Una nuova bellezza esplosiva, il solito faccione da ingenuotto un po' paffutello e provincialotto, e la combriccola di amici di sempre, da Massimo Ceccherini a Rocco Papaleo. A prima vista può sembrare la solita 'formula' guascona di Leonardo Pieraccioni, ma per questo Natale 2007 qualche cambiamento rispetto al passato si comincia ad intravedere. La protagonista, e non è un dettaglio, è rigorosamente italiana e risponde al nome di Laura Torrisi, ex-concorrente acqua e sapone del Grande Fratello, qui in versione stangona toscanaccia verace. La bella esordiente insieme all'inseparabile duo di comici di cui sopra ed al 'rovinafamiglie' Gabriel Garko, hanno accompagnato il buon Pieraccioni alla presentazione del suo nuovo attesissimo film presso il multisala Adriano di Roma. Nonostante qualche sprazzo di satira sociale e qualche riferimento, neanche troppo velato, all'italietta di Vallettopoli, la novità più grossa da registrare è che stavolta si parte dalla fine. Una moglie bellissima, in uscita il 14 dicembre in ben 700 sale, parte infatti proprio dal punto in cui tutti gli altri film del comico fiorentino di solito si concludevano. Se nello spagnoleggiante Il ciclone, in Fuochi d'artificio e ne Il Paradiso all'improvviso la donna eccezionale di turno era destinata, nel finale, a ritrovarsi tra le braccia dell'uomo medio un po' sfigato (il personaggio che il comico toscano interpreta da ormai 6 o 7 film), stavolta il nostro eroe parte avvantaggiato, a conquista già avvenuta.
Sono infatti dieci anni che Mariano ha preso in sposa la sua splendida moglie Miranda e che i due sono proprietari di un grande banco di frutta e verdura al mercato del paese. La loro serenità e quella di tutto il 'vicinato' viene sconvolta da un fascinoso fotografo (Garko) che propone alla sexy fruttivendola di fare un calendario osé in cambio di una barca di soldi. Per la coppia di innamorati, che vive di cose semplici e genuine e la cui massima aspirazione è comprare una frutteria in centro, è la fine. Il mondo dorato dei vip, quello a base di champagne e caviale, va a scalzare il loro, quello a base di panini con la porchetta e chinotto, ed alla proposta indecente del bel fotografo seguirà un proficuo viaggio alle Seychelles, l'incasso del gruzzolo ma anche un tragico ed inevitabile tradimento di lei con conseguente riconciliazione. Nel cast, oltre al Baccano, venditore di padelle interpretato da Ceccherini e al collaudatore di parrucchini Pomodoro di Papaleo, ci sono anche il grande Francesco Guccini, nel ruolo del regista teatrale di una divertentissima versione amatoriale di Grease, e Tony Sperandeo nel ruolo del parroco in crisi esistenziale.
Sentite cosa ci hanno raccontato i protagonisti di quello che si andrà a contendere con Natale in Crociera di De Sica & C. lo scettro del record di incassi al botteghino delle feste.
Leonardo, non ti è mai venuta voglia di cambare totalmente registro?
Leonardo Pieraccioni: No, proprio non ci riesco ad immedesimarmi in ruoli da cattivo. Pensiamo un attimo al più grande di tutti, ad Alberto Sordi. Non è mai riuscito a fare il cattivo fino in fondo, e se lo ha fatto si trattava sempre di un cattivo perdente. Un attore dentro di sé sa cosa può riuscirgli e cosa no, certe malinconie o certe soavità ce le hai dentro, non riesci a scrollartele di dosso. Fatemi fare la commedia, le altre cose non mi riescono tanto bene. Sarebbe come chiedere a Bruce Springsteen di fare un valzer.
Sperimentare però può essere divertente a volte...
Leonardo Pieraccioni: Certo, ma io ho già sperimentato abbastanza in passato (ride) e non mi è andata tanto bene con Il Mio West. Anche con Il pesce innamorato ho provato ad esprimere qualcosa di diverso ma non c'è verso. Posso cambiare la storia, i personaggi, ma io fondamentalmente ho fatto sempre commedie e mi piace fare solo questo. Ho trattato certi temi sempre con estrema leggerezza e non riesco a fare altrimenti; molti bravi attori hanno fatto diversamente, trattando i sentimenti in maniera più impegnata, penso a Troisi e a Francesco Nuti. A me non riesce proprio, credetemi.
Come descriveresti il film in poche parole?
Leonardo Pieraccioni: Innanzitutto come un film sul perdono più che sull'amore. E' la storia di un matrimonio felice tra una ragazza e un uomo più grande di 13 anni che naufraga per colpa di una proposta indecente. Miranda e Mariano vivono un po' come Topolino e Minnie in un piccolo paesino di provincia con i loro amici di sempre. Poi arriva lo tsunami del calendario e della notorietà e tutto si infrange per poi rafforzarsi nel finale.
A proposito di proposte indecenti, ne avete mai ricevute?
Gabriel Garko: Sinceramente sì, una signora che non ho mai conosciuto di persona mi offrì 50 milioni di vecchie lire per andare a cena con lei, ma ovviamente rifiutai.
Leonardo Pieraccioni: L'unica volta fu quando mi tentarono con un'offerta faraonica per fare da testimonial per una pubblicità. Io non ebbi alcun dubbio e rifiutai, ma mio padre rimase di stucco, specialmente dopo aver visto quanti soldi stavo buttando al vento. 'Avrai le tue buone ragioni' mi disse, ed era evidente che lui non le comprendeva minimamente.
Massimo Ceccherini: Più che riceverne ne ho fatte diverse di proposte indecenti, la più recente a Garko, quando gli ho proposto di fare insieme la versione italiana di I segreti di Brokeback Mountain!
Qualcuno ha avvicinato il personaggio e la bellezza mediterranea di Laura Torrisi alla mondina Silvana Mangano di Riso amaro o alla pescivendola Loren di Pane, amore e... . Non è curioso che venga invece dal Grande Fratello?
Leonardo Pieraccioni: Laura ha un grande talento, l'ho scelta dopo ben 150 provini e l'ho voluta fortemente dopo averla vista su una rivista con addosso un reggiseno molto sexy. Soprattutto ho creduto in lei nonostante sulla sua testa pesasse l'infamante fardello di provenire da un reality-show.
Perché secondo te c'è questa diffidenza nei riguardi di chi è all'esordio e proviene da programmi discussi ma sempre molto seguiti come ad esempio il Grande Fratello?
Leonardo Pieraccioni: E' comprensibile, anche se non condivido questi pregiudizi. Se ci pensiamo bene finora a rivelare talento nel cinema sono stati solo Laura, Luca Argentero e Pietro Taricone. Una goccia nel mare se pensiamo alle centinaia di persone che hanno partecipato ai reality.
Come ti sei trovata a lavorare sul set di un film così importante?
Laura Torrisi: In certe scene ero davvero imbarazzata, non stavo recitando affatto. Mentre scattavo le foto del calendario, per esempio, credo di esser stata credibile proprio perché ero seriamente a disagio.
Quanto ti assomiglia Miranda?
Laura Torrisi: Tantissimo, è esattamente come Laura, almeno fino ad un certo punto. Non avrei mai tradito nella realtà (qualche mugugno in sala, soprattutto da parte femminile guardando Garko, c'è stato, ndr.) e non avrei mai accettato di fare un calendario. Me ne hanno offerti diversi ma ho sempre rifiutato.
Nel film c'è posto anche per una divertente satira al nostro sistema finanziario, giudiziario ed economico. Una novità assoluta...
Leonardo Pieraccioni: Direi di sì, ho scelto di parlare ironicamente del mistero dell'IVA, tassi, dell'ICI, ma anche di condono e indulto. Quando prima di girare la scena ho dovuto spiegare e tradurre al gruppo di attori indigeni delle Seychelles quel che stavo dicendo, e cioè che se vai in banca a chiedere un prestito ti chiedono il 7% mentre se i soldi glieli presti tu ti danno l'1%, si sono sbellicati dalle risate. Per non parlare della scena in cui tutti si 'toccano' preventivamente contro la jella. Uno spasso.
Non possiamo evitare di chiedertelo: come vedi la sfida con l'altro cinepanettone, quello di De Sica?
Leonardo Pieraccioni: Ma ragazzi, il mio non è un cinepanettone, non c'è mica la parola Natale dentro. Quando farò 'Natale a Poggibonsi' allora potremo riparlarne (ride). Certo, la concorrenza c'è ed è tantissima, da La bussola d'oro al film d'animazione sulle api, ma più di tutti io temo le farfalline maledette, le Winx. Se potessi le rinchiuderei in casa di Ceccherini. In Toscana si dice 'perché guardare sempre chi ce l'ha più lungo?'. Il film intendo...