Downton Abbey - Il gran finale, recensione: semplicemente perfetto

L'ultimo capitolo della trilogia cinematografica chiude (per ora) l'epopea iniziata con la serie creata da Julian Fellowes. Una chiusura perfetta, nel segno di Lady Violet. In sala.

Il cast di Downton Abbey - Il gran finale

Per chiunque abbia amato la serie è impossibile non sentire una fitta al cuore fin dai primi istanti di Downton Abbey - Il gran finale, film che chiude la trilogia cinematografica basata sulla storia creata da Julian Fellowes. Vediamo infatti l'inconfondibile dimora nella campagna inglese con all'ingresso un ritratto importante di Lady Violet. L'abbiamo salutata nella pellicola precedente, Downton Abbey II - Una nuova era, e, purtroppo, in un cortocircuito beffardo, anche Maggie Smith ci ha lasciati. Ma il personaggio, così come la leggendaria attrice, è ancora ben presente in questo capitolo conclusivo.

Downton Abbey Scena Gruppo Film Cinema
Una scena di Downton Abbey - Il gran finale

Nelle sale italiane l'11 settembre, il film diretto da Simon Curtis ritrae la famiglia Grantham in un momento decisivo: siamo ormai negli anni '30 e mai come in questo momento, dopo il crollo della borsa del '29, il mondo sembra a un punto di svolta. Lo sono anche i protagonisti: i soldi scarseggiano e Cora (Elizabeth McGovern), che ha affidato la sua parte di eredità al fratello Harold (Paul Giamatti), scopre di non aver fatto un buon investimento. Per cercare di risolvere la situazione si affidano a Gus Sambrook (Alessandro Nivola), americano che sembra saperci fare con i soldi. Nel frattempo Lady Mary (Michelle Dockey) ha divorziato e per questo viene trattata come un'appestata dalla nobiltà inglese.

"Le cose cambiano e noi dobbiamo cambiare con loro" dice un personaggio. Vale per Lord Grantham (Hugh Bonneville), il componente della famiglia che trova più difficoltà nell'accettare le trasformazioni, come per noi spettatori. Dopo 15 anni è difficile dire addio a questi luoghi e personaggi, che ormai sembrano diventati quasi dei parenti. L'aspetto positivo però è che questo finale è davvero perfetto: i fan di Downton Abbey non rimarranno delusi.

Downton Abbey - Il Gran finale: un lungo e bellissimo addio

Preso dal fervore per il teatro e la scrittura, Mr. Molesley (Kevin Doyle), dopo aver visto uno spettacolo di Noël Coward (Arty Froushan), in cui recita anche l'attore Guy Dexter (Dominic West), dice: "Un attore è niente senza una buona sceneggiatura: gli scrittori sono le vere star". Forse Julian Fellowes si è dato una pacca sulle spalle da solo mettendo nero su bianco questa battuta, ma è assolutamente vera. La forza della serie è sempre stata la penna raffinatissima (e affilata) dell'autore e Downton Abbey - Il Gran Finale continua questa tradizione.

Certo, l'ambientazione (Highclere Castle, la vera Downton Abbey, si trova nell'Hampshire, ed è splendido), i costumi e la bravura degli interpreti sono la confezione scintillante, ma è il suo creatore il vero segreto di questa epopea. Da fuori, per un pubblico che non la conosce, può sembrare polverosa e noiosa, invece è piena di una sensibilità, di un'ironia e di un'intelligenza rare. In questo film, oltre a salutare spettatori e personaggi (ognuno ha il suo spazio e il giusto addio), Fellowes sottolinea anche diversi temi a lui cari.

Prima di tutto la necessità di salutare il passato per andare incontro al futuro. Tenendo però bene a mente che la nostalgia è inevitabile: perché rassicurante e più accogliente. Poi infonde anche una buona dose di ribellione punk rock, che d'altra parte è ha raggiunto i suoi massimi livelli proprio in Gran Bretagna. Da Lady Mary che non cede alla pressione sociale e non si vergogna di essere divorziata, a Isobel Grey (Penelope Wilton) che ha preso il posto di Lady Violet nel consiglio per l'organizzazione della fiera annuale e ne approfitta quindi per far entrare come organizzatori i fidati Mr. Carson (Jim Carter), ex maggiordomo di Downton, e Daisy (Sophie McShera), promossa a prima cuoca. Un affronto per i paludati aristocratici della contea, ma una ventata di freschezza per tutta la comunità.

Emarginati con stile

Downton Abbey Il Gran Finale Elizabeth Mcgovern Hugh Bonneville Scena Film Cinema
Elizabeth McGovern e Hugh Bonneville

E poi il tema dell'essere emarginati in una società in cui l'apparenza è sovrana. Negli anni la serie ci ha abituato a un ostracismo feroce per tutto ciò che non è conforme all'etichetta e alle convenzioni. Ma, allo stesso tempo, dando ai protagonisti un buon senso e un'umanità notevoli, ha dimostrato come si potesse sempre trovare un punto d'incontro basato sul reciproco rispetto umano. Ecco quindi che Lord Grantham non ci pensa due volte a sostenere la figlia divorziata, pur se questo significa andare contro ai valori con cui è stato cresciuto. Allo stesso modo la vita nascosta di Thomas Barrow (Robert James-Collier), diventato il compagno di Guy Dexter, racconta un mondo intero. Proprio loro, nonostante le difficoltà, alla fine sembrano i più felici di tutti: non soltanto si sono trovati, ma possono esprimersi attraverso l'arte.

Downton Abbey Il Gran Finale Michelle Dockery Laura Carmichael Scena Film Cinema
Michelle Dockery e Laura Carmichael

Preparate quindi i fazzoletti, perché il finale non è soltanto perfetto, ma anche commovente. E comunque, chissà: si parla di un prequel dedicato alla giovinezza di Lady Violet e Lady Mary ha un figlio di 10 anni. Chissà che, atra altri 10, non si possa tornare in quelle stanze favolose con tutta una nuova serie di personaggi e racconti.

Conclusioni

Preparate i fazzoletti perché questo addio a Downton Abbey è perfetto ma anche commovente. Si chiude un'era entrando in una nuova epoca: la famiglia si affaccia infatti negli anni '30. Ogni personaggio ha il giusto spazio, tutti salutano in modo appropriato il pubblico. La cosa che ci mancherà più di tutte (oltre ovviamente alla somma Lady Violet) forse è la penna raffinatissima di Julian Fellowes, che con la serie prima e la trilogia cinematografica poi, ha realizzato il suo capolavoro.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • La scrittura di Julian Fellowes.
  • La bravura di tutto il cast.
  • I costumi e le ambientazioni.
  • La perfetta chiusura del cerchio.

Cosa non va

  • Chi non ha mai visto la serie e non conosce i personaggi non potrà apprezzare al cento per cento.