Dom, la recensione: il male oscuro e fagocitante della droga

La recensione di Dom, la nuova serie brasiliana disponibile su Amazon Prime Video dal 4 giugno, con protagonisti Gabriel Leone e Flavio Tolezani nei panni di un padre e un figlio divisi dalla droga.

Nella guerra contro il crimine la vittima più grande è la famiglia

Recita così la tagline originale di Dom, la nuova serie brasiliana disponibile su Amazon Prime Video dal 4 giugno, e sono proprio il crimine e la famiglia le due tematiche principali affrontate nel serial. In questa recensione di Dom spiegheremo però che spesso gli intenti degli autori non bastano a metterli poi in atto in modo riuscito nel prodotto finito, e purtroppo la nuova serie originale Amazon rientra in questo caso.

PADRE E FIGLIO DIVISI DALLA DROGA

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Dom: una scena tratta dalla serie

Crime drama in otto episodi della durata di un'ora ciascuno (60 minuti che si sentono tutti) è, come ci viene spesso detto nel corso della visione, ispirato alla storia vera di un padre e di un figlio che si sono ritrovati ai lati opposti della legge, e più nello specifico della guerra alla droga. Alcuni fatti sono stati romanzati, come spesso capita in questi casi, ma il focus è stato mantenuto. La droga è proprio l'elemento ricorrente e centrale di tutto Dom. Si vuole far vedere allo spettatore, fin dal comparto visivo - una regia attenta agli occhi "di chi si fa" e ai dettagli del corpo volti a mostrare la dipendenza, insieme a una fotografia psichedelica e scura - quanto essa sia un male che quando ti fagocita, prende tutto, anche chi ti circonda e ti vuole bene. La dipendenza fa entrare in una spirale da cui non sempre si riesce ad uscire ed è questa la domanda che, fino alla fine, in modo stanco e spesso ripetitivo, tenta di portare avanti la serie. C'è una via d'uscita per il giovane Pedro (Gabriel Leone) che, da giovane ragazzo della borghesia di Rio de Janeiro, introdotto molto presto al mondo della cocaina, ne diventa non solo dipendente ma anche leader di una gang criminale che domina i tabloid di Rio agli inizi del 2000?

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VITE PARALLELE

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Dom: il cast della serie

La trama nel corso degli otto episodi segue due strade parallele: una è quella di Pedro e della sua spirale distruttiva, l'altra è quella del padre del ragazzo, Victor Dantas (Flavio Tolezani), di cui ci viene raccontata la giovinezza e di ciò che l'ha portato ad essere ciò che è oggi. Di come un ritrovamento in fondo al mare lo abbia portato a diventare un sommozzatore e ad essere parte dei servizi segreti. Le vite di Pedro e Victor saranno tanto agli antipodi quanto complementari, perché come rinfaccia il figlio al padre "polizia e criminali sono la stessa merda". Tra azione, avventura e dramma, il regista Vicente Kubrusly e lo sceneggiatore Breno Silveira tentano di mettere in piedi una storia che faccia sussultare lo spettatore per i colpi di scena, e allo stesso tempo che lo faccia avvicinare al nucleo familiare protagonista. Accanto ai due, una moglie e una figlia (la sorella di Pedro) che sembrano quasi uno sfondo, meno caratterizzate e meno sfaccettate, proprio come si è sempre sentita la giovane Laura perché messa in ombra dai casini che combinava costantemente il fratello.

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Dom: una foto della serie

Ci sono tante serie e film che hanno mostrato prima e meglio come spesso il confine tra giusto e sbagliato sia labile, e a conti fatti Dom non porta nulla di nuovo nel calderone di genere. Tutto, dalla messa in scena alla recitazione, è esasperato, caratteristica oramai appurata degli show di matrice spagnola, che tra urla e dialoghi concitati vorrebbero rendere un pathos che purtroppo risulta solamente esagerato. Nemmeno la colonna sonora di Antonio Pinto sembra aiutare più di tanto la causa degli autori. Tanto che alla fine viene da chiedersi: la vorremmo davvero una seconda stagione visto anche l'epilogo della storia?

Conclusioni

In questa recensione di Dom abbiamo cercato di spiegare perché, nonostante gli intendi nobili di chi ha creato e diretto la serie, e col massimo rispetto per il dramma che molte famiglie vivono nella lotta alla droga, questo show non emerga anzi faccia fin troppi passi falsi ripetuti nel corso degli otto episodi, senza andare mai davvero da qualche parte e senza caratterizzare al meglio la complessità dei personaggi raccontati.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • L’idea di base, ispirata a una storia vera, della guerra alla droga vista da due punti di vista opposti che però fanno parte della stessa famiglia
  • Il rapporto fra Pedro e Victor…

Cosa non va

  • …che però adombra i personaggi femminili, che sembrano quasi ad uso e consumo di quelli maschili
  • La sceneggiatura e la recitazione esasperate dei personaggi
  • Tutti gli aspetti del labile confine fra giusto e sbagliato sono già stati raccontati prima e meglio in altri film e serie tv