Nel commentare l'episodio della scorsa settimana avevamo parlato di scelte difficili da compiere e il tema conduttore di questo The Greater Good, quattordicesima puntata di DR House: Medical Division nonché centesima della serie, segue il filo logico tracciato già sette giorni fa e ci pone faccia a faccia con le responsabilità che derivano dalle proprie decisioni senza giudicare se siano esse state coraggiose, impulsive o egoistiche e ci lascia solo capire che ogni azione che si compie innesca una catena di conseguenze con cui è necessario rapportarsi.
Questa problematica riguarda molto da vicino Foreman e Thirteen data la decisione del medico di sostituire il placebo della ragazza con il farmaco vero, ma coinvolge anche House vittima della vendetta di Lisa Cuddy, astiosa nei confronti del suo miglior dipendente perché costretta a dover gestire in prima persona Greg trascurando i suoi doveri da neo mamma.
House stranamente non risponde a nessuna provocazione, benché sappia dall'inizio sia l'identità del suo persecutore sia il motivo che lo spinge all'azione e Wilson in questo rileva il probabile senso di colpa che l'amico prova nel tenere Cuddy al lavoro invece che a casa. Ed è proprio Wilson che risolve la questione tra i due dopo aver parlato con Lisa ed averla messa davanti all'evidenza che il ruolo di dirigente dell'ospedale e soprattutto lo stare a contatto con House sono per lei fonte di gratificazione e motivo di gioia. Cuddy naturalmente sa che l'amico dice la verità e decide di scusarsi con Greg, facendo tornare alla normalità i rapporti tra loro con House nel ruolo di aguzzino e Lisa in quello di vittima.
Ma scelte difficili comportano anche il continuo essere sottoposti alla disapprovazione della gente e questo aspetto particolare dell'episodio riguarda direttamente il caso clinico della settimana che coinvolge Dana Miller, nota ricercatrice impegnata sul fronte della lotta al cancro. La donna è ricoverata al Princeton dopo aver accusato un'improvvisa crisi respiratoria e l'impegno dei medici del team è arrivare in fretta ad una diagnosi per poter così dimettere la paziente e non sottrarre tempo prezioso ai suoi studi. Dana però confessa tranquillamente di non occuparsi più di ricerca perché dopo un intervento all'utero subito mesi prima si era resa conto che in realtà la sua vita era solo un susseguirsi di impegni e doveri che comportavano il trascurare le attività per lei piacevoli.
Il disappunto dei colleghi medici e le critiche, velate e non, che essi le indirizzano non servono a farle cambiare idea sulla validità personale della propria scelta, anzi Dana insiste a chiedere se essi stessi sono in realtà felici di svolgere il loro lavoro quotidiano. Interessante a questo punto fare un parallelismo con la scelta diametralmente opposta di Lisa Cuddy che per seguire carriera, ospedale e House ha messo in secondo piano il suo istinto materno, ma ovviamente tutto ciò può essere valutato anche sotto l'ottica che la felicità è sensazione troppo privata per poter essere uguale per tutti.
Le indagini sulla paziente, il caso non è particolarmente complicato anche se i sintomi insoliti si accumulano come è consuetudine della serie, sono più che altro occasioni per far risaltare le opinioni di Wilson e Taub che messi a confronto con le realtà delle proprie vite sono costretti a riflettere su di esse. E apprendiamo, ma lo sospettavamo già, che Wilson è ancora bloccato dopo la morte di Amber e si sente incapace di andare avanti per la sua strada e che Taub ha necessità di dare un senso alla propria esistenza, magari attraverso un figlio cosa a cui sua moglie si oppone fermamente.
Però a preoccupare la ragazza non è tanto la sua situazione medica o la perdita delle speranze legate al farmaco sperimentale, ma la profondità dei sentimenti di Foreman nei suoi confronti che ha messo in gioco carriera e possibilità di esercitare la professione medica solo per aiutare lei. Tutto ciò la spaventa perché si rende conto di non essere in grado di maneggiare una relazione a tal punto seria, ma per lei non c'è il tempo di indugiare sul senso del rapporto che si sta instaurando con Foreman perché il suo quadro clinico precipita e ben presto Thirteen si ritrova priva della vista e con una massa tumorale al cervello, conseguenza del farmaco che sta testando.
Foreman può solo andare alla casa farmaceutica a confessare la manomissione della sperimentazione nella speranza che nelle cartelle delle altre pazienti possa esserci qualche precedente indicativo su come risolvere la situazione, ma House provvede a fermarlo preoccupato per la carriera del suo collega che maschera con la necessità di non perdere un valido collaboratore. Greg si rende subito conto della gravità delle condizioni di Thirteen, ma prima di ricoverarla per tentare la terapia radioattiva che dovrebbe ridurre la massa al cervello, riesce a farle anche ammettere i reali sentimenti che prova verso Foreman e ancora una volta abbiamo un Greg dall'insolito atteggiamento perché lui normalmente così cinico e sfrontato appare indulgente e comprensivo nei confronti del rapporto tra Foreman e la giovane collega.
Fortunatamente le condizioni di Thirteen migliorano, la sua vista ritorna, ma Foreman accettando le responsabilità della sua scelta sbagliata, perfettamente in linea con il filo conduttore dell'episodio, decide di confessare ugualmente alla casa farmaceutica lo scambio da lui effettuato con la conseguenza di non poter più partecipare a future sperimentazioni, ma salvando almeno la sua licenza di esercitare cosa che soddisfa sicuramente House.
A chiusura dell'episodio abbiamo una volta tanto accontentato tutti, anche se la felicità è solo momentanea e fatta di compromessi perché Taub realizza che la propria vita è certamente carente senza un figlio, ma sarebbe ben peggiore senza la propria moglie e compagna di vita, Foreman e Thirteen si impegnano nella loro relazione consapevoli di quanto questa sia a breve termine e infine Wilson che decide di muovere i primi passi nella nuova vita che lo attende senza Amber, ma per fare ciò è costretto a mettere da parte i sentimenti che ancora prova per lei e gran parte dei ricordi legati alla loro storia.