Cosa vuol dire "stare dalla giusta parte"? E quanto, oggi, le tradizioni, pur ingombranti, continuano ad essere rilevanti nel nostro concetto di realizzazione personale? Ancora, quanto le differenze culturali, macroscopiche, possono essere accorciate dai sentimenti e dall'amore? Insomma, tre domande per riassumere Come sempre a Natale, del norvegese Petter Holmsen, targato Netflix. Quella che si può definire una commedia che non ti aspetti. E lo ammettiamo: sovrastati dalla quantità di titoli che arrivano in streaming, non è facile districarsi nelle visioni, e non è facile liberarsi da certi pregiudizi formali.
Dunque, se il nostro compito è (anche) indirizzarvi verso le migliori visioni, allora il consiglio in questo caso non può che essere positivo. Lo è perché Come sempre a Natale stupisce per toni e argomenti, per divertimento e per commozione; un film che segue gli archetipi della classica rom-com ma ha, in sé, la potenza della storia vera (come sottolineato durante i titoli d'inizio). Il resto, è affidato ad una buona regia dalle interessanti trovate, ai colori caldi, all'atmosfera costantemente contraddittoria, e alla coppia protagonista, legata da una forte alchimia: da una parte Ida Ursin-Holm e, dall'altra, Kanan Gill, star indiana delle stand-up comedy.
Come sempre a Natale, la trama: in Norvegia per le Feste
Storia vera, dicevamo, riadattata dallo stesso Petter Holmsen in Come sempre a Natale: siamo a Los Angeles, e mancano poche settimana alla Vigilia quando Jashan (Kanan Gill), indiano, chiede a Thea (Ida Ursin-Holm), norvegese, di sposarlo. Così, per l'occasione, Thea porta con sé in Norvegia Jashan: con la scusa del Natale, lo può presentare alla famiglia, annunciando loro le nozze. Arrivati a Rauland, piccolo paese rurale freddo e innevato, le cose cominciano ad andare male: incomprensioni, cucina piccante e luoghi comuni portano la coppia ad allontanarsi, mandando in rovina le tradizioni natalizie tipiche della famiglia di Jashan.
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Tradizione, integrazione e amore
Più che di Natale, nel film di Peter Holmsen si parla di vera integrazione: se il linguaggio alterna quello tipico delle commedie romantiche (con tanto di corsa in aeroporto!), è invece il cuore che differenzia il film. Come sempre a Natale, infatti, parla di piani d'ascolto, di occasioni da cogliere, di dialogo e di apertura culturale, e parla poi dei concetti e dei dogmi legati alle tradizioni. "Se è una tradizione non vuol dire che sia giusto farlo", viene asserito. Effettivamente, non possiamo non essere d'accordo: le migliori tradizioni sono quelle che si adattano ai tempi correnti, che si aprono verso le differenze, inglobandole in essa. Non quelle che rifiutano l'integrazione.
L'esempio di Jashan e Thea, applicato al Natale (periodo estremo, per quanto riguarda le tradizioni), risulta quindi perfetto, e perfetto per essere tradotto in un film di Natale che segue - guarda caso! - la migliore tradizione possibile. Mai scontata (o almeno, non troppo scontata) e mai banale nelle situazioni raccontate, la pellicola di Peter Holmsen è intrattenimento sì, ma intelligente, avendo in sé una forte identità narrativa che la rafforza. A proposito delle domande con cui abbiamo aperto la recensione: Come sempre a Natale riflette sullo scontro culturale acuito dalla formalità delle tradizioni (che spesso vanno d'accordo con i pregiudizi e i luoghi comuni), suggerendo che l'unica luce da seguire è il (vero) sentimento che muove le nostre scelte. Conta solo quello. A Natale, ma non solo.
Conclusioni
Concludendo la recensione di Come sempre a Natale, rimarchiamo soprattutto la forza della storia: tra integrazione, tradizione e scontro culturale, la rom-con targata Netflix racconta di quanto le tradizioni stesse, oggi, siano concettualmente superate nel loro essere dogmatiche e schematiche. C'è bisogno di maggior dialogo e maggior apertura, puntando sull'integrazione e sul rispetto. Solo così le tradizioni sono destinate a sopravvivere.
Perché ci piace
- La storia, un buon pretesto.
- Una regia interessante, non banale.
- Ida Ursin-Holm e Kanan Gill.
- Il Natale, che rafforza i concetti.
Cosa non va
- È una visione semplice nel suo insieme. E questo potrebbe annoiare.