolarità potrebbe non piacere a tutti.