Dive Club, la recensione: su Netflix, quattro ragazze e un mistero sul fondo del mare

La recensione di Dive Club: la nuova serie in arrivo dall'Australia, in streaming su Netflix dal 3 settembre, unisce teen drama, mistery e avventura, ma senza esasperare i toni, per raggiungere un pubblico il più ampio possibile.

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Dive Club - Un tuffo nel mistero: le protagoniste in barca in una scena della serie

Lauren saluta guardando verso la macchina da presa, pensando al pubblico che segue le sue storie on line. Il portone di una rimessa che si apre, e una serie di immagini sottomarine ad effetto. È così che inizia Dive Club, la nuova serie tv in streaming su Netflix dal 3 settembre. Nella recensione di Dive Club vi parleremo allora di questa serie in arrivo dall'Australia che unisce il teen drama al mistery e al cinema d'avventura. Dive Club è una serie molto semplice, fresca, diretta, che ha il merito di entrare subito nel vivo dell'azione, grazie a un prologo fulmineo, e poi di allentare il ritmo e raccontare con calma la storia di una ragazza scomparsa e di quattro amiche che si lasciano andare all'avventura, ma anche all'amore. Il ritmo è veloce, grazie a 12 episodi da 23 minuti l'uno. Ma forse, per essere in un mistery, manca un po' di tensione e di senso del mistero e del pericolo.

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Dive Club - Un tuffo nel mistero: un'immagine promozionale della serie

Che è successo a Lauren Rose?

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Dive Club - Un tuffo nel mistero: il cast in una foto della serie

"Che è successo a Lauren Rose?" È questo l'interrogativo che regge la serie, come "Chi ha ucciso Laura Palmer?" reggeva le prime puntate de I segreti di Twin Peaks. Anche se qui, sia chiaro, siamo da tutt'altra parte. La storia inizia con quattro ragazze che escono in barca a vela, per immergersi nelle acque dell'oceano. Nel profondo del mare trovano un vecchio baule. Dentro c'è una cornice, con la foto di una giovane donna. Le quattro ragazze si chiedono chi fosse e quale fosse la sua storia. Colte da un temporale, ritornano al porto. Ma, a un certo punto, sentiamo un urlo. Una biciletta è a terra, da sola. Capiamo così che Lauren è scomparsa. Tre giorni dopo ritroviamo Anna (Aubri Ibrag), Maddie (Miah Madden), Stevie (Sana'a Shaik), e la nuova arrivata Izzie (Mercy Cornwall), non si rassegnano alla scomparsa della loro amica. E così decidono di provare a cercarla.

Sulla scia di Outer Banks

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Dive Club - Un tuffo nel mistero: una scena della serie

Dive Club è una di quelle serie che vive di immagini da cartolina, molto accattivanti, di paesaggi da sogno. Arriva sulla scia di Outer Banks e ricorda anche alcune serie come Revengee Bloodline, per la commistione di luoghi bellissimi, altra società e mistero, ma con cui non condivide la brutalità e la violenza. Dive Club punta su un cast di giovani attrici in cui il pubblico teen femminile possa identificarsi. Ed è una serie solare, dove l'aspetto mistery, che pure regge la storia, non è volutamente enfatizzato, accentuato, in modo che la storia mantenga una sua leggerezza, una visione che non turbi troppo il pubblico.

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Manca la necessaria tensione

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Dive Club - Un tuffo nel mistero: una foto di scena della serie

Ovviamente, accanto alla trama gialla, c'è anche una sottotrama rosa, legata alle relazioni che si instaurano tra alcune delle ragazze e i ragazzi del luogo. Ma questa non diventa mai preponderante rispetto alla prima, e prende quota in maniera discreta. In fondo, tutto in Dive Club è piuttosto discreto. È una serie che non eccede in nessuna direzione, Tutto questo fa sì che Dive Club sia adatto a un pubblico di tutte le età. Ma non permette alla serie di osare, di prendersi dei rischi. Il risultato, però, è che Dive Club manchi della necessaria tensione, di un certo senso del mistero, anche di un senso di pericolo che renda più vibrante la visione. Siamo pur sempre in un mistery, e questo sarebbe stato l'aspetto principale su cui lavorare.

In bici come in Stranger Things, ma con il casco...

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Dive Club - Un tuffo nel mistero: Una foto di gruppo del cast

A proposito di discrezione. Discreto è anche l'appeal delle delle quattro attrici protagoniste, e il carattere dei loro personaggi. Le quattro protagoniste sono belle, ma mai in modo provocante o eccessivo. E, se tutto il cast sembra adatto ai ruoli, non c'è un attore che spicca sugli altri. Quanto ai personaggi, le quattro ragazze sfrecciano sulle loro bici, come i protagonisti de I Goonies o di Stranger Things, ma rigorosamente con il casco protettivo sulla testa. Segno dei tempi, di un voler essere politicamente corretti. Ma anche emblematico, ancora una volta, della poca voglia di rischiare. E anche poco cinematografico, e poco romantico.

Giocare a investigare su un mistero

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Dive Club - Un tuffo nel mistero: una foto della serie

Quello che forse è poco credibile è che le ragazze, a tratti, sembrano dimenticarsi che la loro amica è scomparsa, che potrebbe essere morta o in pericolo, e sembrano divertirsi davvero molto a indossare vecchi abiti o abiti da sera, a organizzare e frequentare feste, a ballare La bamba. Ma siamo in una sorta di romanzo per ragazzi (gli episodi sono nominati come capitoli di un libro) traslato in serie tv. Lo denota anche un certo uso "fiabesco" dei colori utilizzato in certe sequenze. Quando il tono si fa più cupo, a metà della serie, è un po' troppo tardi. Sembra, insomma, che le quattro protagoniste giochino a investigare su un mistero invece che farlo davvero.

Il Dive Club

Ma, in parte, il fascino della serie è anche qui. Una delle cose che ci sono piaciute di più è l'ingresso delle ragazze nel Dive Club. Non è solo il punto di partenza per le loro escursioni, ma qualcosa di più. È uno di quei luoghi magici che da ragazzi ci piaceva tanto trovare, un posto solo nostro, in cui riunirci, sognare, custodire cose. Un po' come la cantina di Mike per i ragazzi di Stranger Things, un po' come un vecchio covo di Pirati, il Dive Club raccoglie cimeli della storia del posto, quadri che raccontano storie di navi naufragate, mappe, strumenti nautici e vecchie lanterne a forma di faro. È allo stesso tempo un rifugio, un punto di partenza, un museo, un luogo dei sogni. È una delle trovate più interessanti della serie, e non a caso le dà il nome. L'altra cosa che ci piace della serie è questa sorta di sorellanza tra le ragazze: alcune sono senza genitori, diventano una sorta di famiglia l'una per l'altra.

I flashback

Come altre fortunate serie, Dive Club vive di flashback che fanno da ponte tra il presente e il passato. Sceglie la via di farlo con la proiezione, sullo schermo di un pc, o a volte su un lenzuolo che diventa così lo schermo di un cinema, delle vecchie riprese che le amiche avevano fatto con Lauren. Il dialogo tra presente e passato - chiave di molte serie di successo - qui avviene attraverso la potenza del cinema, di immagini catturate che riescono custodire pezzi di vita, a diventare memoria. Dive Club è una visione fresca e leggera da fine estate. Scorre velocemente, e così velocemente passa, come queste vacanze estive che sembrano davvero essere durate un batter d'ali.

Conclusioni

Nella recensione di Dive Club vi abbiamo parlato di una serie che unisce il teen drama al mistery e al cinema d'avventura: una serie molto semplice, fresca, diretta, dal ritmo veloce. Ma che, per essere un mistery, manca di tensione e di senso del mistero e del pericolo.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Il ritmo, veloce, con 12 episodi da 23 minuti l'uno.
  • La "sorellanza" che si instaura tra le ragazze, che diventano una sorta di famiglia.
  • L'ambientazione del Dive Club, luogo di partenza per le missioni, ma anche per sognare.

Cosa non va

  • Manca quel senso del mistero e di pericolo, quella tensione necessaria a un mistery.
  • A volte le ragazze sembrano scordarsi del loro scopo principale, è come se fossero in un gioco.
  • La serie è in tutto e per tutto molto discreta, rassicurante, forse troppo.