Diario di una schiappa - Ora basta, Jeff Kinney: "Greg ha un legame speciale con l'Italia"

La nostra intervista al creatore del fenomeno per ragazzi. Tornato in streaming su Disney+. Giusto in tempo per le feste di Natale.

Jeff Kinney per Diario di una schiappa - Ora basta

Diario di una schiappa è un franchise fortunatissimo che continua a trovare nuova vita e nuovi bambini da appassionare con le sue vignette semplici ma efficaci e divertenti, che raccontano il quotidiano. Prima i libri - siamo arrivati al 20° negli Usa e al 19° da noi - poi i film live action - quattro, dal 2010 al 2017 - e infine i film d'animazione - quattro anche in questo caso - da quando esiste Disney+.

Diario Di Una Schiappa Ora Basta Immagine Film Animazione Disney Plus
Un'immagine del film d'animazione, quarto adattamento della saga

L'ultimo in ordine di tempo, Ora basta, arriva nel mese delle festività natalizie. E non è un caso. Il primo era nato inizialmente come uno Speciale Televisivo di Natale, come ci racconta il creatore Jeff Kinney, che incontriamo su Zoom. Il progetto poi divenne un lungometraggio con un altro tipo di storia, ma da quel momento Disney pensò di sfruttare la saga e renderla un appuntamento annuale: "Questo periodo dell'anno è perfetto, quando le famiglie si riuniscono davanti alla tv per guardare i classici delle feste. È molto divertente reinterpretare alcuni dei libri originali in chiave natalizia, e spero che il prossimo sia nuovamente a tema".

Quando gli diciamo che siamo collegati dall'Italia, abbiamo una sorpresa. "Finito il giro di interviste" - l'autore ci racconta, con un sorriso stampato sulla faccia "devo prendere un aereo per Roma, per presentare il nuovo libro. Sento di avere un legame di lunga data con i fan italiani, perché è il primo Paese che abbia mai visitato, ed è l'unico in cui torno ogni anno. C'è qualcosa nel rapporto tra la saga e i bambini italiani che sembra funzionare davvero".

Diario di una schiappa - Ora basta, intervista a Jeff Kinney

Un diario è forse la forma di scrittura più personale ed intima, l'unico a cui si possa dire tutta la verità. È per questo che Jeff Kinney l'ha scelto come struttura narrativa: "I libri sono come macchine empatiche, ci permettono di vedere dentro la testa di un personaggio e i diari in particolare permettono di entrare nei suoi pensieri. Funziona bene tanto sulla pagina quanto sullo schermo". Ci viene istintivamente da chiedergli se ne tenesse anche lui uno da bambino: "Ho iniziato ai tempi dell'università, tra i 20 e i 30 anni. Lo faccio ancora oggi, ovviamente sulle mie app, tra le Note dello smartphone. Ho perso l'abitudine di scrivere a mano".

Diretto da Matt Danner (La leggenda dei tre caballeros) Diario di una schiappa - Ora basta segue Diario di una schiappa (2021), Diario di una schiappa - La legge dei più grandi (2022) e Diario di una schiappa a Natale - Si salvi chi può! (2023). Il protagonista Greg, alter ego dell'autore, è costantemente in contrasto con le aspettative del padre; tanto da finire insieme a lui in un campeggio in mezzo alla natura per mettersi alla prova una volta per tutte.

Sicuramente lui vivrebbe con l'ansia il dover consegnare ogni anno un nuovo libro ai fan. "Io invece lo vivo come un grande privilegio" ci dice Kinney, per niente stressato nonostante la schedule molto fitta. Da adulto invece immagina il suo protagonista infelice: "Non sono sicuro che farà sempre le scelte migliori, deve maturare un bel po'. Non credo diventerebbe uno scrittore o un fumettista, come me".

Una storia autobiografica

Quanto di Jeff Kinney c'è in Diario di una schiappa? Molte delle storie di Greg coincidono con le sue: "Perfino l'inizio di questo film, con Greg che non riesce ad usare una chiave, deriva dalle mie esperienze genitoriali. Alcune vengono dall'infanzia, altre dall'età adulta. Oramai tendo a confondere verità e finzione (ride)".

Diario Di Una Schiappa Ora Basta Frame Film Animazione Disney Plus
Diario di una schiappa - Ora basta. Un frame del film

Anche i vicini di casa di Greg, sempre impeccabili e quindi tutti da invidiare, provengono dalla vita reale: "Penso che tutti noi abbiamo quei vicini perfetti che sembrano fare ogni cosa in maniera impeccabile e ci mettono in imbarazzo, succede anche nella strada dove abito. Scatta istintivamente il confronto e la competizione con gli altri".

Jeff Kinney, tra fumetti e videogiochi

L'autore, oltre alle strisce a fumetti, crea anche videogiochi, come Poptropica, conosciuto tra i ragazzini. Che differenza c'è principalmente nel progettare i due media? "I videogame che creo sono sempre basati su una storia, quindi per certi versi sono molto simili. Parto sempre dal messaggio che voglio veicolare, in entrambi i casi, cambia solo lo strumento per esprimerlo". Però li ha abbandonati come giocatore, perché gli portavano via troppo tempo: "Mi piaceva molto, ma ho capito che non potevo continuare a farlo se volevo consolidare la mia carriera di scrittore".