Se gli adolescenti di oggi potessero competere con quelli degli anni 2000, chi vincerebbe in quanto a qualità della vita, successo potenziale, stile, consapevolezza? Apriamo questa recensione di Cheerleader per Sempre constatando che questa commedia, opera prima di Alex Hardcastle dal 13 maggio su Netflix, segna il trionfo di Rebel Wilson da protagonista e quasi riesce a rispondere al difficile interrogativo. In coma dopo un incidente da capo cheerleader a meno di un mese dal diploma, l'australiana trapiantata negli USA e un tempo outsider Stephanie si risveglia 20 anni dopo con la testa da 17enne e la stessa voglia di diventare prom queen del 2002. Per esorcizzare il trauma del ritrovarsi in un corpo adulto appesantito ed aver perso le più importanti esperienze dell'adolescenza e della maturità, Stephanie decide di ripartire dal liceo trovandosi in un mondo, quello dei teenager di oggi, alle prese con dirette instagram, video su tiktok, finto o vero impegno sociale nell'era social. Grazie al suo piglio esilarante che coglie con intelligenza tutte le sfumature che compongono la cosiddetta dramedy, Rebel Wilson con Cheerleader per Sempre dimostra di avere corpo e carisma giusto per intrattenere, divertire e al tempo stesso aprire anche una bella riflessione a tratti polemica sul mondo del politically correct in cui viviamo con i suoi limiti e traguardi.
2002 Vs 2022
In occasione della recensione del sequel di Sex and the City, And Just Like That, avevamo sottolineato come la serie avesse tentato di riparare agli errori del passato su rappresentanza, inclusione, rispetto delle diversità e qualche strafalcione omofobo-razzista inserendo tutta la varietà possibile nel secondo capitolo, 20 anni dopo. Cheerleader per Sempre, senza sforzo e con irriverenza, attraverso Stephanie, coglie l'opportunità di mettere a confronto due generazioni, due adolescenze, i giovani del 2002 contro quelli del 2022 e rimediare, veramente, con ironia. Oltre ai jeans a vita bassa, le perline colorate nei capelli e i riferimenti erotici in ogni hit su MTV, il film ci ricorda che un tempo era purtroppo tollerato usare termini come ritardato e la discriminazione per orientamento sessuale o etnia, a scuola, era contemplata come una ragazzata.
Cheerleader per Sempre si incarica di farci un friendly reminder che i tempi sono cambiati, sotto forma di ragguagli e insegnamenti alla malcapitata viaggiatrice nel tempo, Stephanie. Attraverso lo stesso stupore stordito e svampito della nostra protagonista, il film si chiede se il mondo in cui viviamo sia diventato veramente inclusivo, rispettoso, ambientalista ed impegnato ad abbattere le diseguaglianze o se indossi solo la maschera del politically correct. Cheerleader per Sempre e Rebel Wilson provano a trovare la virtù in mezzo a due strade perché sopravvivere all'adolescenza è impresa ardua per tutti, a qualsiasi generazione si appartenga. Consigliamo intanto a chi ha vissuto l'adolescenza alla fine degli anni '90, di cogliere l'omaggio a quegli anni con un bisogno inspiegabile di balletti coreografati e di guardare il film in lingua originale per godersi insulti citazionistici come "Don't go chasing waterfalls" da grandi hit pop come Waterfalls, appunto, delle TLC.
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Inarrestabile Rebel Wilson
Cheerleader per Sempre sarà il primo film di Rebel Wilson nella sua nuova forma fisica. Facendo ironia sul suo personaggio più famoso, Fat Amy (Ciccia Amy) in Pitch Perfect, dopo il dimagrimento e il suo percorso di salute, c'è chi l'ha soprannominata Fit Amy vista la sua dedizione per l'allenamento e il mangiare sano. L'attrice, nei mesi scorsi, ha denunciato che in passato, varie produzioni le avevano fatto intendere che avrebbe perso i suoi ingaggi da personaggio da spalla divertente se avesse perso peso. Cheerleader per Sempre è l'ennesima prova di bravura per Rebel Wilson e una risata "grassa" e meritatamente sguaiata in faccia a chi ha messo in dubbio le sue capacità. La Wilson continua a usare il suo corpo, la sua mimica facciale e la sua voce con la stessa sfrontatezza, sfacciataggine e disinvoltura di prima, oscillando facilmente tra il serio e il riflessivo. Rebel Wilson è inarrestabile e possiamo augurarci che essere prom queen a 40 anni sia solo un nuovo inizio.
Volevamo essere Alicia Silverstone
Se non lo si fosse capito dal trailer, le atmosfere e i toni di Cheerleader per Sempre ricordano e rievocano, sicuramente di proposito, un caposaldo della commedia romantica Teen anni '90: Ragazze a Beverly Hills con l'iconica Cher di Alicia Silverstone. Era quello il modello di bellezza e successo di Stephanie. La reginetta del liceo, la capo cheerleader doveva per forza essere destinata ad una vita da Barbie, con la casa perfetta e il fidanzato o marito perfetto. "Non ti stanchi a cercare costantemente di piacere a tutti?" dice a Stephanie il suo amico di sempre Seth ( Sam Richardson) mentre la ragazza è ossessionata da Instagram. Il vero dramma dell'adolescenza non è proprio questa costante ricerca del consenso? Volevamo essere Alicia Silverstone ma la più grande lezione dei film teen o in questo caso dei multiversi adolescenziali è che l'unica cosa che bisogna essere a 18 anni (e da quell'età in poi) è noi stessi.
Conclusioni
Chiudiamo questa recensione di Cheerleader per Sempre elogiando questo primo film da protagonista per Rebel Wilson nella sua nuova forma fisica. Costretta per anni a rimanere in sovrappeso per ottenere ingaggi da spalla comica, l’attrice australiana dimostra che la sua forza e il suo carisma non venivano certo dalla percentuale di grasso corporeo ma da una capacità di usare corpo, viso e voce in maniera carismatica, inarrestabile e ironica. Con la storia di una cheerleader caduta in coma nel 2002 e risvegliatasi a quasi 40 anni, nel 2022, Cheerleader per sempre riesce anche nell’impresa di confrontare due generazioni, due adolescenze, tanto diverse in quanto a inclusione, rappresentanza e politically correct ma tanto, tanto simili per la disperata voglia di accettazione. Da guardare, se potete, in lingua originale, come Senior Year.
Perché ci piace
- Confronta due generazioni e i cambiamenti nella società di questi ultimi 20 anni.
- Fa un po’ di amarcord musicale e citazionistico degli spensierati anni 2000.
- Rebel Wilson è esilarante e inarrestabile e rinnova la sua bravura.
Cosa non va
- Punta il dito ma sempre in maniera superficiale
- Non deraglia mai dagli stilemi della commedia.