Criminal, la recensione: l'ambiziosa serie Netflix affascina con le sue indagini in 4 nazioni diverse

La recensione di Criminal, nuova serie Netflix con David Tennant, Hayley Atwell, ambientata e realizzata in quattro nazioni diverse.

02938 Criminal Uk 01
Criminal: UK, una foto del primo episodio

La nuova serie di Netflix rappresenta un esperimento interessante ma, come spiegheremo nella nostra recensione di Criminal, non tutto funziona nell'idea di utilizzare la stessa struttura narrativa e un'unica location per portare sullo schermo il confronto psicologico tra agenti e potenziali criminali in quattro nazioni diverse, con altrettanti membri del cast.
L'ambizioso progetto creato da Kay Smith e Jim Field Smith è composto in totale da dodici episodi e gli eventi si svolgono solo negli spazi dove è in corso un interrogatorio, la stanza da cui i poliziotti osservano la conversazione e i corridoi che circondano i due piccoli microcosmi.

Ogni gruppo di tre episodi ha un team di autori, registi e interpreti diversi e proprio questo porta, se si completa la visione dell'intera "prima stagione", se così si può definire, a rendere evidente come la qualità non sia costante proprio per la natura stessa della serie che lascia molta libertà per quanto riguarda le tematiche affrontate e l'approccio scelto.
Dalla parte della giustizia e da quella della criminalità ci sono innumerevoli sfumature di umanità, rapporti tra colleghi, traumi, drammi personali e sociali, cosa che rende impossibile sviluppare la storia dei team di investigatori, ma mai quella dei colpevoli e innocenti.

Le storie al centro dei casi: Regno Unito, Francia, Germania e Spagna

120694Criminal Gm 10
Criminal: Germania, una foto della serie

Per apprezzare nel migliore dei modi Criminal è fosse opportuno visionare i tre episodi di ogni nazione in momenti separati, non rischiando così di trovare fin troppo ripetitivo lo schema narrativo e non enfatizzando eccessivamente le differenze esistenti per quanto riguarda la qualità tecnica e artistica.
Le tre puntate prodotte dal Regno Unito si aprono con l'interrogatorio del dottor Edgar Fallon, interpretato da David Tennant, accusato di aver violentato e ucciso la sua figliastra di quattordici anni. L'accusato, inizialmente, propone solo una lunga serie di no comment, decidendo poi di rispondere alle domande degli investigatori.
Il secondo crimine è un omicidio compiuto avvelenando la vittima e la sospettata è Stacey (Hayley Atwell), che avrebbe ucciso il fidanzato violento e alcolizzato della sorella. I detective non sono però convinti che la versione fornita sia accurata.
Jay, infine, affronta il tema dell'immigrazione clandestina quando un autista di camion viene fermato e interrogato per scoprire dove ha abbandonato un veicolo che dovrebbe trasportare delle persone in viaggio illegalmente. La puntata approfondisce inoltre il rapporto tra gli agenti, concentrandosi sul complicato Hugo che obbliga i suoi colleghi a prendere delle decisioni difficili.

La prima interrogata della versione fatta dalla Francia è Emilie, una giovane che sostiene di essere sopravvissuta alla strage avvenuta al Bataclan, tragedia durante la quale ha perso la vita il suo fidanzato Alex. Il trauma la accomuna a Laeticia, poliziotta tornata da poco al lavoro, ma gli agenti non credono al suo racconto.
La seconda puntata ha al centro Caroline, una donna che è riuscita a fare carriera nel mondo dell'edilizia e che potrebbe aver ucciso uno dei suoi dipendenti.
Jerome affronta poi il caso della morte di Remi Fabretti, un omosessuale che è stato picchiato a morte dopo aver trascorso la serata in un club, ma tutti gli indizi potrebbero portare nella direzione sbagliata.

09469Criminal Sp 05
Criminal: Spagna, una foto della serie Netflix

Gli episodi proposti dalla Germania si aprono con un caso legato ai cambiamenti politici avvenuti negli anni Novanta sul territorio tedesco seguendo l'interrogatorio di Jochen Muller, accusato di aver ucciso l'operaio Jens Krahl, di cui è stato ritrovato il cadavere solo a distanza di molti anni.
La seconda puntata segue il tentativo di scoprire se Yilmaz Yussef abbia spinto volontariamente giù dalle scale la moglie.
La proposta tedesca si conclude con il duro confronto tra il detective Schulz e Claudia, l'amante di un famoso serial killer che non vuole rivelare dove è stato sepolto il cadavere di una giovanissima vittima per permettere alla madre della ragazza, che sta per morire, la possibilità di seppellire la figlia.
I tre episodi della Spagna prendono il via con Isabel, una donna eccentrica con l'abitudine di vivere esperienze sessuali con gli uomini incontrati tramite un'app, situazione che infastidisce suo fratello Piti, un tossicodipendente che potrebbe aver ucciso Silva, un uomo scomparso dopo un appuntamento con l'indiziata. Carmen racconta poi l'indagine sulla morte di una ragazzina autistica, Aurora, annegata nella vasca da bagno. Sua sorella, che avrebbe dovuto occuparsi di lei, viene accusata e interrogata. L'ultimo episodio è sull'interrogatorio di Carmelo, un criminale trovato in possesso di un chilo di cocaina e che potrebbe essere incastrato dagli agenti, facendo emergere un dilemma morale all'interno del team di poliziotti.

30 serie TV perfette per il binge-watching

Quattro approcci diversi

13098Criminal Sp 05
Criminal: Spagna, uno scatto tratto dalla serie

I tre episodi britannici sono stati diretti da Jim Field Smith e possono contare su un cast davvero convincente. David Tennant, uno dei migliori attori della sua generazione che meriterebbe maggiore attenzione da parte dei premi televisivi, riesce a risultare incredibilmente enigmatico e convincente nelle sue spiegazioni, dando vita a uno scontro psicologico davvero coinvolgente con i poliziotti che riserva non poche sorprese proprio grazie alla performance del cast che costruisce la tensione necessaria a lasciare in sospeso il giudizio degli spettatori. Hayley Atwell è altrettanto efficace nel sostenere un racconto all'insegna dei legami in famiglia e delle reazioni alla violenza domestica. La storia degli agenti viene poi messa totalmente al centro della narrazione nella terza puntata che permette di comprendere maggiormente le dinamiche esistenti nel gruppo e di approfondire la prospettiva della "giustizia", dando spazio ai dubbi e ai problemi che devono superare gli agenti, posti ogni giorno di fronte a casi drammatici e violenti. Attraverso la storia di Hugo e alle sue conseguenze sui protagonisti ci si inizia a chiedere cosa accada ai poliziotti dopo che salgono in ascensore e si allontanano dalle stanze in cui compiono le loro indagini, riflettendo sulle conseguenze che questo lavoro può avere sulla loro psiche.

Il gruppo di puntate prodotte dal team francese con la regia di Frédéric Mermoud propone un approccio molto interessante perché da il via alla narrazione parlando di un dramma nazionale che ha sconvolto il mondo intero, riuscendo così a mostrare le conseguenze a lungo termine di una tragedia e come proprio questa possa dare vita a casi all'insegna delle menzogne e della finzione. L'approccio francese al format, come accaduto nel Regno Unito, sembra particolarmente attento alle tematiche sociali dedicandosi successivamente alle difficoltà vissute dalle donne in ambienti di lavori prevalentemente maschilisti e, con la puntata maggiormente emozionante e inaspettata, alle discriminazioni di genere e alla violenza animata da omofobia e intolleranza grazie a un ritratto di un uomo la cui esistenza è divisa in due. Nonostante una minor attenzione al racconto del team di investigatori, Criminal: Francia non perde il confronto con la produzione britannica grazie a delle interpretazioni solide e script costruiti con sensibilità e molta attenzione.

140394Criminal Gm 12
Criminal: Germania, un'immagine della serie

La versione tedesca, forse meno solida dal punto di vista delle performance, regala un trio di puntate dirette da Oliver Hirschbiegel molto compatto dal punto di vista narrativo: dopo un tuffo nel passato della storia tedesca e nelle disuguaglianze che contraddistinguevano la vita nella Germania divisa dal muro, l'episodio dedicato al dramma in famiglia cambia con intelligenza la prospettiva su una tematica molto rappresentata sugli schermi come quella della violenza domestica. La puntata conclusiva diventa poi un thriller particolarmente intenso che mette sotto i riflettori la riflessione sui confini che gli agenti ritengono di poter superare pur di ottenere giustizia, oltre a proporre una "criminale" affascinante in modo oscuro, le cui spiegazioni sono tristemente comprensibili in molti momenti. L'episodio si conclude poi lasciando in sospeso il racconto suggerendo una possibile tragedia tra i membri del team di investigatori che rende l'atmosfera ancora più dark.
Criminal: Spagna, diretto da Mariano Barroso, è forse il gruppo di puntate meno convincenti a causa di un approccio più sopra le righe e meno realistico rispetto a quello delle altre nazioni, con reazioni fin troppo intense e, almeno nel primo caso, un intreccio a tratti surreale. Carmen riporta sugli schermi la violenza in famiglia, anche in questo caso con delle interpretazioni un po' stereotipate.. L'ultima puntata si distingue in positivo per il modo in cui analizza i comportamenti degli agenti e i passaggi che portano a prendere delle decisioni in grado di cambiare radicalmente le dinamiche esistenti nel team.

Un'ambizione che paga il prezzo della ripetitività

10201Criminal Sp 05 R
Criminal: Spagna, un'immagine della serie

La struttura della serie antologica Netflix che affronta un caso diverso ogni puntata rende complicato approfondire i personaggi e costruire un contesto in cui inserire i vari interrogatori, gettando solo le basi per un racconto maggiormente ricco di sfumature. Le quattro versioni di Criminal lasciano infatti in sospeso le storie dei team causando un certo senso di insoddisfazione perché ci si limita a osservare, proprio come si fosse al loro posto, il lavoro degli agenti e i loro tentativi di decifrare ogni singolo indizio per capire cosa stanno nascondendo gli indagati. La tensione, nel complesso, è inoltre intermittente, non rendendo il binge watching la modalità migliore per completare la visione delle dodici puntate. Nonostante siano state girate tutte al Ciudad de la Tele a Madrid le varie versioni riescono a distinguersi e apparire indipendenti anche se seguite in successione, facendo emergere i riferimenti culturali e sociali che permettono di inserire i crimini nel giusto contesto geografico.
Gli sceneggiatori, inoltre, sembrano aver seguito uno schema definito che prevede a metà di tutte le indagini una svolta che ribalta le carte in tavola, modificando l'idea di chi sia colpevole e chi innocente.
Gli ambienti chiusi quasi claustrofobici, la scarsa illuminazione, e un set quasi teatrale enfatizzamo l'importanza dei dialoghi e le performance degli attori, creando un'atmosfera adatta a questo procedural un po' atipico.
Il principale difetto di Criminal è però la sua ripetitività, elemento chiave dell'ambizioso progetto, ma che diventa evidente dopo aver ultimato la visione delle puntate prodotte, non essendoci uno spazio adeguato per sviluppare i personaggi che compongono il team di investigatori.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Criminal ribadendo come compiere un'analisi del debutto di questa serie antologica permette di apprezzare il valore delle singole produzioni nazionali, ognuna distinguibile grazie ai riferimenti culturali e sociali inseriti nelle indagini al centro delle puntate, ma anche di individuarne immediatamente i difetti.
Nell’insieme lo show soffre a causa del ripetersi di tematiche e schemi narrativi, rendendo il binge watching meno soddisfacente rispetto al previsto, considerando che si tratta di un progetto creato per lo streaming su Netflix.
La bravura del cast e l’atmosfera quasi teatrale rendono comunque piacevole e interessante la visione se si apprezzano i racconti che danno spazio all’approfondimento degli aspetti psicologici e hanno le proprie basi in realtà spesso presenti nelle pagine di cronache e nella quotidianità contemporanea. L’ambizione che contraddistingue l’idea avuta da Kay Smith e Jim Field Smith sembra abbia ripagato gli sforzi degli autori in quanto a qualità, pur non rispecchiandosi in modo costante nella capacità di intrattenere gli spettatori e mantenerne alta l’attenzione.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • L'originalità dell'approccio alla serie antologica è interessante e suscita curiosità.
  • Il cast è di ottimo livello ed è in grado di sostenere i dialoghi molto serrati e intensi.
  • Le tematiche sono attuali e ben gestite.
  • Ogni puntata propone un racconto aderente alla diversa realtà nazionale, sociale e culturale.
  • Lo spettatore si cala perfettamente nel ruolo dell'osservatore, rendendo comprensibili con facilità le reazioni degli "osservatori" che devono indagare.

Cosa non va

  • La visione delle dodici puntare rischia di apparire ripetitiva.
  • Non tutti gli episodi sanno coinvolgere e mantenere la tensione allo stesso modo.
  • I protagonisti, a causa del tempo limitato a disposizione, sembrano in alcuni momenti delineati a grandi linee.