Da qualche tempo a questa parte sentiamo dire che sia tornato il cinema di genere in Italia, sottolineando l'importanza di recuperarlo visto l'enorme importanza che ha avuto nella Storia del nostro Paese durante il boom economico.

Una tendenza nata e alimentata dal senso di nostalgia che ci pervade ormai sempre di più viste le incertezze del futuro e, in relazione al contesto cinematografico, dalla delusione di non essersi riusciti a rilanciarsi nell'epoca storica in cui il post modernismo ha preso possesso del panorama mondiale lavorando proprio su un certo cinema. La domanda pero è: "ma quanto ne sappiamo del cinema di genere nostrano?". Spesso molto poco, magari con l'eccezione dello spaghetti western frutto delle menti più elevate, di qualche horror di Dario Argento e, magari, un paio di polizieschi all'italiana scoperti grazie alla filmografia di qualche celebrato cineasta d'oltreoceano.
Scoperchiando il canonico vado di Pandora, si potrebbe invece scoprire una ricchezza di produzioni incredibile e forse in qualche modo giustifica la nostalgia di cui sopra. Quello che serve è un luogo dove poter approfondire e magari prendere spunto. Un luogo che vanta una proposta di titoli in grado di spaziare attraverso immaginari ed età. Qualcosa di simile in streaming esiste ed è CineAvventura, il nuovo canale tematico di Mediaset Infinity.
Spaghetti western, tra soliti noti e qualcosa da scoprire

La collezione di pellicole presenti ruota intorno a titoli e generi più riconoscibili, come quelli appartenenti alla filmografia di Bud Spencer e Terence Hill, quella di Tomas Millian o quella di Franco Nero, quindi principalmente spaghetti western e i polizieschi. Film conosciuti per i cinefili come ...Altrimenti ci arrabbiamo, Lo chiamavano Trinità o Vamos a matar compañeros di Sergio Corbucci e Django 2 - Il grande ritorno.
Presenti nell'offerta ci sono tantissimi film che restituiscono la ricchezza straordinaria con cui si presentava il nostro cinema tra gli anni '60 e gli anni '80. Un cinema che era innamorato degli Stati Uniti e si impegnava a creare continuamente ponti per rileggere quell'immaginario e farlo proprio, in modo da assorbirlo, mescolarlo e creare qualcosa che potesse essere originale, ma spendibile in un mercato internazionale. Produzioni complessissime e piene di commistioni che riuscivano a coinvolgere anche l'Europa in un senso più ampio.

Ecco allora che possiamo trovare E continuavano a fregarsi il milione di dollari di Eugenio Martín con Lee Van Cleef e Gina Lollobrigida, L'oro dei Bravados di Don Reynolds (nome d'arte di Giancarlo Romitelli), ma anche film di maestri indiscussi come Duccio Tessari (dalla saga di Ringo a Zorro) e, ovviamente, Lucio Fulci, ma sempre nella sua produzione western con titoli come I quattro dell'apocalisse. Non mancano, al fianco di questa meravigliosa lista, titoli prettamente USA con protagonisti Charles Bronson e affiliati, ma anche qualche nome che non vi aspettereste, come quello di Kim Novak.
Il paradiso del cinema di genere

Non tutto è spaghetti western ovviamente. Per i più curiosi e audaci c'è anche spazio per un'offerta figlia direttamente del cinema d'exploitation e qualche fantastica pellicola che guarda al kolossal, la fantascienza e al cinema d'avventura più puro, quello che adatta direttamente dalla carta stampata. Una cosa come il Sandokan di Sergio Sollima (nelle sue declinazioni varie ed eventuali) o quello di Umberto Lenzi o titoli come I moschettieri del mare di Steno.
Per quanto riguarda i peplum, non poteva mancare, ovviamente, il lavoro di Giorgio Ferroni della prima metà degli anni '60 con titoli come La guerra di Troia, Ercole contro Moloch, Il colosso di Roma, Il leone di Tebe e Coriolano eroe senza patria. Accanto a questi ci sono anche i film di altri pionieri del genere come Domenico Paolella o Giorgio Simonelli insieme alle saghe più famose come quelle relative alle avventure di Maciste e di Ursus. Veri e propri promotori del genere come lo è stato l'indimenticabile Antonio Margheriti per la fantascienza, ovviamente presente anche lui in catalogo.

Avevamo però parlato d'exploitation, ebbene, su CineAvventura di Mediaset Infinity c'è quello che fa riferimento soprattutto a titoli che hanno a che fare con il kung fu movie in generale e il gongfu nello specifico. C'è qualcosa di più tradizionale che proviene direttamente dal fu cinema di Hong Kong come Furia Gialla, ma anche qualche chicca incredibile come Pugni, pirati e karate di Joe D'amato. Quest'ultimo titolo ci fornisce il gancio per meglio comprendere cose vuol dire poter accedere ad una collezione del genere: aprirsi alla sperimentazione e alla fantasia, capire come il linguaggio cinematografico è nato ed è stato motivato dall'incontro e dal confronto.