CSI - Stagione 9, episodio 4: Let it Bleed

Il quarto episodio della nona serie di CSI è un altro ben congegnato gioco di specchi, capace di farti esclamare "Ehi, questa roba non passerà mai di moda" per la sua sapiente miscela di ironia, adrenalina e misteri da risolvere.

La primissima scena dell'episodio sembra costruita come uno sberleffo alle sequenze iniziali di tanti film horror: un uomo, ripreso di spalle, sta barcollando lungo una via poco frequentata con un coltello piantato nella schiena. A un tratto l'uomo scorge due agenti della Csi e si avvicina loro implorando aiuto. Riley e Nick si voltano verso di lui, ma l'uomo scoppia a ridere e fa loro una linguaccia prima di allontanarsi: è la notte di Halloween, e quello è il suo travestimento.
Ma ecco che entriamo subito nel vivo dell'azione: un uomo in divisa da poliziotto esce di corsa da un negozio di liquori a due passi da Nick e Riley e si dà alla fuga. Immediatamente, dal negozio esce anche una donna che urla di essere appena stata derubata. Nick e Riley si lanciano al suo inseguimento, e quando l'uomo entra in un edificio, l'agente Stokes dice alla collega di chiamare aiuto mentre lui insegue l'uomo. Il tizio travestito da poliziotto si trova faccia a faccia con Nick in una stanza senza via d'uscita, e preso dal panico si lancia dalla finestra, piombando su un cassonetto della spazzatura posto nel vicolo sottostante. Nick e Riley si affrettano a verificare le condizioni dell'uomo. E' morto, ma non è tutto: sotto al suo cadavere, tra i frammenti di quello che sembra una grossa lastra di vetro rotta, gli investigatori scoprono infatti un altro corpo, quello di una giovane. Riley nota che la ragazza "odora di fresco".

In laboratorio, gli investigatori scoprono sulla gamba del ragazza un piccolo tatuaggio temporaneo che riproduce un pesce: quel simbolo li conduce a un noto locale di Las Vegas il cui simbolo è proprio un pesce, e dove la giovane è stata prima di morire. Mentre Riley e Catherine si aggirano nel locale, quest'ultima scopre la sua figlia minorenne Lindsay impegnata a ballare con uno sconosciuto, per giunta con addosso un falso documento d'identità. Immediatamente, la donna fa una lavata di capo alla figlia e la rispedisce a casa in compagnia di un poliziotto. Riley nel frattempo conclude che la ragazza, non avendo al polso il braccialetto che porta chi ha pagato l'ingresso, dev'essersi intrufolata nella Vip Area. Riley e Catherine parlano con Craig Hess, proprietario del locale, ma lui nega di aver mai conosciuto la vittima.
Nel frattempo Nick fa il punto delle indagini sull'uomo travestito da poliziotto assieme al Capitano Brass. L'uomo aveva con sé un'arma non registrata e priva di impronte digitali. Il distintivo sull'uniforme è quello della polizia di Reno. Da vecchia volpe del mestiere, Brass rileva con la luce ultravioletta dei segni sulla tasca interna della camicia. Sono i tipici segni lasciati dal continuo estrarre e rimettere una penna nella tasca, tipico dei poliziotti. Questo dimostra che l'uniforme è vera, ma le scarpe no. Di qualità scadente e poco robuste, non sono quelle in dotazione alla polizia.

Greg e Riley analizzano I filmati delle telecamere di sorveglianza poste all'ingresso del club. Le immagini non mostrano il momento dell'entrata della ragazza nel locale ma mostrano il momento in cui Hess la conduce fuori dal club, sussurrandole qualcosa che la convince ad allontanarsi. Il filmato risale a 4 ore prima della morte.
In laboratorio, Grissom e Catherine esaminano il cadavere della giovane scattando foto ed estraendo i frammenti di vetro conficcati nel corpo privo di vita. E' una scena che potrebbe disturbare i più "schizzinosi" per il dettaglio e l'accuratezza con cui vengono mostrate le ferite sul corpo della giovane. A riprova della sgradevolezza insita in questa scena, anche Grissom sembra reagire male a quello spettacolo, cadendo quasi in una sorta di trance. Si ha l'impressione che il trauma per la morte di Brown stia scavando ancora nell'anima del leader della Csi, ed è chiaro che scene come questa hanno il compito di preparare il pubblico alla sua dipartita dalla serie, che dovrebbe avvenire intorno al nono episodio. Una perdita che risulta ancor più insopportabile quanto più convincente è la performance dell'attore che lo interpreta, William Petersen, davvero bravo nel riprodurre attraverso la mimica facciale, la voce e il linguaggio del corpo, la condizione di profondo disagio in cui versa Grissom.
Alcuni indizi sul corpo della giovane suggeriscono che fosse una tossicodipendente ormai abituale. Nel frattempo, una ricerca effettuata nel Database della Sicurezza Nazionale grazie alle impronte digitali del cadavere rivela che la vittima è Angela Marie Carlos, figlia di un potente signore della droga colombiano, Juan Ramon Carlos. Dall'archivio risulta anche che la ragazza ha una sorella a Henderson.
Quando gli investigatori le fanno visita, quest'ultima rivela, in lacrime, che Angela studiava nello Utah per ordine del padre, e che l'ultima volta che si erano viste risale a due mesi prima, poi indica il nome dell'amica del cuore di Angela, una ragazza di nome Sylvie. Infine, la sorella conclude dicendo che, anche se prendono chi ha ucciso Angela, lei e tutti gli altri collegati alla giovane verranno travolti dalla furia omicida di Juan Ramon Carlos.
Nel frattempo, Nick contatta telefonicamente un poliziotto di Reno che risultava essere in città qualche giorno prima per testimoniare a un processo. Tra i due uomini si crea subito una tipica conversazione "al maschile" quando il poliziotto confessa a Nick di essere stato rimorchiato in hotel da una donna che poi gli ha chiesto di poter indossare la sua uniforme per fare alcuni giochi erotici. Alla fine della nottata, l'uniforme aveva bisogno di essere ripulita, e il poliziotto l'ha fatta lavare alla tintoria dell'albergo. Una volta lavata e stirata, un addetto ha lasciato l'uniforme appesa alla porta della sua stanza, in corridoio, dopodichè è sparita.
Greg sta interrogando Sylvie, l'amica di Angela, la quale lo aiuta a ricostruire gli eventi di quella maledetta sera: erano andate nella discoteca perché il proprietario è un amico della famiglia di Angela, ma poi i due avevano litigato ed Angela era stata accompagnata fuori. Sylvie invece stava flirtando con un ragazzo, perciò era rimasta dentro, rassicurata dal fatto che l'aura del padre narcotrafficante dell'amica bastasse a tener lontano chiunque.

Riley e Catherine tornano a far visita al proprietario del locale mettendolo di fronte alle sue bugie sul fatto di non conoscere la ragazza. Hess però nega di essere in affari col padre di Angela, e si limita a dire che ha buttato fuori la giovane dal locale dopo aver capito che era minorenne.
E' necessaria un'altra analisi del corpo di Angela. Ci pensano Robbins e Phillips, e questa volta salta fuori un indizio davvero bizzarro: Il sangue contenuto nelle provette e appartenente alla vittima appare "emolizzato", ha subito cioè un processo che porta allo scioglimento dei globuli rossi nel sangue. A causare questo può essere stato ad esempio l'utilizzo di determinate sostanze chimiche o anche il contatto con agenti batteriologici. Ma la situazione resta un vero mistero.
Intanto, una specialista di laboratorio sta cercando di ricavare delle impronte digitali dalle dita maciullate del "poliziotto". Dopo aver sottoposto le impronte parziali a una serie di ricostruzioni digitali, la donna riesce finalmente a identificare l'uomo: si tratta di un pluripregiudicato di nome Thomas Taylor.
Grissom intanto riesce a mettere le mani sui risultati dei test effettuati su Angela. Risulta che la giovane ha inalato una sostanza che non è cocaina, bensì atropina: questa sostanza viene impiegata come calmante su pesci e altri tipi di animali. I pezzi del puzzle cominciano ad andare al loro posto.
Intanto Greg avverte Riley che sono riusciti a rintracciare il segnale Gps del cellulare di Angela. I detective si recano sul posto e trovano il cellulare insieme alla borsetta di Angela e a dei cocci di vetro in un sacco della spazzatura che un camion sta portando via. Facendo un paio di domande, scoprono che il camion aveva servito da poco la zona del club di Hess, e pensano di aver preso il loro uomo.
Intanto i test sul sangue di Angela rivelano una realtà davvero insospettata: l'emolisi è stata causata dal fatto che la giovane ha ricevuto due trasfusioni di sangue da due donatori di gruppi sanguigni diversi. Questo ha portato a una rottura dei globuli rossi e alla morte.
Nick e Brass riescono intanto a venire a capo del caso del "poliziotto". Questi era venuto in città con un amico per celebrare l'addio al celibato di quest'ultimo. Dopo essersi imbucati in un locale di striptease però, Wunderlich (così si chiama il futuro sposo) e Taylor avevano avuto una discussione con i padroni del locale. La lite era sfociata in una rissa, e Wunderlich era stato arrestato. Si era perciò rivolto all'amico, Thomas Taylor, chiedendogli di trovare i soldi con cui pagare la cauzione e permettergli così di uscire in tempo per il suo matrimonio. A quel punto Taylor aveva rubato dall'hotel in cui si trovavano l'uniforme di un poliziotto e aveva cominciato una vera e propria maratona di rapine nel tentativo di racimolare i soldi per la cauzione. Alla fine della storia, Nick domanda perché i due avessero noleggiato due smoking per quella serata di addio al celibato. Wunderlich risponde, terribilmente serio e proprio per questo esilarante, che il suo film preferito è Casino Royale, e lui è noto per essere identico all'attore che lo interpreta. Caso risolto.

Nel frattempo le indagini sulla morte di Angela proseguono. A mettere i detective sulla strada giusta è un frammento trovato su uno dei pezzi di vetro che erano nel sacco della spazzatura assieme alla borsetta di Angela e al suo cellulare. Il frammento è infatti una scaglia di pesce.
Catherine e Riley vanno da Craig accusandolo di essere implicato nella faccenda. Lui nega,rivelando di non occuparsi dei pesci che affollano gli acquari del suo locale perchè la cosa gli dà noia. Un tizio di nome Goya lo fa per lui. Catherine e Riley si recano nel magazzino di questo Goya e scoprono che l'uomo gestisce in realtà un traffico di cocaina, ovviamente per conto di Juan Carlos, usando il commercio di pesci come copertura. Ecco finalmente che la soluzione salta fuori per voce dello stesso Goya. Qualche sera prima, Angela era andata al magazzino chiedendo cocaina. Goya e il suo aiutante si erano allontanati per procurarle della droga più leggera, della marijuana, e la ragazza aveva trovato un contenitore di polvere bianca scambiandola per cocaina. Ma si trattava in realtà di atropina, una sostanza usata sui pesci, e la ragazza aveva avuto immediatamente un collasso.

Presi dal panico, Goya e il suo collega avevano fatto una scelta assurda basandosi su una leggenda metropolitana che riguarda il musicista Keith Richards: farle subito una trasfusione (si dice infatti che Keith Richards sia sopravvissuto alle svariate droghe che inquinavano il suo corpo grazie a un ricambio totale di sangue). I due hanno perciò iniettato il proprio sangue nelle vene della giovane, scatenando la terribile reazione di rigetto e l'emolisi. Anche questo caso è risolto. Ma la giustizia cui fa affidamento la CSI non è la stessa del temibile Juan Carlos.
L' ultima sequenza dell'episodio vede i detective chiamati su varie scene del crimine: tutti i personaggi collegati ad Angela (la sorella, Craig Hess, Goya e il suo aiutante, l'amica Sylvia) sono stati brutalmente giustiziati, pagando con la vita il loro fatale errore.
Si chiude così un altro episodio di CSI, che come nella migliore tradizione del telefilm funziona come un perfetto meccanismo ad orologeria, in grado di creare una tensione costante nello spettatore.