Nati dalle penne e dalle matite di Ed Hannigan e Bill Mantlo nel 1982 come rivali e in seguito alleati di Spider-Man, Cloak e Dagger sono gli ultimi supereroi targati Marvel a esordire sul piccolo schermo. La loro è una relazione complicata, basata su poteri complementari, che si presta particolarmente bene alla serializzazione televisiva, specialmente se affrontata da una prospettiva "young adult" che si discosta dalle atmosfere più comuni cui ci hanno abituati Agents of S.H.I.E.L.D. o Agent Carter e dal cosiddetto "street level" dei serial Netflix come Daredevil o Jessica Jones. In questo senso, Cloak and Dagger si avvicina più alla recente Runaways anche nel contesto: è rinchiusa in una specie di bolla mediatica; appartiene allo stesso Marvel Cinematic Universe e al contempo limita il più possibile riferimenti e citazioni che soltanto i fan più appassionati potrebbero cogliere.
Questo però non significa che Cloak & Dagger sia completamente scollegata dal Marvel Cinematic Universe, anche se è ancora troppo presto per comprendere il peso di questi agganci. La Roxxon Oil Corporation è già comparsa in vari film e serial come Iron Man oppure Iron Fist; inoltre i poteri di Cloak attingono alla Darkforce, un'entità che ha avuto un ruolo non indifferente nella seconda stagione di Agent Carter e in alcuni episodi di Agents of S.H.I.E.L.D. Le origini dei due protagonisti sono state ovviamente rivedute e corrette per l'occorrenza, allo scopo di contestualizzarli meglio nella New Orleans odierna e in un panorama maggiormente "terra terra" rispetto a quello fumettistico. Nei comics originali, infatti, Tyrone "Ty" Johnson e Tandy Bowen si incontrano per caso e finiscono nelle grinfie di un chimico che lavora per il cartello criminale della Maggia: è la somministrazione di una droga sintetica ad attivare i poteri dei due adolescenti, ma solo stando vicino l'uno all'altra possono controllare e usare le loro abilità con la massima efficacia.
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Giovani eroi crescono
La serie televisiva creata da Joe Pokaski, già autore di Heroes, per la rete televisiva Freeform, acquistata da Amazon per la pubblicazione europea e disponibile sul servizio di streaming Prime Video, cui ci si può iscrivere gratuitamente per i primi 30 giorni, descrive in modo abbastanza diverso gli eventi che hanno trasformato Ty e Tandy, interpretati rispettivamente dai bravi Aubrey Joseph e Olivia Holt. Sono i due giovani ma talentuosi attori a portare sulle spalle il peso di quella che appare fin dai primissimi minuti come una produzione a budget ristretto, anche perché nelle prime tre puntate che abbiamo visionato succede veramente poco. Un flashback spezzettato racconta il primo incontro tra i due ragazzi, quando erano ancora bambini: Ty scappava insieme a suo fratello dai poliziotti bianchi che avrebbero potuto accusarli ingiustamente - diciamo che Pokaski non ci va molto piano su questo fronte - e Tandy stava affondando nelle acque del porto, imprigionata nell'auto del padre dopo un grave incidente. Proprio in quel momento, un esperimento alla Roxxon va storto e diffonde un impulso energetico che investe i due bambini, stabilendo una sorta di contatto che rimane sopito per anni.
Quando ritroviamo Ty e Tandy, i due teenager vivono vite separate ma ugualmente complicate. Ty cerca di dare il massimo a scuola per soddisfare le esigenze dei suoi genitori e tenersi lontano dai vicoli di New Orleans in cui ha perso la vita suo fratello, mentre Tandy è una specie di tossicodipendente che truffa il prossimo e si infila nei peggiori guai per sfuggire al trantran di una vita quotidiana vuota e infelice. I primi due episodi servono essenzialmente a stabilire un contesto sociale e familiare, a presentarci questi personaggi e i loro comprimari, ma anche e soprattutto i loro problemi, descrivendo marginalmente il complotto segreto che coinvolge la Roxxon e che potrebbe fare da spina dorsale alla serie, giustificando le origini supereroistiche della coppia. La storia, infatti, si concentra soprattutto su Ty e Tandy, martellando a ripetizione sulle loro insicurezze e sugli strani poteri che cominciano a riaffiorare dopo un breve incontro. Lei può generare involontariamente lame di vera e propria luce solida; lui riesce a teletrasportarsi e, apparentemente, a imprigionare le sue vittime nelle loro paure più profonde. I meccanismi dei loro poteri non sono ancora molto chiari, anche perché il terzo episodio si conclude proprio coi due protagonisti che si incontrano dopo aver intuito, attraverso una specie di sogno condiviso, di essere profondamente legati l'uno all'altra.
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Bianco e nero
Tandy è una ex privilegiata bianca caduta in disgrazia, Ty un ragazzo di colore che ha fatto il salto di qualità quando il padre ha sposato una ricca avvocatessa: Cloak & Dagger affronta le tematiche sempreverdi del razzismo e della lotta di classe rovesciando intelligentemente premesse e aspettative, indugiando sul bullismo, la tossicodipendenza, la violenza sessuale e la corruzione delle forze dell'ordine con un tocco leggero che rende la serie adatta a un pubblico giovane e smaliziato senza, però, dimenticarsi di trasmettere un messaggio più importante agli spettatori. La regia è attenta e puntuale ma, soprattutto nei primi due episodi, insiste fastidiosamente su scelte cromatiche stucchevoli - impiegando in modo simbolico ma fin troppo evidente il bianco e il nero - e abusa di canzoni e inquadrature shaky per dare alla produzione un sapore moderno che finisce soltanto per sembrare inutilmente ricercato.
La sensazione si acuisce soprattutto nel terzo episodio. Esso si svolge soprattutto in una specie di inquietante dimensione onirica, assumendo contorni eccentrici che forse vorrebbero ricordare le surreali atmosfere di Legion, la serie Marvel targata FX, ma che invece ottengono un risultato molto meno convincente anche per colpa di una sceneggiatura troppo, troppo lenta. Non siamo sicuri di che strada voglia intraprendere Cloak & Dagger ora che i due protagonisti si sono incontrati e stanno cominciando a scoprire i loro poteri. Sono personaggi che hanno enormi potenzialità, specie per una miniserie in soli dieci episodi, ma che hanno anche bisogno di una storia che le valorizzi senza temere di sfociare in quelle atmosfere fumettistiche che molti scrittori quasi temono di concretizzare in televisione, nonostante sia esattamente quello che vogliono i fan. Al momento Cloak & Dagger non ci ha convinto del tutto, ma ci riserviamo di esprimere un giudizio più preciso a fine stagione, quando tutti i nodi verranno al pettine e la portata della storia si farà più chiara.
Movieplayer.it
2.5/5