Normal, l'undicesimo episodio della quarta stagione di Criminal Minds, racconta la storia di un impiegato, collezionista di modellini d'auto, padre di famiglia, il tipico soggetto di cui in seguito si dice "incredibile! Sembrava così normale!" . In questo caso il tizio in questione è interpretato da Mitch Pileggi, che gli affezionati di X-Files ricordano nel ruolo del Vicedirettore Skinner. La storia si presenta con una bella inquadratura aerea di una rosa dei venti d'asfalto, capolavoro di urbanistica autostradale delle highways americane, per passare alla cartolina di una casetta dei sobborghi, a cui manca solo la staccionata bianca per essere perfetta.
All'interno di questo apparente angolino di cielo, si svolge una scena che fa sorridere e scuotere la testa in assenso a tutte le spettatrici del gentil sesso: una coppia sposata si prepara a raggiungere una festa e mentre il marito si sta annodando la cravatta a disegnini, la moglie arriva per dargli un bacio e imporgli di cambiare accessorio con l'abilità di una manipolatrice consumata e l'occhio allenato da decine di cravatte destinate al rogo. Norman è in ritardo e la sua consorte preferisce avviarsi per non fare figuracce; una volta adeguatosi alle necessità fashion della moda e aver eliminato un invisibile bruscolo di polvere da una delle sue automobiline, agguanta un fioccuto pacco regalo e si avvia verso l'autostrada a bordo del suo SUV. Mentre è in viaggio una Mercedes in coda protesta vivacemente col clacson per via della sua andatura prudente e alla fine, la donna al volante decide di sorpassarlo bruscamente, quasi tagliandogli la strada. Al semaforo Norman accosta la bionda frettolosa e le chiede di abbassare il finestrino per parlarle: non ascoltiamo il breve scambio di battute, ma è chiaro che non è stato dei più edificanti.
Purtroppo la signora ha scelto il momento e l'uomo sbagliato con il quale essere maleducata e in risposta al suo comportamento si becca una fucilata da Norman che estrae un bel pezzo di artiglieria dalla scatola che si portava appresso, probabilmente un "regalo" speciale destinato agli invitati della festa. La berlina si ribalta (kudos agli stuntmen e al regista che ci regalano una sequenza al rallentatore della Benz che piroetta in aria )
Partono i titoli di testa e arriva la citazione di apertura, enunciata da Hotchner "Tutti gli uomini normali sono tentati prima o poi di issare la bandiera nera e diventare dei tagliagole - H.L. Mencken "
A bordo del jet Jordan sta illustrando il caso mentre si dirigono in California a Orange County: sono passati dieci giorni dalla prima vittima, Judy Hannity (che è sopravvissuta ma è rimasta paraplegica), e Norman non si è annoiato nel frattempo, perfezionando la sua strategia, (auto diverse, orari diversi) e uccidendo altre due persone, entrambe donne dai capelli biondi. Veniamo a sapere che questo tipo di serial killer è uno dei più difficile da catturare, (così come i L.D.S.K. ) primo perchè generalmente le vittime sono scelte a caso, inoltre poichè un terzo della scena del crimine è il veicolo usato dall'S.I., un'altra parte è costituita dall'auto della vittima (che di solito è un rottame) e l'ultima frazione è la strada stessa, contaminata dal passaggio di altri veicoli. L'unico modo per acciuffare questo tipo di criminali è costruire un profilo solido e trasmetterlo al pubblico, chiedendo la collaborazione dei cittadini. Arrivati al Dipartimento dello Sceriffo siamo accolti da un'altra guest star che sorprenderà piacevolmente i Whedoniani tra di voi: Gina Torres, qui nel ruolo dello Sceriffo Thea Salinas. Illustrato lo spiegamento di forze a disposizione, Salinas spiega che la cittadinanza è in preda al panico (qui a Orange County abbiamo tre cose in abbondanza: autostrade, cronisti d'assalto e bionde al volante di auto lussuose) e che bisogna risolvere la situazione al più presto.
Hotchner spiega l'ossessione compulsiva dell'S.I. è come quella di un drogato, determinato a perfezionare le sue tecniche e strategie pur di ritrovare l'emozione provata la prima volta, e sul suono delle sue parole vediamo Norman che apporta delle modifiche al suo canne-mozze, sconfinando irrimediabilmente nella fase ultima delle sue allucinazioni. C'è da dire che Pileggi offre un ritratto estremamente efficace di questa trasformazione e il suo sguardo concentrato e sognante è alquanto inquietante.
Interrogando degli operai addetti ai lavori stradali, un testimone ricorda di aver notato un tizio che ha ripercorso lo stesso tratto di strada più volte, vestito come un duro (giacca di pelle e occhiali a specchio) ma con la guida di una 'donnicciola', quasi come se stesse volutamente provocando gli altri automobilisti, inoltre, da un suo gesto istintivo il team capisce che l'S.I. potrebbe avere dei figli. Preoccupati di una probabile escalation, affidano a Jordan il compito di organizzare un comunicato video dove illustra dettagliatamente il profilo del killer. Norman nel frattempo, si trova in ufficio e sta quasi per perdere le staffe con un suo collega, ma riesce a controllarsi all'ultimo minuto, anche perchè il collega si mostra amichevole nei suoi confronti ( io lo so quanto questi ultimi mesi sono stati difficili per te ), ma cogliendo l'immagine di Jordan in tv decide che è meglio levare le tende e lascia frettolosamente l'edificio. In auto comincia a perdere del tutto il contatto con la realtà e ha una crisi di rabbia, uccidendo due ragazzi che, preoccupati, gli avevano chiesto se si sentiva bene. Intervenuti sulla nuova scena del crimine, Hotch e soci capiscono che le nuove vittime sono il risultato della conferenza stampa e che l'S.I. lavora nella zona. Mentre Derek si coordina con Garcia per impostare una griglia di ricerca, Jordan arriva sul posto scagliando fulmini e saette contro Aaron, sconvolta dai sensi di colpa per ciò che è successo.
Reid riceve una chiamata dal collega di Norman allarmato dal profilo rilasciato dalla stampa, che corrisponde completamente, compresa la tragedia che è stata il fattore scatenante di tutta la vicenda: sei mesi fa Jenny, la figlia minore di Norman, è rimasta uccisa in un incidente stradale. Il rifiuto della sua famiglia alla sua confessione è la classica goccia che fa traboccare il vaso e Norman perde completamente il contatto con la realtà, portando sua moglie e le sue due figlie in auto con lui, in una corsa folle durante la quale i sensi di colpa, il dolore e l'amarezza accumulati, esplodono in una lite furibonda dove vengono scagliate accuse e recriminazioni. La guida di Norman è spericolata e suscita l'interesse di un'auto di pattuglia; in pochi minuti la vettura è inseguita da parecchie volanti e da Derek, Reid e Prentiss, mentre Hotch, Rossi, Jordan e Salinas si recano a casa del sospettato, convinti che sia la sua destinazione finale dove raggiungerà l'acme della sua psicosi.
L'inseguimento diventa sempre più frenetico e le scene adrenaliniche si alternano alla quiete silenziosa che accoglie Hotch e gli altri durante la perquisizione della casa. La corsa s'interrompe bruscamente quando l'auto di Norman esce fuori strada, coinvolgendo una volante e ribaltandosi sulla strada e il suo dramma si conclude con la verità urlata da Derek che lo tiene sotto tiro ( guarda nell'auto, la tua famiglia non è mai stata con te, la tua famiglia è andata Norman ), una verità talmente orribile che lo strappa dalle sue allucinazioni e lo schiaccia sotto la consapevolezza di aver ucciso sua moglie e le sue due figlie. Jordan scappa via in lacrime dalla casa che è diventata una tomba per i suoi occupanti e chiede a David se è responsabile di quello che è accaduto, se il suo messaggio non abbia in qualche modo istigato il killer. Rossi la rassicura, dicendole che le vittime sono morte da giorni, forse da prima che gli fosse affidato il caso, ma Todd esprime i suoi dubbi sulla sua capacità di svolgere questo lavoro. Mentre il jet riporta il team a Washington, David enuncia la citazione finale del Presidente Eisenhower: " Non c'è tragedia più grande della morte di un bambino. Le cose non tornano mai più com'erano prima." ma nonostante la tristezza devastante di quest'episodio, l'ultima scena ci lascia con una nota di serenità: J.J. è nella stanza delle conferenze con il piccolo William, per dare un lieto bentornato ai suoi amici e un bel ricordo alle pareti del B.A.U. testimoni di tante atrocità. Morgan prende William tra le braccia e l'atmosfera è gioiosa, tanto che J.J. nota uno dei rari sorrisi di Hotch, che le dice con affetto: " ci manchi " e noi non possiamo che essere d'accordo.