Dollhouse - Stagione 1, episodio 2: The Target

Mentre Echo è alle prese con un impegno che si rivela ben più pericoloso del previsto, scopriamo il destino di Alpha, un active 'sperimentale' autore di un massacro nella Dollhouse.

Dollhouse ritorna con questo secondo episodio intitolato The Target, scritto e diretto da Steven S. DeKnight, già fido collaboratore di Joss Whedon in Angel e Buffy l'ammazzavampiri nonché autore di una dozzina di episodi di Smallville, che si sviluppa in due storyline apparentemente distinte ma che si ricongiungono nel finale. Non si tratta, come è stato erroneamente detto da qualcuno, del vecchio pilot ideato da Whedon e rimontato dell'occasione: come l'autore ha già ribadito in diverse occasioni, quell'episodio di fatto non esiste e soltanto piccole parti di esso, come alcuni dialoghi e conversazioni, sono state riutilizzate nel nuovo arco di episodi.

La prima storyline riguarda direttamente la Dollhouse ed è parzialmente raccontata in flashback: ci viene narrato di Alpha, un active più 'sperimentale' a cui non era stati cancellati tutti i tratti delle sue personalità precedenti e che così è apparentemente impazzito uccidendo decine di persone e sfregiando il Dottor Saunders. Tra le tante vittime di Alpha non vi è però la nostra Echo, la cui vita è stata risparmiata per motivi misteriosi; ed è così che viene assunto Boyd, che di Echo sarà il nuovo guardiano. Ci viene anche mostrato come funziona il sistema di imprint del guardiano presso il proprio active, in modo da fare sì che Echo sappia di potersi sempre e comunque fidare di Boyd a prescindere dal profilo che sta personificando. Nel frattempo l'agente Ballard continua la sua investigazione ricevendo misteriosi indizi da una fonte anonima (sarà forse lo stesso Alpha?) ma al tempo stesso sappiamo che alla Dollhouse cominciano a preoccuparsi del suo interessamento e che in qualche modo sono già intervenuti per tenerlo sotto controllo: i sospetti sono tutti per la premurosa e amorevole vicina di casa, che sia anche lei una active?

Per quanto riguarda Echo, invece, la ritroviamo in compagnia di un nuovo cliente Richard Connell e di una nuova personalità, Jenny, impegnata in una giornata dedicata allo sport e alla natura: gita in kayak, mountain climbing e poi tiro con l'arco. Richard sembra aver trovato la ragazza ideale per poter condividere i suoi hobby e il suo credo: qualsiasi cosa, anche la vita stessa, devi dimostrare di meritartela. E Richard intende mettere alla prova Jenny: subito dopo aver fatto l'amore, Richard dà alla ragazza 5 minuti di vantaggio per scappare, dopo di che lui la caccerà con l'arco e tenterà di ucciderla. Echo nelle vesti dell'inerme Jenny non può che scappare dventando così una vera e propria preda, una situazione molto cinefila che non può non ricordare il classico del 1932 La pericolosa partita (guarda caso tratto proprio da un romanzo di un certo Richard Connell) ma anche il più recente Wrong Turn, in cui erano appunto presenti Eliza Dushku, ua foresta e dei maniaci con la passione per archi e frecce. Boyd in un primo momento non può aiutarla perchè la comunicazione con il satellite è disturbata e in più viene attaccato da un killer, che si spaccia per guardia forestale; l'ex poliziotto però riesce ad avere la meglio e a raggiungere Echo/Jenny a cui dà una pistola subito dopo essere stato colpito da una freccia di Richard. Jenny è solo una ragazza impaurita e indifesa, per di più drogata da dell'acqua contaminata dal suo predatore, ma qualcosa dentro di lei incomincia ad emergere, come per esempio i ricordi della notte in cui Alpha massacrò tutti quelli che le erano intorno, e con pistola alla mano ("Ho quattro fratelli. Nessuno di loro vota per i democratici"), anche senza il giusto addestramento o imprint, decide di cambiare le regole del gioco e di passare da preda a predatore.
Come vada a finire la storia è ovviamente scontato, Echo riesce ad avere la meglio e Richard prima di morire le dice: "Aveva ragione su di te. Sei davvero speciale". Di chi stava parlando? Dello stesso misterioso cliente del killer/ranger che voleva eliminare Boyd e lasciare la povera Echo completamente indifesa? Tornati alla Dollhouse sappiamo che il ranger di cui sopra è stato fatto fuori con lo stesso modus operandi di Alpha: la Dottoressa Saunders ci ricorda che Alpha è morto, fu eliminato dopo il massacro mostratoci in flashback, ma Boyd non crede a tutto quello che gli dicono e noi con lui. Quello che ormai tutti sembrano sapere per certo, anche Laurence Dominic, capo della sicurezza della Dollhouse, è che tutto ruota attorno ad Echo, al suo passato, al suo essere diversa dagli altri 'active' e soprattutto alla sua apparente capacità di ricordare nonostante le sessioni di 'trattamento'.

Movieplayer.it

4.0/5