Jean Reno nei panni del killer disincantato e solitario, una paesaggio nelle nevi vicino al confine canadese, una ragazza che piomba in quei posti sperduti e cade dopo un incidente in motoslitta. Premesse decisamente interessanti per questo thriller francese, però non sempre mantenute come vedremo nella recensione di Cold Blood - Senza pace. Il film scritto e diretto dall'esordiente Frédéric Petitjean non è mai transitato dalle sale, ma è recentemente arrivato in Italia prima su Sky, quindi in streaming su varie piattaforme e poi recentemente anche in homevideo grazie a Koch Media.
L'ex killer solitario e una ragazza dai tanti misteri
In Cold Blood - Senza pace, una ragazza interpretata da Sarah Lind e che scopriremo chiamarsi Melody, si schianta mentre sfreccia in motoslitta su sentieri innevati di montagna. Gravemente ferita alla gamba, si trascina nella neve: a salvarla dai lupi attratti dal suo sangue, un uomo (Jean Reno) che la salva, l'accoglie nella sua baita completamente isolata e la cura, togliendole anche delle schegge di legno dalla gamba.
Lui è scorbutico e di poche parole, un po' insospettito dal fatto che la ragazza sia senza documenti, lei ancora intorpidita da dolori e scioccata dall'incidente, e probabilmente nasconde dei segreti. Ben presto, tramite la ricostruzione di un episodio passato, scopriremo che l'uomo si chiama Henry ed è un preciso e spietato killer professionista, anzi un ex, visto che si è ritirato da tempo in questa sperduta località canadese, dove è abituato a pescare sul lago ghiacciato. L'evoluzione della vicenda e la comparsa nella trama di un detective, porterà a chiedersi: chi è davvero la ragazza? Che rapporto c'è fra i due?
L'intrigo c'è, ma lontano dalla baita il film funziona poco
Insomma, come si può intuire dalla trama, la storia che intriga c'è, la domanda cruciale "cosa c'è dietro a tutto questo?", funziona abbastanza per gran parte del film. A non ingranare in modo brillante, però, è tutto quello che fa da supporto e tiene in piedi l'intrigo. Nel rapporto fra Henry e Melody, innanzitutto, affiora troppo spesso l'amaro sapore dello stereotipo, emerge la sensazione del già visto.
Con Jean Reno in versione sicario accompagnato da ragazza irrequieta, fra l'altro, impossibile non pensare a Leon, ma giusto per evitare fraintendementi, sia chiaro che il film di Luc Besson del 1994 ha ben altro spessore. In ogni caso, il rapporto fra i due resta sufficientemente stuzzicante sul piano della dialettica. È invece il resto che è debole e a tratti confuso, dai flashback agli altri personaggi, e in genere tutto quello che accade lontano dalla baita sulle nevi. Ci saranno interventi di poliziotti e altri sicari, ma è una storia fin troppo contorta e non raccontata bene. Fino a una conclusione finale che francamente sembra un po' troppo forzata.
La sensazione di un'occasione persa per troppa indecisione
Alla fine, quindi, rimane la sensazione di un film indeciso sulla strada da prendere, che forse per prenderne troppe finisce per non esplorare davvero fino in fondo nessuna. Azione? Pochina e senza particolare smalto. Il thriller? Troppo debole. L'introspezione psicologica? Molto superficiale. Il colpo di scena? Intuibile e non memorabile. A fronte di un discreto lavoro del direttore della fotografia, c'è un montaggio che invece non aiuta a tenere alti ritmo e tensione. Sia chiaro, Cold Blood - Senza pace rimane un film che si fa guardare e Jean Reno vanta sempre una presenza non banale nella scena. Ma rimane la sensazione di un'occasione persa per creare qualcosa di più avvincente e che si facesse ricordare.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella recensione di Cold Blood - Senza pace, il film di Frédéric Petitjean parte con qualche buona premessa ma poi non riesce a mantenere le attese e finisce per essere un film senza particolari guizzi, che alla fine non riesce ad avvincere né a sorprendere, nonostante un Jean Reno sempre meritevole e una splendida location.
Perché ci piace
- Lo sguardo di Jean Reno fa sempre la sua figura.
- Il fascino di mistero della parte iniziale.
Cosa non va
- La costruzione della storia è farraginosa e senza guizzi.
- Ritmo e tensione latitano per gran parte del film.
- Gli altri personaggi hanno poco spessore e nemmeno il finale convince in pieno.