Deep, la recensione: il film Netflix vi farà perdere il sonno?

La recensione di Deep, il film thailandese disponibile su Netflix, che sfida quattro adolescenti a un esperimento scientifico di resistenza capace di andare presto fuori controllo.

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Deep: una sequenza del film

Quanto è importante dormire! Il film Netflix thailandese, disponibile da oggi, sembra non avere proprio alcun dubbio a riguardo. Vogliamo perciò iniziare la nostra recensione di Deep sottolineando come l'idea di partenza di questo film che conta la presenza di ben sei registi e cinque sceneggiatori sia particolarmente intrigante: un esperimento scientifico che metterà a dura prova i nostri quattro protagonisti, una sfida con premio in denaro, la promessa di andare in fondo all'abisso dell'insonnia tra allucinazioni e derive pericolose. Deep avrebbe tutti gli elementi necessari alla riuscita di un film, magari sin troppo esagerato e distopico, ma capace di intrattenere. Per certi versi Deep raggiunge il proprio obiettivo. Ma come i protagonisti che sottovalutano l'esperimento a cui scelgono di partecipare, ci sarà un costo da pagare.

Contro l'insonnia

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Deep: una scena del film

La trama del film ruota intorno a una studentessa universitaria che soffre di insonnia di nome Jane. Studia medicina, si prende cura della sorella minore e della nonna, è sommersa dai debiti e lavora. Non dorme perché non ne sente la necessità e, con una punta di orgoglio, dichiara che non spreca un minuto della sua vita, sfruttando al massimo le 24 ore giornaliere. Cercando di guadagnare qualche soldo utile per ripagare i debiti, Jane viene a conoscenza di una nuova casa farmaceutica tedesca che sta compiendo una ricerca sperimentale. Si tratta del Progetto Deep, un esperimento diviso in tre livelli in cui al partecipante verrà inserito un microchip capace di estrarre la Qratonina dal cervello, cioè una sostanza che fa rimanere svegli. Un orologio allacciato al polso mostrerà la percentuale di qratonina assimilata e, una volta arrivati al 100%, il livello è da considerarsi terminato. L'esperimento sembra essere molto semplice e indolore, se non per una piccola controindicazione: se ci si addormenta per più di 60 secondi, il microchip va in corto circuito causando un infarto e morte immediata. Jane accetta di partecipare al primo livello dell'esperimento e conoscerà altri coetanei e colleghi che, uniti dallo stesso problema, stanno partecipando al Progetto. Win, un ragazzo festaiolo, orfano di madre e con un difficile rapporto col padre; Cin, una fashion blogger di successo; Peach, un nerd asociale introverso. I quattro formeranno un quartetto per riuscire a vincere il premio di centomila bahts (la moneta thailandese), una cifra capace di cambiare la loro vita per sempre. Il primo livello sarà una passeggiata, ma a partire dal secondo, i quattro dovranno lottare con il loro desiderio di dormire e tutto ciò che la mancanza di sonno comporta.

Sull'orlo dell'abisso

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Deep: un'immagine

Deep promette molto. Promette una storia che sappia coinvolgere lo spettatore. Promette la frantumazione della realtà, pronta a distorcersi. Promette persino una caduta dei personaggi nell'abisso più profondo per la mancanza di sonno. A partire dall'inizio del film, che si apre con una lezione universitaria sull'insonnia e i suoi effetti collaterali, lo spettatore viene in qualche modo preparato a ciò che dovrà assistere. Quando i quattro protagonisti sono costretti a rimanere svegli per giorni, Deep dovrebbe davvero iniziare a premere sull'acceleratore mettendo in scena i pericoli che poco prima aveva enunciato. Si tratta di dare al racconto una tensione, un conflitto che possa creare un legame empatico con i personaggi. Peccato che, nella sua dimensione da teen drama, Deep rimanga sull'orlo, senza mostrare davvero la sofferenza e la resistenza dei partecipanti all'esperimento. Nonostante dicano ad alta voce di essere stanchi, nonostante la grafica colorata in sovrimpressione definisca le coordinate temporali, gli attori - salvo in rarissime e brevi occasioni molto evidenziate - non danno mai l'impressione di faticare a rimanere svegli. Quando bisognerebbe credere a un'eroica resistenza contro il sonno arrivata al sesto giorno consecutivo, ma i volti sono freschi e i corpi si muovono con energia, tutto il castello drammaturgico crolla inesorabilmente.

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Rimanere svegli e voler dormire

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Deep: una scena

Nonostante il ritmo veloce, Deep non riesce a trovare un equilibrio tra tutto quello che vorrebbe essere. A tratti una commedia leggera, a volte un dramma di stampo famigliare, con qualche punta più onirica e orrorifica (senza mai dimostrarsi violento o davvero spaventoso). Non aiuta la presenza di alcuni momenti musicali che donano al film un sapore di videoclip capace di spezzare il ritmo e stonare nell'armonia narrativa. Adatto principalmente a un pubblico adolescenziale, creato su misura per accogliere i colpi di scena più improbabili senza interessarsi troppo alla coerenza, Deep sembra intrattenere, ma senza farlo mai davvero, vuole emozionare ma non raggiunge mai quel peso sentimentale necessario. In un atto finale che mette a dura prova la sospensione dell'incredulità, si perde quel fascino della sfida che era stata così intrigante all'inizio. Arrivati ai titoli di coda si ha la voglia di dormire e chiudere finalmente gli occhi. Resta da capire se considerarla come un premio per aver concluso l'esperimento o una semplice conseguenza di visione.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione di Deep non possiamo che sentirci delusi da come il film thailandese abbia deciso di sviluppare l’ottima idea di partenza. Scegliendo un target di adolescenti, il film gioca coi toni e i registri, a volte anche causando qualche incoerenza narrativa. Intrattiene a causa di un ritmo veloce, ma, a dispetto del titolo, rimane in superficie senza mai dimostrare allo spettatore il rischio e la fatica dell’esperimento a cui i protagonisti partecipano. Le promesse iniziali non vengono mantenute mettendo a dura prova le fondamenta drammaturgiche della storia.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • L’ottimo spunto di partenza promette un film coinvolgente.
  • Intrattiene a causa di un ritmo elevato.
  • Per un pubblico di adolescenti il film potrebbe funzionare…

Cosa non va

  • …ma i toni e il registro utilizzati allontanano un pubblico più adulto e maturo.
  • Manca il coraggio di mantenere fede alle promesse iniziali, rimanendo alla superficie.
  • Non si percepisce la fatica che i protagonisti provano: un vero difetto che mina le fondamenta del racconto.