Il cibo come fonte di nutrimento, ma anche come valvola di sfogo e punto di partenza per giudicare gli altri: in Dolcissime, suo secondo film, Francesco Ghiaccio racconta la storia di tre ragazze, umiliate dai compagni di scuola perché sovrappeso, che entrano a far parte della squadra di nuoto. In sala dal primo agosto, la pellicola, scritta dal regista insieme a Marco D'Amore, parte dall'ossessione per il peso per parlare di qualcosa che inquina la nostra società, ovvero l'odio per chi è diverso.
Che sia per il peso, il colore della pelle, il paese di provenienza, l'orientamento sessuale o la fede religiosa c'è sempre un motivo per insultare qualcuno dal vivo e sui social: ne abbiamo parlato in questa intervista alle protagoniste, che hanno presentato il film in anteprima al Giffoni Film Festival, dove le abbiamo incontrate: "Secondo me il problema è l'ignoranza" ci ha detto Giulia Fiorellino, che interpreta Letizia: "Le persone si divertono a parlare male degli altri semplicemente perché lo fa il vicino. Questo suscita tutta un'ondata di ignoranza, perché chi parla male è ignorante, non conosce. Si può cambiare magari leggendo qualche libro e informandosi".
Dolcissime, la recensione: Grasso è bello
D'accordo Alice Manfredi, che ha il ruolo di Alice: "Il problema è che bisogna prima accettare se stessi: se non ti accetti, i difetti che hai li fai ricadere sugli altri. Impariamo prima a giudicare noi stessi e a guardarci allo specchio. Solo dopo parliamo degli altri".