Dietro le quinte dell'arte
Il cinema è arte. La settima, come usualmente si dice, la più giovane, in evoluzione ed in piena rivoluzione digitale, ma inevitabilmente legata ad altre, da cui proviene e che contiene.
Il cinema è arte, ma sa anche raccontare le altre arti. Lo fa indirettamente con le sue storie ed i suoi stili, ma anche in maniera diretta ed esplicita con i suoi documentari. Tra questi occupa una casella unica e preziosa The Tightrope, presentato a Venezia 2012 dove è stato accompagnato dalle sue due anime: Simon e Peter Brook, figlio e padre, regista ed oggetto del film.
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È proprio con gli esercizi su una fune immaginaria che apre il documentario, spaziando poi su altre attività di improvvisazione, singola e di gruppo, per perfezionare quell'intesa e quella coordinazione di pensiero che sarà la base del lavoro insieme. Seduti in cerchio in un ambiente caldo e rassicurante, uno per volta si mettono alla prova al cospetto dei colleghi, per poi lavorare in coppie o in tre sulle improvvisazioni, e poi in piedi in cerchio per altre prove.
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Ma il film non si limita ad essere un interessante dietro le quinte del lavoro di Brook, sebbene anche solo questo aspetto gli avrebbe assicurato la giusta dose di interesse, per fornire uno spaccato del lavoro di un maestro di questa arte. Oltre a ciò, il film del figlio Simon riesce a catturare, e soprattutto comunicare, la grande energia ed intensità che si viene a creare, che nasce dal lavoro di questi grandi artisti e dalle loro interazioni.
L'arte ha sempre qualcosa di magico ed assistere alla scintilla che le dà vita riesce ad esserlo a sua volta. Forse anche di più.
Movieplayer.it
4.0/5