Cloak & Dagger 2, la recensione: una stagione che inizia in modo intrigante

La recensione di Cloak & Dagger 2: la serie disponibile su Amazon Prime Video comincia con un paio di sviluppi sorprendenti che hanno catturato la nostra attenzione.

Cloak & Dagger: Olivia Holt insieme a Aubrey Joseph in una scena
Cloak & Dagger: Olivia Holt insieme a Aubrey Joseph in una scena

La prima stagione di Cloak & Dagger ci era piaciuta con qualche riserva: ci ha messo più di qualche episodio a ingranare, ma si è conclusa con un risvolto avvincente che ci ha fatto aspettare la nuova tranche di puntate con una discreta curiosità. La nostra recensione di Cloak & Dagger 2 non può cominciare senza un brevissimo riassunto delle puntate precedenti, anche perché abbiamo lasciato i due protagonisti Tandy e Ty in una situazione praticamente rovesciata rispetto all'inizio della serie. Tandy ha riscattato il nome di suo padre e rovinato la Roxxon Oil Enterprise mentre Ty, accusato di aver sparato a un poliziotto caucasico, è stato costretto a nascondersi nella stessa chiesa diroccata in cui si rifugiava Tandy.

Tandy Bowen e Tyron Johnson sono la Coppia Divina, due predestinati che rappresentano forze opposte - lei la luce, lui il buio - e che possiedono poteri straordinari quanto inusuali: Ty può teletrasportarsi e intrappolare le sue vittime nei loro incubi più spaventosi, mentre Tandy può generare pugnali di luce solida e vedere i ricordi e le speranze delle persone che tocca. All'inizio della seconda stagione, i due ragazzi, poco più che adolescenti, non sono ancora gli eroi creati da Ed Hannigan e Bill Mantlo nel 1982 come comprimari di Spider-Man, senza contare che in questa serie l'Uomo Ragno non lo vedremo mai: vi ricordiamo, infatti, che Cloak & Dagger esiste in una strana bolla come quella degli eroi targati Netflix, personaggi che vivono nel Marvel Cinematic Universe e che qualche volta citano i film senza mai essere menzionati a loro volta.

Piccoli vigilanti crescono

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Cloak and Dagger: Aubrey Joseph durante una scena della serie

Anche questa la seconda stagione di Cloak and Dagger cerca di assumere un'identità in bilico tra il genere young adult, il thriller e il poliziesco, senza disdegnare il consueto drama che, tuttavia, lo sceneggiatore Joe Pokaski riesce a dosare con grande cautela. All'inizio della seconda stagione, ritroviamo Ty e Tandy in ruoli inusuali. Sono passati otto mesi dal finale della season precedente: Ty esce dal suo rifugio per spiare la famiglia e la fidanzata (Noëlle Renée Bercy) che lo credono morto, mentre Tandy ha recuperato il rapporto con sua madre (Andrea Roth) e frequenta un gruppo di terapia insieme a lei. I due continuano a incontrarsi e a trascorrere del tempo insieme, tuttavia Ty ha cominciato a usare i suoi poteri di teletrasporto per boicottare le bande di spacciatori. Tandy, al contempo, usa le sue capacità per aiutare una ragazza vittima di violenza domestica.

Sono le prime mosse di una coppia di vigilanti che non sa bene quel che fa e che, almeno nei primi due episodi caricati sulla piattaforma Amazon Prime Video, finisce solo per complicare la vita alla polizia, e in particolare all'unica persona che conosce il loro segreto: il detective Brigid O'Reilly. Quest'ultima, interpretata dalla brava Emma Lahana, sta vivendo un momento difficile. Nell'ultima puntata della precedente stagione è stata investita dalla Darkforce e ha cominciato a mutare. I fan del fumetto avranno subito capito che anche la Brigid televisiva è destinata a diventare la super vigilante Mayhem, ma Cloak & Dagger ha rovesciato questa aspettativa con un colpo di scena che ci ha davvero stupito, facendoci credere che Brigid avesse due personalità quando invece si è letteralmente sdoppiata. È uno sviluppo interessante che Pokaski e soci non hanno tirato per le lunghe: Ty e Tandy scoprono l'esistenza di questa Brigid oscura già nel secondo episodio.

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Cloak and Dagger: Olivia Holt nel pilot della serie

È quasi un musical

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Cloak and Dagger: Aubrey Joseph con Olivia Holt durante una scena

Le prime due puntate della seconda stagione si sono concentrate soprattutto sul nuovo status quo dei nostri protagonisti - che cominciano a esplorare i loro poteri: Ty ha imparato a teletrasportare anche gli altri, Tandy ha scoperto che può scagliare l'energia luminosa generata - e dei loro principali comprimari, senza commentare i problemi di razzismo e corruzione che inquinano New Orleans con la stessa pesantezza didascalica della prima stagione. La regia si è rivelata diretta e pulita nella prima puntata - al netto di qualche ripresa in shaky cam di troppo - ma molto più caotica nel secondo episodio: in quest'ultimo, infatti, il regista Jeff Woolnough ha voluto giocare con dei flashback a sorpresa che volevano strutturare la narrazione in modo inusuale, finendo soltanto col complicarla inutilmente.

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Cloak and Dagger: un'immagine di Olivia Holt

La regia resta probabilmente il punto più debole della serie anche in questa seconda stagione. I due protagonisti, interpretati da Aubrey Joseph e Olivia Holt, reggono la storia sulle loro spalle e la loro recitazione ci è sembrata subito maturata rispetto all'anno scorso. Anche gli effetti speciali, per quanto spartani, hanno fatto il loro lavoro senza particolari acuti. Eppure abbiamo riscontrato ancora una volta l'impiego frequente e non sempre azzeccato delle canzoni che accompagnano le scene in modo invadente e qualche volta anche fastidioso. A volte è vero che il silenzio vale più di mille parole.

Conclusioni

Non possiamo concludere la recensione di Cloak & Dagger 2 senza consigliarvi di dargli una chance. La serie Amazon, cominciata in sordina, si approccia in modo diverso dal solito all'universo Marvel, trovando un buon equilibrio tra il realismo degli show Netflix e la fantascienza di quelli ABC. I nuovi episodi ci hanno subito sorpreso con un colpo di scena inaspettato che potrebbe essere il vero giro di boa di Cloak & Dagger: i due protagonisti devono fare ancora molta strada per diventare eroi e noi li seguiremo passo dopo passo.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • Lo sviluppo dei personaggi.
  • Il colpo di scena legato a Mayhem.

Cosa non va

  • La colonna sonora invadente.
  • La regia nel secondo episodio.