A Roma per presentare Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, nelle sale italiane dal 4 giugno in oltre 700 copie, il regista Alfonso Cuaròn e il produttore David Heyman rispondono alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa.
Come mai si è pensato a Cuaròn per questo terzo film?
David Heyman: "Conoscevo ed apprezzavo Alfonso fin dal suo primo film ed ho sempre desiderato lavorare con lui. Ancora prima che partisse il progetto Harry Potter stavamo pensando di lavorare insieme per un altro film che poi non è mai stato realizzato.
In molti ritengono che scegliere Cuaròn come regista di un film questo Harry Potter e il prigioniero di Azkaban sia una scelta bizzarra, ma io sempre pensato che fosse invece una scelta perfetta: basta guardare La piccola principessa per capire che Alfonso sa come lavorare con i bambini, sa come giocare ed essere in contatto con loro. E anche per quanto riguarda Y tu mama tambien possiamo comunque vedere delle analogie: se lì si parlava degli ultimi momenti da teenager, in questo terzo episodio di Harry Potter viviamo l'ingresso nell'adolescenza. E poi devo dire che conoscendolo ho scoperto che Alfonso stesso ha un animo da teenager e quindi credo che in questo senso sia stata veramente la scelta migliore".
Alfonso Cuaròn: "E poi David si è dimenticato di dire che sono anche poco costoso".
Cuaròn, abbiamo letto che quando le è arrivata la proposta, lei era molto scettico nell'accettare un lavoro del genere. Come mai?
Alfonso Cuaròn: "Io non avevo mai letto i libri né tantomeno avevo visto i due precedenti film, per cui mi sembrava anche un po' strano che mi avessero contattato quando da poco avevo finito di girare Y tu mama tambien, avrebbe avuto forse più senso se mi avessero cercato dopo La piccola principessa. Mi hanno mandato la sceneggiatura e devo dire che per più di un mese non l'ho nemmeno aperta. Ad un certo punto David mi ha chiamato dicendomi che avevano bisogno di una risposta, così mi sono detto leggo le prime cinque pagine e gli dico che non mi piace e non mi interessa. Invece ho letto tutto d'un fiato la sceneggiatura, ho letto anche il libro e a quel punto ero innamorato della storia".
Come mai sono stati apportati dei cambiamenti rispetto ai primi due film riguardo sia i luoghi e gli ambienti di Hogwarts che i vestiti che indossano i protagonisti?
David Heyman: "In realtà i luoghi non sono cambiati, ma ci siamo solo espansi ad altre zone del castello che finora non erano state mostrate. Non limitarsi ai set era fondamentale per la storia di questo film, alcuni elementi importanti come il lago o il platano si trovano tutti all'esterno.
Per quanto riguarda l'abbigliamento dei protagonisti è stata un'idea di J.K. Rowling quella di affiancare alle uniformi che i ragazzi vestono durante le lezioni anche dei vestiti normali che possano indossare durante il tempo libero. In tutti e tre i film poi c'è questa differenzazione tra quello che indossano duarnte le lezioni e quello che indossano nel tempo libero, l'unica differenza è che in questo film il regista ha dato ai ragazzi la libertà di scegliere da soli cosa indossare, come nella realtà di tutti giorni, così da farli sentire maggiormente a loro agio".
Questo terzo Harry Potter è molto dark, è pieno di effetti speciali ed ha alle spalle un grossa produzione, mentre invece lei era abituato a film più intimisti e indipendenti. Come ha vissuto questo cambiamento?
Alfonso Cuaròn: "L'aspetto dark viene direttamente dal libro ed è un aspetto legato alla crescita del personaggio principale, che cambia ed ha una visione della vita più introspettiva.
Abbiamo deciso poi di dare un approccio più naturalistico al film ed in questo senso è stato fondamentale il lavoro di Michael Seresin alla fotografia e ci ha aiutato a donare alla pellicola un'atmosfera meno romantica e più naturale, più realistica, anche perché avevamo già quello che di per sé era un universo fantastico. In questo modo crediamo di essere riusciti a far risaltare ancor di più la magia insita nella storia.
Per quanto riguarda gli effetti speciali non mi erano del tutto estranei perché li avevo già utilizzati per degli spot televisivi, ma ovviamente niente a questi livelli, anche perché produzioni così complesse sono rare. Quello che era certo è che volevo che il film fosse incentrato e guidato dai personaggi e con molti effetti speciali, ma non un film sugli effetti speciali con i personaggi che sono solo da contorno.
Creare gli effetti speciali è molto costoso sia in termini economici che di tempo, per questo si ha spesso la tentazione di strafare e cercare di utilizzarli e mostrarli il più possibile, noi invece abbiamo cercato di fare l'opposto, ovvero cercare quasi di nasconderli, di renderli invisibili".
Questa scelta di far crescere il film, renderlo più dark non rischia di renderlo meno adatto al pubblico più giovane? Non avete pensato che così rischiate di perdere una fascia di pubblico molto importante?
David Heyman: "Non siamo così calcolatori come pensate, il nostro interesse principale è quello di essere fedeli ai libri, non in senso letterale magari, ma fedeli nello spirito e di questo siamo particolarmente fieri perché Alfonso ci è riuscito benissimo. Abbiamo mostrato il film a molti bambini e, anche se può sembrare incredibile, spesso sono gli adulti a trovarlo più spaventoso. Ho parlato personalmente con diversi bambini dopo le proiezioni e ed erano tutti entusiasti ed eccitati dal fatto che non fosse stato loro risparmiato nulla. Non è film paternalistico come motli film per ragazzi che vengono prodotti di questi tempo, ma rispetta la loro intelligenza. Certo, è il film più sofisticato della serie, ma credo sia adatto a tutti. In fondo la magia non ha età".
Com'è stato lavorare con un cast pieno di celebrità?
Alfonso Cuaròn: "E' stato un grandissimo piacere perché mi sono trovato a lavorare con un gruppo di attori veramente sorprendente, il top del top in Inghilterra. Sin dall'inizio ci siamo detti: sebbene l'universo fosse magico, le emozioni dovevano essere assolutamente reali. E questo non valeva solo per gli adulti, ma anche per i ragazzini. Come primo compito a casa ho detto loro di rivedere I 400 colpi di Francois Truffaut. Questo vale soprattutto per Daniel Radcliffe perché volevo che Harry avesse un punto di riferimento reale di quello che significa crescere, passare dall'infanzia all'adolescenza. Anche la scena iniziale non volevo che risultasse come una farsa, ma ho provato a renderla realistica, prendendo come riferimento i film di Mike Leigh e per il personaggio di David Thewlis ho voluto caratterzzarlo come uno zio affettuoso di cui credi di sapere tutto, salvo poi scoprire che si fa di crack".
E' vero che a dirigere il quarto film ci sarà un nuovo regista?
David Heyman: "Si, Mike Newell sarà alla regia, anzi le riprese sono già iniziate da tre settimane. 'Alfonso ha scelto di non rimanere perché non voleva sovrapporre la pubblicizzazione di questo episodio con la realizzazione del prossimo. La verità è che queste sono produzioni molto lughe e stancanti e in particolare Alfonso è talmente attento ai dettagli, che se potesse cucirebbe i bottoni sulle giacche delle comparse".
Progetti futuri?
Alfonso Cuaròn: "Il prossimo progetto sarà sicuramente molto diverso, probabilmente un film indipendente possibilmente girato in Messico e in lingua spagnola".