Come nella vita ecco arrivare anche nella finzione televisiva di questo Big Baby, tredicesimo episodio di Dr House: Medical Division, il momento delle scelte determinanti che cambiano il futuro dei protagonisti sia con l'accettazione delle proprie responsabilità, sia attraverso la raggiunta consapevolezza riguardo la profondità di sentimenti come l'amore, materno o tra compagni non fa alcuna differenza.
Ed è proprio la tensione tra responsabilità e sentimenti a fare da palcoscenico a questo episodio che ha come caso clinico la vicenda di una giovane donna, insegnante di sostegno in una classe per bambini con le più disparate problematiche che lei segue con grande pazienza e amore.
La ragazza viene ricoverata al Princeton dopo aver emesso del sangue dalla bocca ed è Cameron ad affidare il caso ad House visto che Lisa Cuddy è a casa impegnata con la neonata Rachel.
Ed infatti tra i due antagonisti è cominciato il gioco di potere, tra i commenti sarcastici del team, per stabilire il ruolo dominante e quello subalterno. Le analisi mediche sulla paziente sono il campo di battaglia, House chiede indagini che comportano un alto rischio per la donna ricoverata sicuro dei rifiuti di Cameron che, invece, di volta in volta accetta non solo per spiazzarlo, ma anche perché si fida sempre dell'istinto e del giudizio del suo ex datore di lavoro.
La teoria di House, avversata però da Kutner che sostiene si tratti del malfunzionamento del pancreas, è che i problemi fisici della paziente derivino da una situazione di danno cerebrale, ma esclusa dopo gli esami la sclerosi multipla, non resta che aprire il cranio della giovane per osservare in modo più diretto le reazioni agli stimoli esterni. Per fare ciò occorre il permesso di Cameron, che pur rifiutando in un primo momento, alla fine decide di accettare.
Durante lo svolgimento dell'esame però irrompe telefonicamente la Cuddy che si oppone all'operazione perché troppo rischiosa per la salute della paziente e rimprovera Cameron di averla permessa.
Durante l'intromissione della Cuddy, la piccola Rachel comincia a piangere ed è proprio questo pianto a scatenare una nuova crisi nella paziente. House riflette sugli effetti del pianto della bambina sulla giovane di solito tanto calma e amorevole con i suoi allievi e comprende che con ogni probabilità un difetto al cuore ha causato una minore irrorazione delle aree cerebrali dove risiede la capacità di spazientirsi. Bastano poche analisi per stabilire la correttezza dell'intuizione di House e a salvare la vita alla giovane.
Abbiamo lasciato per ultimo il rapporto che va sviluppandosi sempre di più tra Foreman e Thirteen che sembra aver recuperato le speranze per un decorso della malattia meno drammatico di quello toccato a sua madre arrivando anche ad accarezzare l'idea di avere dei figli. Ma Foreman ormai sa che la giovane è sotto trattamento del placebo, quindi il suo sentirsi meglio è solo frutto del proprio auto convincimento. Poiché la sperimentazione è ormai compromessa, essere al corrente di tale informazione comporta un inquinamento delle valutazioni mediche, Foreman è tentato di sostituire il placebo con la reale terapia perché resta comunque convinto dell'effetto benefico del farmaco e chiede pareri in merito a tutti i suoi colleghi che naturalmente gli suggeriscono di non rovinare ulteriormente il lavoro svolto confessando a Thirteen di essere sotto placebo.
Foreman chiede consiglio anche ad House perché si fida del suo spirito critico e Greg gli risponde che per la sua carriera non è saggio scambiare i farmaci. Foreman si convince allora che la decisione giusta sia lasciar perdere l'idea, ma all'ultimo momento House aggiunge che l'amore potrebbe giustificare uno scambio tra medicine. Quindi se Foreman è innamorato della giovane collega è autorizzato anche a commettere stupidaggini per amore.
Ed è proprio quello che succede e che ci fa capire che ormai Foreman è sicuro di amare Thirteen visto che le assegna la reale terapia al posto del placebo accettando implicitamente ogni conseguenza della sua decisione.